In un tranquillo pomeriggio di studio, Marco si ritrova a sfogliare freneticamente le pagine del suo libro di testo. Nonostante le ore di preparazione, ogni concetto sembra sfuggirgli, mentre sente il cuore accelerare, i muscoli contrarsi e un senso di oppressione gli stringe il petto quando immagina che il giorno dopo dovrà fare l’esame e le sue condizioni fisiche e mentali saranno molto probabilmente peggiori di quelle attuali.
Questa scena, familiare a molti, è un esempio di ansia da esame, un fenomeno psicologico complesso che influisce su prestazioni, salute e benessere.
Ansia o ansia da esame? In generale, l’ansia è uno stato emotivo che abbraccia una vasta gamma di esperienze, da lievi sensazioni di nervosismo a intense forme di paura e preoccupazione. Si manifesta come un continuo in risposta a percezioni di minaccia indeterminate, influenzando il comportamento, i processi cognitivi e le funzioni fisiologiche. A livelli lievi o moderati, l’ansia può avere effetti benefici: avere l’ansia di venire investiti quando si attraversa può portare ad atteggiamenti più cauti. A livelli più estremi, invece, l’ansia può sfociare in esiti disfunzionali e invalidanti, che possono avere gravi ripercussioni cliniche sul benessere dell’individuo. L'ansia da esame è un sottotipo di ansia piuttosto specifico, che emerge in contesti valutativi, quali gli esami o le prove di ammissione. Mentre l'ansia generica può attivarsi in una varietà di situazioni, l'ansia da esame è innescata principalmente da tre dimensioni. Innanzitutto da una percezione distorta di esami e prove come minacciosi. Poi da una percezione errata o distorta di se stessi. Infine da scenari di ansia sociale o da prestazione relativi a come ci si immagina la sessione di esame. A questo quadro specifico, l’ansia da esame è anche fortemente influenzata dalla paura del giudizio e dal timore di non raggiungere obiettivi accademici o professionali specifici.
Il lavoro di Spielberger (1983) sulla teoria dell'ansia come distinta in ansia-tratto e ansia-stato fornisce una cornice teorica per comprendere meglio la differenza tra ansia e ansia da esame. L’ansia-stato è una reazione temporanea a una minaccia percepita, mentre l'ansia-tratto indica una predisposizione personale a reagire con ansia. Studenti e studentesse con un alto livello di ansia-tratto sono particolarmente vulnerabili nei contesti valutativi, come evidenziato da ricerche psicologiche che correlano ansia-tratto elevata a prestazioni accademiche ridotte (Zeidner, 1998). Pertanto, anche chi non soffre di ansia-stato può invece soffrire di ansia-tratto e anche di ansia da esame. Questa distinzione è quindi fondamentale per sviluppare strategie mirate di intervento, poiché le tecniche efficaci nel trattamento dell'ansia da esame possono differire da quelle utilizzate per l'ansia in generale.
Purtroppo soffrire di ansia da esame non ha solo conseguenze negative sulla performance accademica ma pone invece una concreta minaccia al benessere psicologico personale, all’autostima e al sentirsi realizzati e sereni. Studi longitudinali hanno ulteriormente evidenziato che alti livelli di ansia da esame corrispondono a una minore fiducia nelle proprie capacità e a strategie di evitamento delle prove di valutazione, che a loro volta portano studentesse e studenti in una spirale negativa di ansia sempre maggiore e performance sempre più problematiche (Putwain, 2007). Questi studi sottolineano l'estrema importanza di strategie di intervento precoce e di approcci olistici al benessere studentesco.
Strategie di trattamento e buone pratiche. Passando dalle teorie agli interventi pratici, tecniche di rilassamento come la meditazione mindfulness e la respirazione profonda hanno dimostrato efficacia nel ridurre i sintomi fisici dell'ansia. Le terapie psicologiche si rivelano un pilastro nel trattamento dell'ansia da esame, aiutando gli studenti a ristrutturare pensieri negativi e a sviluppare strategie di coping adattive. Inoltre, il riconoscimento dell'importanza di una rete di supporto solida e di pratiche di counselling suggerisce una visione più inclusiva e olistica del benessere studentesco. Inoltre, l’Università di Trento e il Laboratorio di Osservazione, Diagnosi e Formazione (OdfLab) mettono a disposizione un Servizio di Consulenza psicologica (Scp) che rappresenta un importante spazio di ascolto e sostegno gratuito, volto a prevenire o gestire al meglio problematiche di tipo psicologico che molte persone possono incontrare nel percorso di studi. Sono inoltre attivi allo Scp percorsi di gruppo di gestione specifica dell’ansia, con dieci incontri di gruppo per imparare tecniche di rilassamento e controllo dei pensieri negativi. Il CogNosco Lab, sempre al Dipartimento di Psicologia e Scienze cognitive (Dipsco) di UniTrento, organizza anche eventi di mente e benessere sull’ansia da esame e da matematica, altra potenziale sorgente di stress in maturandi e matricole universitarie.
Ci sembra comunque importante ricordare che anche i contesti possono aiutare a controllare l’ansia e quindi, in un periodo storico, in cui i ragazzi vivono situazioni di forte malessere, di riduzione dell’autostima e di scarsa tolleranza alla frustrazione, riuscire anche nell’ambito di un corso di studio a rendere chiare ed evidenti le modalità di esame, con possibili simulazioni e con correzioni in itinere che permettano di capire gli errori e le procedure che si sbagliano può aiutare a ridurre gli stati ansiosi.
In poche parole. L'ansia da esame rappresenta una sfida significativa nel percorso educativo di molti studenti. Comprendere le sue radici teoriche e applicare strategie di intervento basate sull'evidenza può trasformare questa sfida in un'opportunità di crescita personale e accademica. Ricordare l'importanza del benessere psicologico è cruciale, specialmente in momenti di grande pressione come la fine dell'anno scolastico o l'ammissione all'università.
Referenze
- Spielberger, C.D. (1983). Manual for the State-Trait Anxiety Inventory (STAI). Consulting Psychologists Press.
- Zeidner, M. (1998). Test anxiety: The state of the art. Plenum Press.
- Putwain, D. (2007). Researching academic stress and anxiety in students: Some methodological considerations. British Educational Research Journal, 33(2), 207-219.