Editoriali

Controvento

Educazione al volontariato come cittadinanza attiva

15 aprile 2024
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il professor Dario Fortin
di Dario Fortin
professore aggregato in Metodologia dell'Educazione professionale al Dipartimento di Psicologia e Scienze cognitive di UniTrento

Viviamo un momento così critico per l’economia delle famiglie, il lavoro per i giovani, l’affettività delle coppie, la salute degli anziani, l’organizzazione delle imprese, la politica europea. Lo scenario di guerra incombe sulla nostra vita quotidiana aumentando le disuguaglianze sociali e il senso di insicurezza, sdoganando la violenza come modo di risoluzione dei conflitti e alimentando quello che Giuliano Pontara chiama “capitalismo predatore”, fatto di un’avidità senza limiti di chi specula finanziariamente in particolare con i costruttori di armi. Tutto ciò sta diventando sempre più insopportabile soprattutto per i cittadini più deboli, ma anche per quelli che hanno un minimo di coscienza civile. Il senso di impotenza è uno dei sentimenti comuni più diffusi in chi cerca di portare avanti la propria esistenza con attenzione alle persone e all’ambiente.

Il Trentino quest’anno cerca di dare un forte segnale in controtendenza impegnandosi a realizzare la strategia quinquennale di sostenere “Trento Città italiana ed europea del volontariato”. Un grande riconoscimento per il Trentino della solidarietà sociale, per una terra che ha fatto della cooperazione, della cultura dell’inclusione e dell’attenzione ai più deboli e all’ambiente una delle caratteristiche più forti di questo territorio, nella ricerca di nuovi modelli di riferimento. Una consolazione per chi da molti anni è impegnato per il bene comune e oggi sta assistendo ad un declino politico e culturale impressionante.
Alla cerimonia di apertura a Trento il Presidente Sergio Mattarella ci ha detto «Il volontariato esprime una visione del mondo, quella dell’indivisibilità della condizione umana»; «Una visione che pone in primo piano la persona, il suo pieno diritto a essere parte attiva della comunità». Un impegno, ha osservato il capo dello Stato, «che porta a pensare in grande perché sa che ognuno contribuisce al cammino di tutti». E che viene riconosciuto anche dalla Costituzione, all’articolo 2, con la garanzia dei diritti inviolabili dell’uomo. «La realtà del volontariato — ha sottolineato Mattarella — svolge un ruolo, insieme, di sentinella e di spinta di questo principio costituzionale».

In questa direzione a mio avviso devono andare le iniziative educative e formative al volontariato. La formazione al capitale umano diventa così una forma di resistenza civica non solo ideologica, ma in grado di stimolare la coscienza civile di chi si vuole impegnare per il bene comune. Non basta una preparazione tecnica al “saper fare” per la soluzione dei problemi che ci attorniano. In questo senso il ruolo dell’Università diventa molto importante nell’attenzione alla formazione integrale dei giovani. Si tratta dunque di incrementare il “sapere” ed il “saper essere” dei giovani. Penso ad esempio alla formazione nel campo della salute e delle professionalità sociali, che è da sempre un settore privilegiato del volontariato sociale. Tutti noi possiamo comprendere come la formazione scientifica e tecnica non possa essere disgiunta dalla dimensione etica e intersoggettiva. In questa direzione va ad esempio il Laboratorio di Apprendimento esperienziale al Dipartimento di Psicologia e Scienze cognitive. Il Laboratorio da quindici anni si occupa dello sviluppo delle competenze relazionali, con particolare attenzione al campo dell’Educazione professionale, attraverso esercitazioni (simulazioni di realtà, lavori di gruppo, role playing…) al fine di promuovere nel partecipante un apprendimento cognitivo attivo, non solo sul piano intellettivo, ma anche su quello affettivo, comportamentale ed emozionale. Studenti universitari, dottorandi, volontari, professionisti hanno l’opportunità di prepararsi e crescere in modo integrale attraverso approcci di tipo ecologico biopsicosociale.

Un altro esempio è la formazione culturale ed educativa al volontariato sociale, organizzata efficacemente da circa quarant’anni dal Cnca Coordinamento nazionale delle Comunità di accoglienza ed in particolare quest’anno è anche il decennale della Settimana dell’Accoglienza che si svolgerà in Trentino nel prossimo settembre: «Dieci anni in cui abbiamo provato - dice il presidente Claudio Bassetti - insieme a moltissime altre realtà, come istituzioni, scuole, associazioni, cooperative, gruppi spontanei, singole persone, a riflettere su temi centrali della vita collettiva. Casa, cura, solitudini, diritti e doveri, umanità, valore sociale dell’accoglienza, coesione e frammentazione sono stati argomenti declinati nelle varie edizioni in centinaia di incontri, convegni, manifestazioni, momenti collettivi di festa e di scambio».
L’obiettivo è un nuovo cammino, “per un nuovo modo di stare insieme, per mettere al centro le persone come soggetti portatori di diritti inalienabili e non come consumatori, come cittadini responsabili e non come individui alla ricerca del proprio particolare” (Bassetti, 2023).

Il volontariato potrà così riprendersi il ruolo di “soggetto del cambiamento” (Babolin, 2013), rifiutando sia le politiche assistenzialistiche che quelle di contenitore del disagio sociale e non accettando di supplire esclusivamente alle carenze dello Stato, così come anche previsto dal principio di sussidiarietà dell’art.118 della Costituzione. Un volontariato che non si pone solo “a servizio” dei tecnici e dei funzionari, ma che piuttosto riveste un compito più ampio di promozione del benessere della comunità, a partire dalle cause del disagio sociale attorno a noi. Un compito di partnership nella costruzione delle politiche pubbliche che deve essere sempre più riconosciuto e valorizzato.
L’augurio è che l’anno di Trento Capitale italiana ed europea del volontariato possa aiutare il volontariato a riprendersi quello spazio originario di “profezia” in grado di segnalare alle istituzioni i bisogni emergenti e il disagio sommerso che i volontari incontrano nella quotidianità.

Riferimenti

Babolin L. (2013), Un sogno che si fa storia: il volontariato come soggetto del cambiamento, in Fortin D. (a cura di), Persone (gratuite) si diventa. Percorsi di formazione al volontariato, Fondazione S.Ignazio, Trento.
Bassetti C. (2023), Da comunità che sostengono a comunità sostenibili, in: https://www.settimanadellaccoglienza.it/cosa-facciamo/
Cadei L. (2024), Volontariato competente. Riconoscere gli apprendimenti nella partecipazione sociale, Unicopli, Milano.
Pontara G. (2011), Sentire sicurezza, avere fiducia, in: Fortin D., Colombo F. (a cura di), Sentire sicurezza nel tempo delle paure, FrancoAngeli, Milano.
Portale di Trento capitale volontariato 2024: https://www.trentovolo.capital/it