“Matematica in Gioco”, un progetto nato dal corso di Comunicazione della scienza, vede coinvolti il Dipartimento di Matematica con il PopMat (Laboratorio di comunicazione, storia e filosofia della matematica), il Dipartimento di Ingegneria e Scienza dell'Informazione con il FabLab, e un gruppo di studenti e studentesse di Matematica e dell’alternanza scuola-lavoro provenienti da varie scuole superiori della provincia.
Quest’anno la comunicazione della matematica ha trovato una nuova formula, grazie a un’intuizione del Laboratorio PopMat e del FabLab dell’Università di Trento: “Matematica in gioco”, un percorso dedicato alla progettazione e alla realizzazione di giochi di società che hanno a che fare con la matematica. Studenti e studentesse della laurea magistrale in matematica e di dottorato, ricercatori, ricercatrici e docenti hanno lavorato con un gruppo di 19 giovani delle scuole superiori, per dare vita a un progetto di disseminazione di contenuti scientifici attraverso il gioco. Nel corso di Comunicazione della scienza, attivo in Ateneo da qualche anno, studenti e studentesse hanno la possibilità di studiare esempi di divulgazione scientifica e di confrontarsi con esperti di diversi ambiti, dalla matematica, alla fisica, dalla biologia alla filosofia, alla mediazione culturale dei musei. Ambiti che diventano il tema di progetti concreti.
In tre mesi di “Matematica in gioco” sono stati creati sei giochi da tavolo, presentati al pubblico nel pomeriggio del 30 maggio, "Racconto di un'Alternanza Scuola-Lavoro di costruzione di giochi da tavolo (...e molto di più!)". Alcuni partono da giochi esistenti rivisitati in chiave educativa e storica, pensati per raccontare un episodio o un protagonista della storia della scienza. Altri sono invece giochi di strategia.
Alcuni giochi presentati a Matematica in gioco @Foto Carlotta Vielmo
«Il progetto propone due direzioni di divulgazione. Da un lato verso la società attraverso i prodotti finali, dall’altro verso gli studenti delle scuole superiori attraverso il percorso stesso di alternanza scuola-lavoro», spiega Alessandro Oneto, ricercatore di Geometria e membro di PopMat.
E la formula è vincente, perché i giochi sono uno strumento ideale per aiutare le persone a familiarizzare con concetti spesso ritenuti difficili. Ma anche perché i ragazzi sono davvero protagonisti. Nei pomeriggi al FabLab hanno potuto costruire i prototipi dei giochi, con stampanti 3D e taglierine laser. E alcune idee sono venute proprio dagli studenti dell’alternanza. Una ricchezza inventiva che si è manifestata anche grazie alla varietà dei partecipanti. Il progetto infatti ha coinvolto scuole secondarie di diverso tipo. Non solo licei scientifici, che erano forse il destinatario più naturale, ma anche liceo artistico, liceo classico e istituti tecnici e di design, ciascuno con la sua dose di creatività e di originalità.
Il progetto Matematica in gioco, co-finanziato da INdAM, Istituto Nazionale di Alta Matematica “Francesco Severi”, ha visto infatti la collaborazione di molti attori: il laboratorio PopMat del Dipartimento di Matematica, il FabLab di UniTrento al DISI, alcuni studenti universitari di matematica; 19 studenti delle superiori provenienti da diverse scuole della provincia: l’Istituto Guetti di Tione, i Licei Galilei, Prati e Vittoria di Trento, il Liceo Rosmini di Rovereto, l’Istituto Degasperi di Borgo Valsugana e il MADE-Manufacturing Designer di Rovereto.
«Funziona perché è una forma di divulgazione da studenti a studenti, in cui tutte le parti si sentono coinvolte – conferma Oneto. – In questo caso, l’oggetto del lavoro con i giochi è stata la matematica. Ma lo stesso modello può essere applicato anche ad altri ambiti e può concretizzarsi in molte altre azioni di comunicazione della scienza nella società».
Il progetto è stato condotto da Sol Bekic, Alex Casarotti, Agnese Del Zozzo, Francesca Fiore, Alessandro Oneto, Verdiana Pasqualini, Carlotta Vielmo, Marco Andreatta e Alberto Montresor, con la collaborazione di alcuni studenti e studentesse di Matematica: Linda Buio, Gabriele Caresia, Sofia Cecchetto, Leonardo Errati, Linda Franceschini, Cecilia Perbellini.
Nella giornata conclusiva del progetto, il 30 maggio, sono intervenuti Marco Andreatta e gli studenti e le studentesse di Matematica che hanno proposto idee di giochi matematici, Alberto Montresor e Francesca Fiore, coordinatori del Fablab, e studenti e studentesse di scuola superiore che hanno partecipato all’attività di alternanza scuola-lavoro. La giornata ha ospitato inoltre Giorgio Bolondi, professore di Didattica della matematica alla Libera Università di Bolzano e Giorgio Dendi, enigmista, divulgatore scientifico, appassionato di giochi matematici.