Una dimostrazione in piazza ©AdobeStock

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Lavoro, progresso, democrazia e come raccontarli

La filosofia alla prova della politica: il ciclo si chiude con le “voci” di Lea Ypi, Judith Revel e Axel Honneth

11 maggio 2023
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di Giulia Valpione e Alessandra Saletti
Dipartimento di Lettere e Filosofia e Ufficio Stampa

Che ne è della nostra idea di politica? O del futuro dell’Europa? Ferita dal conflitto armato, pedina di un equilibrio geopolitico globale in trasformazione, attraversata dalla crisi climatica e alle prese con profonde trasformazioni sociali, l’Europa assomiglia sempre meno al Vecchio continente a cui siamo abituati e sempre di più a un’entità in cerca di nuova definizione. Del resto, le trasformazioni sociali e politiche stanno cambiando il mondo ad una velocità che sembra non lasciare il tempo per riflettere. Ma la soluzione non può essere un adattamento passivo. Serve piuttosto uno sguardo critico che aiuti ad analizzare il nostro tempo e a dirigere le trasformazioni verso una democrazia più solida, in cui le condizioni di vita degli individui e delle comunità siano eque e sostenibili. Con questo spirito il Dipartimento di Lettere e Filosofia ha avviato il ciclo di eventi “Voices from Contemporary Philosophy”, coordinato da Michele Nicoletti, Alessandro Palazzo e Tiziana Faitini. La serie di incontri dal taglio internazionale ha ospitato su queste tematiche alcune importanti figure del dibattito filosofico contemporaneo, dalla storia della filosofia fino alla teoria politica, tra cui Andrea Robiglio, Ruth Hagengruber e Romain Descendre.

Il ciclo ha preso il via con la conferenza tenuta da Charles Taylor, uno tra i più importanti filosofi al mondo fin dagli anni ’90 (online qui). Un viaggio attraverso i problemi, le contraddizioni, le difficoltà della democrazia contemporanea che vede una distanza sempre più marcata tra singoli cittadini e politica. Le direttive per continuare il nostro percorso (probabilmente mai compiuto) verso la realizzazione della democrazia passano, secondo Taylor, per il godimento della ricchezza delle diversità, la partecipazione di una cittadinanza attiva e la promozione di processi comuni di deliberazione.

Sulle parole chiave democrazia e giustizia, potere e progresso concentrano l’attenzione anche i prossimi appuntamenti del ciclo in programma a maggio.

Come sta cambiando l’Europa e, soprattutto, quanto le istituzioni politiche abbiano appreso dalle crisi e dai fallimenti del passato se lo chiede Lea Ypi, filosofa e scrittrice albanese, docente alla London School of Economics, conosciuta a livello globale per i suoi lavori su teoria politica e critica. Ospite del ciclo il prossimo 17 maggio a Palazzo Prodi Lea Ypi terrà un intervento che ruota proprio attorno alla domanda “What is political progress?” (Che cos’è il progresso politico?)”. Una questione molto attuale su cui varie altre voci si sono soffermate e su cui tornerà anche la filosofa Judith Revel, a sua volta ospite del ciclo UniTrento a fine maggio. La ricerca del progresso – come spiega Lea Ypi nell’introduzione alla sua attività di ricerca per la London School of Economics – ha spesso dato luogo a esperienze di paternalismo, dominazione coloniale e narrazioni di superiorità di civiltà. In questo senso è pericolosa, ma è anche necessaria se si cerca di migliorare le cose come stanno. E per farlo è necessario regolare l'uso coercitivo del potere, attraverso la leva di una giustizia capace di continua evoluzione e aggiornamento.

Di rapporto tra democrazia e lavoro parlerà invece il prossimo 24 maggio il filosofo sociale Axel Honneth (Goethe University Frankfurt e Columbia University), figura preminente della Scuola francofortese e tra le personalità più note e influenti nel dibattito filosofico-politico attuale. Cardine del suo intervento saranno la precarietà e il basso impiego e come stiano mettendo in discussione le nostre società basate sul lavoro. Un lavoro, le cui condizioni influenzano anche la concessione e il rispetto dei diritti di cittadinanza. Quale democrazia aspettarsi, dunque, per questi tempi di gig economy e di precarizzazione del lavoro? Il tema del lavoro si intreccerà nella riflessione di Honneth con il tema della libertà personale, del potere e del riconoscimento sociale.