© Adobe Stock

Eventi

La scienza fa spettacolo

Al via il 26 settembre il nuovo ciclo di seminari “Scienza, Tecnologia e Società”. Si parte con un dialogo teatrale

14 settembre 2023
Versione stampabile
Paola Siano
Ufficio Stampa e Relazioni esterne

Immaginate Louis Pasteur, padre della moderna microbiologia, ospite di una trasmissione televisiva, rispondere alle domande di un giornalista sui tempi di cottura della pasta asciutta o sulle accise delle carrozze trainate da cavalli. Apparirebbe quantomeno confuso, oltre che imbarazzato. Lo scienziato vorrebbe parlare di fermentazione, pastorizzazione, colera dei polli o del carbonchio dei bovini, alcune delle sue più celebri scoperte. «Argomenti noiosi per il pubblico a casa, però», sottolineerebbe il conduttore.

Un dialogo surreale? Certo, nel 1881 non esisteva la tv. Una situazione assurda? Mica tanto, oggi. Di scene come queste negli ultimi anni se ne sono viste tante, in tv ma anche online. Partendo da situazioni di questo tipo che hanno come protagonisti, a volte loro malgrado ma non sempre, esponenti del mondo della scienza e della ricerca, Massimiano Bucchi, esperto di Comunicazione della scienza e della tecnologia, e docente al Dipartimento di Sociologia e Ricerca sociale, ha dato il titolo alla nuova edizione del ciclo di incontri “Scienza, Tecnologia e Società”. Un’iniziativa che dal 2007 offre occasioni per riflettere sui legami tra ricerca, innovazioni tecnologiche e cittadinanza, nel contesto contemporaneo. Il tema scelto che farà da collante tra i cinque appuntamenti in calendario è: “Esperti, scienza, società”. Ci si confronterà dunque sul ruolo pubblico degli scienziati e delle scienziate, una questione esplosa dopo la pandemia.
Il sipario, è il caso di dirlo dal momento che il primo evento è in programma al teatro Portland, si alzerà il 26 settembre, in collaborazione con la compagnia Arditodesìo. Sul palcoscenico l’attrice Maura Pettorruso interpreterà i dialoghi “Esperti di tutto?” con la supervisione di Andrea Brunello. A questo testo fa riferimento la scena descritta poche righe più sopra.
«Ho immaginato che certe dinamiche che oggi conosciamo bene coinvolgessero gli scienziati del passato», racconta il docente. «Pasteur si troverebbe un po’ spiazzato da quello che accade oggi. Questo però – aggiunge Bucchi – permette di far emergere contraddizioni e paradossi, che in parte sono inevitabili».
Gli altri incontri, tra il 10 ottobre e il 21 novembre, si svolgeranno con la formula della conferenza pubblica, con interventi di esperti e studiosi. Il filo conduttore è quello della fiducia da parte dell’opinione pubblica verso la scienza e i suoi esponenti. Il ruolo dell’esperto scientifico è diventato centrale in questi ultimi anni. Una figura però anche messa in discussione, al centro di dibattiti, polemiche e talk show.
«Non c’era mai stata prima della pandemia una presenza così significativa sui media di studiose e studiosi in temi scientifici – spiega Bucchi che prosegue – i dati ci dicono che c’è grande attenzione verso il loro lavoro. Chiaramente però questo impone alle ricercatrici e ai ricercatori una questione di responsabilità comunicativa. Come abbiamo visto, non tutti sono preparati all’esposizione pubblica. Essere competenti in una materia non significa saperla comunicare». Ecco perché gli studiosi di comunicazione della scienza si stanno interrogando sull’importanza della formazione degli scienziati e delle scienziate, che devono essere pronti anche ad un ruolo pubblico, sempre più richiesto.
«Uno dei problemi oggi è la personalizzazione della scienza, che va gestita, altrimenti può essere controproducente per la credibilità della scienza stessa». Questo apre ad una serie di altre questioni delicate: il rapporto tra l’esperto e l’istituto di ricerca dove lavora, l’immagine dell’istituzione che emerge dagli interventi dell’intervistato di turno, a volte anche su temi non di sua competenza. «Quello che vogliamo fare con questi seminari – sottolinea Bucchi – è far riflettere su questi aspetti che riguardano il mondo dell’università e della ricerca, quello della comunicazione e tutti i cittadini in generale». Gli incontri sono tutti aperti al pubblico. Per gli studenti e le studentesse dei corsi di laurea dell’Ateneo c’è la possibilità di ottenere crediti formativi iscrivendosi qui. Il programma completo del ciclo di seminari è disponibile a questo link: https://ststn.soc.unitn.it/category/seminari/