Palpebre con i colori della bandiera rainbow e della bandiera trans+. Foto Adobe Stock

Eventi

UniTrento contro omofobia, lesbofobia, bifobia e transfobia

Sono tante le iniziative organizzate in Ateneo attorno al 17 maggio

7 maggio 2024
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di Camilla Pelizzari
Studentessa collaboratrice Ufficio stampa e relazioni esterne

Il 17 maggio 1990 l’Organizzazione mondiale della Sanità toglieva l’omosessualità dall’elenco delle malattie mentali, classificandola come "una variante naturale del comportamento umano". Oggi, in quella data, si celebra la Giornata internazionale contro l’omolesbobitransfobia, occasione per ricordare le battaglie del passato e quelle che si prospettano per il futuro. L’Università di Trento ha in programma alcuni eventi per riflettere sul tema. Ne abbiamo parlato con Maria Micaela Coppola e Alessia Donà, coordinatrici del Centro di Studi interdisciplinari di Genere (Csg) e responsabili di alcuni degli eventi in programma.

«Le giornate come il 17 maggio sono fondamentali perché rappresentano il promemoria costante di quanta strada ci sia ancora da percorrere nell’ambito dei diritti delle persone Lgbtqi+. Questa è la prospettiva in cui si inquadrano gli eventi organizzati dall’Università di Trento per questa ricorrenza», spiega Maria Micaela Coppola, docente al Dipartimento di Psicologia e Scienze cognitive e co-coordinatrice del Centro di Studi interdisciplinari di Genere - Csg. «Ci stiamo sempre più adoperando – prosegue Coppola – affinché queste iniziative non siano confinate solo attorno ad alcune date, per quanto assolutamente importanti, ma che siano parte di un concreto e costante contrasto a ogni forma di omolesbobitransfobia e di supporto anche nei confronti della comunità universitaria Lgbtqi+. Nel nostro piccolo, anche come Csg ci impegniamo a organizzare iniziative scientifiche, formative e divulgative tutto l’anno».

Gli appuntamenti in programma costituiscono un percorso di carattere fortemente interdisciplinare, nel tentativo di scandagliare il tema da molteplici punti di vista e con chiavi di lettura differenti. Le riflessioni avranno carattere sociologico, politologico, giuridico, letterario e culturale. «Si è lavorato su questo tipo di connessioni, tra contesti diversi ma strettamente collegati», commenta Coppola.

Gli eventi dedicati alla Giornata internazionale contro l’omolesbobitransfobia si aprono venerdì 10 maggio alle 14 al Palazzo di Giurisprudenza con il primo appuntamento del ciclo "Prin T.r.a.n.s. Rights", organizzato dal Dipartimento Cibio con la Facoltà di Giurisprudenza. Il titolo dell’incontro è “La rettificazione anagrafica del sesso tra giurisdizione e amministrazione: spunti di diritto comparato”. In programma, gli interventi di Elena Atienza Macías (Università di Deusto), Carla Maria Reale (Università di Trento) e Paolo Veronesi (Università di Ferrara).

Il ciclo dedicato a identità di genere e diritti prosegue lunedì 13 maggio con “La protezione internazionale delle persone trans” e giovedì 27 giugno con “Il procedimento per la rettificazione di attribuzione di sesso dopo la riforma Cartabia”. Entrambi gli incontri si svolgeranno alle 15 al Palazzo di Giurisprudenza.

Sempre lunedì 13 maggio, ma a Rovereto, il Servizio di Consulenza psicologica dell’Università di Trento propone il film “Nel mio nome”, a cui seguirà un momento di riflessione sui temi emersi. L’evento si svolgerà a Palazzo Piomarta a partire dalle 18:15.

Giovedì 16 maggio verrà inaugurata la mostra fotografica “L’isola degli arrusi”, a cura di Luana Rigolli, che troverà spazio nel cortile centrale del Palazzo di Sociologia dal 13 al 27 maggio. La storia che questa mostra intende documentare è quella di quarantacinque omosessuali catanesi che nel 1939, sotto il regime fascista, furono arrestati e mandati al confino sull’isola di San Domino. “Arrusi” è il termine dispregiativo utilizzato all’epoca a Catania per indicare le persone omosessuali. Luana Rigolli ha lavorato per ricostruire i luoghi in cui le persone omosessuali si trovavano nella città siciliana prima degli arresti e i luoghi del confino.

La settimana successiva, giovedì 23 maggio alle 17, avrà luogo presso il Palazzo di Sociologia la presentazione di “Aspettando Godot – Cittadinanza e diritti Lgbtq+ in Italia”, che vedrà le autrici Beatrice Gusmano e Giulia Selmi in dialogo con Maria Micaela Coppola, Alessia Donà e Arianna Miriam Fiumefreddo, presidente di Arcigay Centaurus Alto Adige Südtirol. La mostra e la presentazione del libro sono realizzati in collaborazione tra Csg e Centaurus Arcigay Alto Adige Südtirol, nel segno di un consolidato rapporto di collaborazione che si è rafforzato nel corso degli anni. Come sottolinea Alessia Donà, docente al Dipartimento di Sociologia e Ricerca sociale e co-coordinatrice del Csg: «Si tratta di una collaborazione a cui teniamo molto e che ci permette come Università di crescere e di creare sinergie con quei soggetti che ogni giorno lottano sul territorio contro le discriminazioni e per la creazione di spazi sicuri».

«Il fil rouge che lega queste due iniziative – prosegue Donà – è il collegamento tra passato e presente. La mostra racconta gli avvenimenti di ieri, facendo memoria dell’omocausto, lo sterminio, spesso dimenticato, degli omosessuali durante il nazismo e il fascismo. La presentazione del libro si focalizza sull’attualità, presentando il dibattito in corso sui i diritti delle persone Lgbtqi+, in un periodo storico che non è propriamente favorevole». Il senso dunque – spiega ancora Donà – è ripercorrere questo processo per riflettere sull’incompiutezza delle politiche Lgbtqi+ in Italia, in bilico tra spinte di cambiamento e venti di restaurazione».

L’ultimo tra gli eventi in programma nel mese di maggio è un seminario dal titolo “La letteratura lesbica in lingua inglese e il pericolo del canone unico”, che si terrà martedì 28 maggio alle 18 a Palazzo Prodi. Organizzato per il Dottorato in Forme del testo e dello scambio culturale, in collaborazione con il Csg, il seminario è aperto a tutta la comunità studentesca. L’obiettivo è discutere di come la scrittura delle donne e la letteratura lesbica abbiano contribuito a produrre revisioni, critiche e allargamenti del canone letterario occidentale.

«In un contesto di formazione e di ricerca universitaria, interpretiamo il 17 maggio come un’occasione per ribadire che le discriminazioni, la violenza e la marginalizzazione a cui sono sottoposte le persone Lgbtqi+ non hanno alcun fondamento scientifico, ma sono il portato di ignoranza, credenze, tradizioni omofobiche e teorie complottistiche camuffate da pseudo-saperi», chiarisce Coppola. «E nel portare avanti questa azione culturale – conclude Donà – l’Ateneo e il Csg si alleano con diversi soggetti e settori del territorio per costruire una riflessione collettiva».