© Adobe Stock

Eventi

L’attualità di Paolo di Tarso

Rileggere il suo pensiero rivoluzionario che da duemila anni ispira libri, poesie, opere filosofiche e cinematografiche

22 gennaio 2025
Versione stampabile
Lorenza Liandru
Supporto alle Relazioni Istituzionali

Europa e mondo: Paolo di Tarso tra filosofia, letteratura e cinema” è un ciclo di otto conferenze dedicato alle riletture novecentesche del pensiero dirompente e sorprendentemente attuale dell’Apostolo delle Genti. Non aspettatevi, però, i pacati consessi tipici di letterati e filosofi: questi incontri sono pensati per chi cerca sfide intellettuali, non rassicurazioni. Ne discutiamo con gli ideatori dell’iniziativa, Massimiliano De Villa, docente di Letteratura tedesca, e Daniele Giglioli, docente di Critica letteraria e letterature comparate al Dipartimento di Lettere e Filosofia. 

Che Paolo di Tarso rappresenti una figura centrale nella storia del cristianesimo (e non solo) è un dato storico consolidato e ampiamente riconosciuto. Meno noto, tuttavia, è quanto il suo pensiero rimanga attuale, suscitando dibattiti e riflessioni ancora oggi, anche al di fuori delle  interpretazioni e delle prospettive strettamente confessionali. «Dove c'è caos, c'è Paolo», affermano con ironia i due curatori del ciclo di conferenze. «Sono duemila anni che il pensiero di Paolo di Tarso interroga e inquieta gli uomini di ogni tempo – prosegue De Villa. «Le sue parole sono polemiche, generano scandalo, accendono passioni e innescano riforme. Il pensiero di Paolo è lievito e pietra d’inciampo allo stesso tempo». 
La figura e l’eredità intellettuale di Paolo sono state fonti di ispirazione anche per gli intellettuali del Novecento: filosofi, scrittori, cineastiLa conversione di San Paolo - Immagine reperita online.Opera custodita nella Basilica di Santa Maria del Popolo - Roma e poeti del secolo breve si sono confrontati a più riprese con il messaggio paolino, riscoprendo un autore capace di dialogare con le profonde inquietudini della loro epoca. Per ciascuno di loro, Paolo è stato una chiave per affrontare le tensioni culturali e spirituali della modernità. Come osserva Giglioli «Nel pensiero di Paolo si possono individuare due tratti particolarmente in sintonia con il Novecento. Il primo è l’universalismo: Paolo è stato uno dei primi a concepire un’idea di mondo realmente "cattolico", inteso nel senso letterale del termine, ossia universale, capace di superare le barriere etniche, culturali e religiose. Il secondo è il messianismo, l’attesa di un evento che promette di trasformare radicalmente la condizione umana, di un momento decisivo in cui si farà i conti con il presente e si aprirà una nuova possibilità per il futuro». 
Il programma delle conferenze, aperto a docenti, dottorandi, studenti e al pubblico, esplora il pensiero di autori come Gershom Scholem, Walter Benjamin, Jacob Taubes, Emmanuel Carrère, Pier Paolo Pasolini, Sholem Asch, Emil Fackenheim e Alain Badiou. Ogni incontro ospita un esperto o un’esperta del tema, offrendo così una prospettiva approfondita e interdisciplinare. Tra i relatori figurano docenti del Dipartimento di Lettere e Filosofia dell’Università di Trento, come Massimo Giuliani e Paolo Tamassia, affiancati da studiosi e studiose provenienti da altre università e centri di studio italiani: Federico Dal Bo, Elettra Stimilli, Francesca Monateri, Roberta Ascarelli, Fabien Vitali e Giacomo Tinelli. Tra gli autori proposti, spiccano i nomi di due personaggi noti anche al grande pubblico come Pier Paolo Pasolini ed Emmanuel Carrère. 
Spiega Giglioli: «Tra il 1968 e il 1974, Pier Paolo Pasolini concepisce un progetto cinematografico, mai realizzato, dedicato a San Paolo. L’idea al centro della sceneggiatura è particolarmente affascinante: Pasolini immagina di trasportare la figura dell’Apostolo nella contemporaneità, facendolo viaggiare oltre Roma, nelle capitali moderne come New York, Londra, Parigi e in Germania. In Paolo, Pasolini riconosceva una figura su cui proiettare le proprie poetiche e i temi a lui più cari. Del resto, Pasolini stesso si percepiva, in qualche modo, come un profeta». 
Con l’incontro dedicato ad Emmanuel Carrère, la riflessione si sposta nei primi decenni del nostro secolo, a testimonianza di quanto il pensiero paolino continui a esercitare la sua influenza anche oggi. È infatti nel 2014 che lo scrittore francese pubblica Le Royaume (Il Regno, nella traduzione italiana del 2015), un testo ibrido, che mescola indagine storica e racconto autobiografico. Il libro si concentra soprattutto sulle figure di Paolo di Tarso e dell'evangelista Luca. «Nel Regno, Carrère parla del suo rapporto con il cristianesimo, soprattutto della sua esperienza di fervente cattolico durata circa tre anni, tra il 1990 e il 1993. È un libro che definirei ‘un cortocircuito’, dove Carrère racconta letteralmente ‘i fatti suoi’, con quel suo stile narrativo inconfondibile, pieno di ironia e cinismo».
L’iniziativa è anche l’occasione per avvicinarsi alla conoscenza di autori meno noti. Ricorda Massimiliano De Villa «Nel primo appuntamento di febbraio verrà preso in considerazione il romanzo L’Apostolo di Sholem Asch, uno dei più importanti scrittori di lingua yiddish del XX secolo. Pubblicato nel 1943, L’Apostolo è il secondo capitolo di una trilogia della quale fanno parte anche Il Nazareno e Maria. L’opera suscitò polemiche significative e molti videro in questa operazione un’apertura inopportuna verso il cristianesimo. Ma Asch, va detto, non era nuovo a opere controverse: anche il dramma Dio della vendetta del 1907 fece molto scandalo, perché affrontava temi quali la prostituzione e l’amore tra donne».
Le riflessioni di questi intellettuali moderni dimostrano come Paolo continui a ispirare interrogativi cruciali sul significato della libertà, della giustizia e della speranza in un mondo in continua evoluzione. Ma quale insegnamento della lezione paolina possiamo far nostro oggi? «Crediamo – concludono gli organizzatori – che l’invito di Paolo sia a non chiudersi in visioni ristrette, ma a riflettere sull’idea di universalismo, lontano da prospettive etniche o nazionalistiche. Dobbiamo ampliare il nostro orizzonte, esercitarci a riconoscere l’infinito nel finito».
Tutti gli appuntamenti del ciclo Europa e mondo: Paolo di Tarso tra filosofia, letteratura e cinema sono a ingresso libero e gratuito. Per informazioni è possibile contattare i promotori dell’iniziativa (massimiliano.devilla [at] unitn.it; daniele.giglioli [at] unitn.it) o lo Staff del Dipartimento di Lettere e Filosofia all’indirizzo eventi.lett [at] unitn.it.