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Trento è la sua Università

Uniti per migliorare la qualità della vita. Presentato un bilancio e i nuovi progetti del Protocollo UniCittà

5 marzo 2025
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Alessandra Saletti
Ufficio Stampa e Relazioni esterne

Salario minimo, sviluppo sostenibile del Bondone, crisi del commercio e sostenibilità edilizia: ecco i quattro progetti principali del 2025 previsti dal protocollo UniCittà rinnovato tra Ateneo e Comune di Trento. A svelarli sono stati il rettore Deflorian e il sindaco Ianeselli in una conferenza stampa che si è tenuta in Rettorato nei giorni scorsi. Come UniTrentoMag ve ne diamo conto in un approfondimento anche sui progetti già realizzati dal protocollo.

Qual è il salario minimo essenziale per vivere nella città di Trento in condizioni di vita e di lavoro dignitose? Cosa ne facciamo del Monte Bondone come destinazione turistica? Perché sono in crisi i piccoli negozi del centro? E come possiamo costruire in modo sostenibile le nostre abitazioni? È su queste domande concrete, connesse alla vita quotidiana dei trentini, che si muove l’accordo per il 2025 del Protocollo Unicittà. Progetti, iniziative, studi di fattibilità, che coinvolgono l’Università di Trento in un dialogo stretto con il Comune, per sviluppare, con l’aiuto della ricerca, soluzioni originali e sostenibili per tutti. Di progetti ne sono stati condotti tanti in questi anni, da quando, nel 2016, il Protocollo di collaborazione ha preso il via. Tutti con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita della comunità cittadina e studentesca. In primo luogo, il Bilancio di genere del Comune di Trento, strumento per analizzare le decisioni pubbliche e l’impegno economico-finanziario di un’amministrazione, dal punto di vista dell’impatto sulle disuguaglianze tra donne e uomini in molti ambiti: dall’organizzazione interna alla demografia, dalla salute all’istruzione, dalla violenza di genere allo spazio urbano. 
Un modello originale è stato poi sviluppato per misurare gli effetti del volontariato sulla società e sul benessere collettivo, accompagnando le varie iniziative di ‘Trento Capitale europea del Volontariato’
Un processo partecipato ha visto poi la genesi e lo sviluppo di ‘Nutrire Trento’, progetto realizzato in collaborazione con produttori, categorie economiche, ricercatori, professionisti, scuole, gruppi e associazioni di cittadini, per promuovere un consumo più consapevole, sensibilizzare a una produzione più sostenibile, accorciare le distanze tra produttore e consumatore, tra città e campagna.
Infine il progetto di Revisione del Piano di Politica turistica con la costituzione di un tavolo di lavoro per la definizione delle linee di sviluppo strategico di Trento, come città ‘sorprendente, plurale, organizzata e contemporanea’.
In una conferenza stampa UniCittà ha annunciato i progetti nuovi, in cantiere per il 2025. Il primo riguarda la realizzazione di uno studio di fattibilità per un futuro progetto di ricerca e analisi sul salario minimo essenziale per vivere e lavorare a Trento in modo dignitoso. L'obiettivo di questo studio di fattibilità è quello di analizzare i dati esistenti, identificare le peculiarità socio-economiche del territorio e determinare le fonti informative più adeguate per un'indagine approfondita, da valutare di realizzare in futuro in modo più approfondito. Un altro progetto strategico in cantiere riguarda la valorizzazione, in chiave sostenibile, della montagna di Trento, tra previsioni di impatto del cambiamento climatico e valorizzazione paesaggistica ed economica. Ha come obiettivo la promozione di uno sviluppo del Monte Bondone che integri dimensioni ambientali e turistico-economiche. Il focus del progetto si concentrerà sull’ipotesi di costruzione di un bacino idrico di riserva. E, in questo senso, si propone di superare le divisioni tra sostenitori e oppositori della costruzione del bacino, grazie a una maggiore diffusione e comprensione dei dati, facilitando un dibattito informato e basato su evidenze scientifiche.
Negli ultimi anni, il commercio di quartiere a Trento ha subito una crisi crescente, caratterizzata da un aumento degli spazi commerciali sfitti a livello stradale. Su questo tema si inserisce il progetto ‘Commercio di prossimità. Ruolo, evoluzione e prospettive’. Concentrandosi sulle aree commerciali di Via San Pietro, Via San Martino, Via Suffragio e Via Cavour, il progetto utilizzerà un approccio misto di analisi quantitativa e qualitativa per comprendere le cause di questa crisi e fornire raccomandazioni ai decisori locali.
Infine il via libera alla seconda fase del progetto per la stesura di un regolamento per la sostenibilità e la qualità ambientale in edilizia. L’aggiornamento mira ad adeguarlo alle nuove normative, risolvere criticità emerse nell’applicazione e integrarlo con la pianificazione del Paesc per migliorare la sostenibilità e la qualità ambientale degli interventi edilizi. Otto le sfide da affrontare: preservare gli ecosistemi, migliorare il microclima locale, ridurre il consumo di suolo, mitigare il rischio idrogeologico, affrontare la scarsità idrica, contenere le emissioni clima-alteranti, ridurre il consumo di materie prime e migliorare il benessere urbano.
Progetti che continuano nella linea di grande intesa fra l’Università e il territorio che la ospita: «Trento è la sua Università. Noi trentini abbiamo trovato il nostro posto nel mondo grazie all'Ateneo. Il successo della Città dipende dalla sua Università e dall'apporto degli studenti» ha detto il sindaco Ianeselli. «Pensiamo al servizio a chiamata OnOff, esteso anche a una linea urbana, o all'ascensore per Mesiano e a Poplar, che è un festival internazionale di respiro europeo. Tutte queste iniziative, nate dalle proposte degli studenti, confermano la valenza del Protocollo come strumento per creare politiche migliori. Anche quest'anno, grazie alla collaborazione tra le due istituzioni, abbiamo centrato grandi questioni. L'Amministrazione non delega all'Università la responsabilità delle scelte strategiche, ma chiede un'analisi scientifica che permetta alla politica di compiere le migliori scelte possibili».
«La collaborazione fra l'Università e la città di Trento ha radici che risalgono a prima della nascita di UniCittà nel 2016», ha aggiunto il rettore Deflorian. «Questo protocollo, però, dà più solidità e sistematicità alle iniziative comuni che da sempre si sono portate avanti. E questo grazie a un comitato che le vaglia, le supporta, le sceglie, ne definisce anche un budget. Ascoltare le esigenze della città, della comunità che la ospita, è parte del compito dell’università. E l’ateneo può partecipare a questo dialogo portando competenze, trasferendo conoscenze, dando supporto nello sviluppo. Ma anche ricevendo stimoli, attraverso le istituzioni del territorio, per porsi interrogativi e fare ricerca sui grandi temi di cui si parla oggi, dalla sostenibilità e dal cambiamento climatico fino alla crescita economica del territorio».