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LA CLASSICITÀ E LA GUERRA: UNA PROSPETTIVA NON CONVENZIONALE

Arriva il 7 e 8 maggio a Trento e Rovereto l’iniziativa “Classici contro” che coinvolge 11 università, 29 licei e 19 città del Triveneto

29 aprile 2015
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Giorgio Ieranò
Alice Bonandini
Giorgio Ieranò e Alice Bonandini
Rispettivamente professore associato e assegnista di ricerca del Dipartimento di Lettere e Filosofia dell'Università di Trento.

"La guerra è dolce solo per chi non la conosce”, diceva il poeta greco Pindaro. Sul tema della guerra gli antichi hanno detto più o meno tutto quello che si poteva dire. A partire dal più antico poema dell’Occidente, l’Iliade, e dalle storie della guerra troiana che da sempre rappresentano, nella nostra cultura, il paradigma della narrazione bellica. Anche l’Odissea, in fondo, è l’avventura di un reduce, mentre l’Eneide è incentrata sulle vicende di un profugo, Enea appunto, in fuga dalla sua città in fiamme e in cerca di una nuova patria. Vinti e vincitori, eroismi e viltà, soldati e reduci, caduti e orfani sono protagonisti di molti testi della letteratura antica. Si pensi anche agli orrori della guerra e alla desolazione del dopoguerra narrate in tragedie greche come i Persiani di Eschilo o le Troiane di Euripide. Sono testi che gli intellettuali europei, ai tempi della prima guerra mondiale, conoscevano a memoria. E che ancora oggi possono aiutarci a pensare il tema della guerra da una prospettiva nuova, che vada oltre la retorica della celebrazione.

L'idea di "Classici contro" nasce dall'accostamento di due termini che sembrano antitetici: il titolo suona un po’ come un paradosso, perché i classici li sentiamo come l’istituzione, come un qualcosa di immobile, un punto di riferimento sicuro. E invece i classici sono testimonianza di un punto di vista diverso da quello corrente, ci aiutano (e ci obbligano) a mettere in discussione i nostri luoghi comuni, e tramite il loro sguardo critico possono contribuire a rivoluzionare la nostra visione del presente. L’iniziativa di “Classici contro” – nata nel 2010 da un’idea di due docenti dell’Università “Ca’ Foscari” di Venezia, Alberto Camerotto e Filippomaria Pontani – coinvolge quest’anno, con il patrocinio della Presidenza del Consiglio, 11 università, 29 licei, 19 città del Triveneto e oltre 80 studiosi italiani e stranieri, protagonisti, insieme a scrittori, attori, musicisti, giornalisti e tanti studenti, dei dibattiti e nell'animazione teatrale delle serate (24 in tutto) che si svolgono in un ideale viaggio lungo la linea del fronte del primo conflitto mondiale.

Le parole dei classici vengono rimesse in gioco, senza timori reverenziali ma anche senza banali “attualizzazioni”, usando come spazi di dibattito luoghi spettacolari e carichi di storia. A partire dal glorioso Teatro Olimpico di Vicenza costruito da Andrea Palladio, dove nel 1585, per la prima volta dopo secoli, con la messinscena dell’Edipo Re di Sofocle, si sono tornate ad ascoltare le parole della tragedia greca. Da quest'anno, anche l'Università di Trento è divenuta partner del progetto, e nel più vasto circuito dei “Classici contro” sono entrati anche il Castello del Buonconsiglio e il Teatro Zandonai di Rovereto. 

I temi che si tratteranno a Trento e Rovereto testimoniano la complessità della riflessione antica sulla guerra. “La grande illusione” (che era anche il titolo di uno splendido film di Jean Renoir sulla prima guerra mondiale) ci ricorderà come i classici hanno visto la guerra anche nella sua dimensione più evanescente e chimerica, consapevoli dei fantasmi e delle illusioni che ogni conflitto alimenta, dai sogni di gloria alle finzioni della propaganda. Parlando di “satira della guerra”, si è scelta invece una prospettiva volutamente provocatoria, quella della satira: si può ridere della guerra? Ci si può fare beffe dei proclami patriottici, degli appelli al sacrificio, dell’orrore della morte? E se fosse proprio lo sguardo dissacrante della satira l'unico che può restituire una comprensione vera e profonda dell'assurdità della guerra? Gli scherzi dei poeti comici, gli sberleffi di Aristofane ai generali del suo tempo o l’ironia di Plauto sui “soldati vanagloriosi” non sono, a bene vedere, meno profondi di tante austere riflessioni sulla guerra.

Castello del Buonconsiglio – Trento, giovedì 7 maggio 2015, ore 17.00 
“LA GRANDE ILLUSIONE"
Teatro Zandonai – Rovereto, venerdì 8 maggio 2015, ore 20.30 
“SATIRA DELLA GUERRA”
L'ingresso è gratuito fino ad esaurimento posti; è possibile prenotare scrivendo ad alice.bonandini [at] unitn.it.
L'iniziativa è stata riconosciuta dal Miur e dall'Iprase come valida ai fini dell'aggiornamento degli insegnanti
Il programma degli incontri di Trento e Rovereto