Accanto alle quattro biblioteche fisiche dell’Ateneo (Buc, Bum, Bup, Bur), dal 2021 è stata attivata la Bud–Biblioteca Universitaria Digitale. Ne parliamo con Nicola Zanella, responsabile per la transizione alla modalità operativa digitale e della Direzione servizi digitali e bibliotecari.
Dottor Zanella, come è nata l'idea di valorizzare la Divisione Biblioteca Digitale equiparandola alle quattro biblioteche già esistenti in Ateneo?
La Divisione Biblioteca Digitale è stata istituita nel 2018 per rispondere alla nascente sfida della digitalizzazione. L’idea era di affiancare alle risorse bibliografiche cartacee, come libri e riviste, il corrispettivo digitale, per ampliare i servizi tradizionali delle biblioteche fisiche.
Nel corso del tempo il contesto è cambiato, e anche la biblioteca digitale ha assunto un ruolo diverso. Il prodotto digitale è un servizio molto vario. Prevede non solo la messa a disposizione della risorsa, ma anche un’assistenza che garantisca funzionamento continuo e supporto all’utente.
L’editoria si sposta verso la digitalizzazione. E le biblioteche? Come possono rispondere a questo trend?
I servizi digitali bibliografici offerti dagli editori si sono sviluppati espandendosi fuori dal confine del classico testo o della classica rivista. Le risorse digitali si sono arricchite di contenuti testuali, ipertestuali e multimediali. È un’evoluzione che va sempre di più nella direzione di ambienti collaborativi per la didattica. Questi servizi sono molto apprezzati e richiesti in misura sempre maggiore dai Dipartimenti.
Lo spazio d’azione è quindi diventato più ampio. Oggi va ben oltre l’impostazione originaria della Divisione e copre una nuova area di offerta che si affianca alla tradizionale. Da qui nasce l’idea del Consiglio di biblioteca di valorizzare l’attività e la missione della Divisione rendendola riconoscibile anche attraverso la creazione del nuovo brand Bud (Biblioteca Universitaria Digitale) che si affianca a quelli delle quattro biblioteche classiche con una offerta integrata e differente, non più delimitata da confini fisici o temporali.
Quali sono le caratteristiche peculiari e i servizi offerti della Bud?
Le principali attività della Bud riguardano la gestione di servizi, la formazione, la comunicazione. Innanzitutto, si occupa di gestire i contenuti bibliografici digitali quali banche dati, periodici online e ebook, accessibili in modo continuativo nell’arco delle 24 ore e da qualunque postazione collegata alla rete, che sono servizi essenziali all’attività di didattica e ricerca dell’Ateneo. Promuove inoltre una formazione in presenza e a distanza sull’uso delle risorse bibliografiche, progettata su misura per i diversi tipi di utenti, in alcuni casi anche con la possibilità di ottenere crediti formativi. Non ultimo, gestisce il portale che permette un veloce punto di accesso per la consultazione delle risorse e dei servizi della biblioteca e dà informazioni puntuali, anche grazie ai canali social.
È nella natura di un ambiente digitale essere connesso in rete con altre realtà. Quali sono le prospettive in questo senso?
Importante è ad esempio il ruolo di mediazione svolto dalla Bud tra l’Ufficio per il Sistema bibliotecario trentino e le Biblioteche UniTrento per quanto riguarda gli sviluppi del gestionale in uso in tutte le biblioteche trentine. Inoltre, la Bud guarda al futuro seguendo le innovazioni in fatto di applicativi, piattaforme e nuovi servizi offerti dal mercato editoriale, attraverso ricerche e contatti con fornitori e partner commerciali.
La Bud può quindi svolgere un ruolo importante nelle forme innovative di didattica che si stanno sperimentando in Ateneo.
Sì. La Bud oggi valuta e offre servizi digitali pensati per una didattica e un apprendimento di tipo collaborativo. Si tratta di piattaforme che incorporano diversi elementi interattivi quali grafica tridimensionale, video, strumenti di valutazione. Un esempio è JoVe, banca dati di video di esperimenti, o ClinicalKey Student, banca dati di Medicina che la Bud ha reso accessibile tra i corsi su Moodle.
Ci sono già progetti in corso?
La Bud collabora con il corpo docente alle attività di didattica innovativa partecipando a progetti di cultura digitale e di ricerca umanistica in dialogo dinamico con le tecnologie emergenti, per cui si rendono necessarie competenze trasversali. Ultimo, in ordine di tempo, il progetto interdipartimentale "ecoltura. Per un'ecologia della cultura", che intende far conoscere al grande pubblico alcuni patrimoni documentali trentini. La Bud ha curato la raccolta online dei prodotti multimediali legati al progetto e formato studenti con interventi volti a favorire la diffusione di competenze digitali e la capacità di reperire informazioni.
Come immagina il futuro di una biblioteca tecnologicamente avanzata?
Più che di biblioteca tecnologicamente avanzata parlerei di biblioteca tecnologicamente integrata in cui la componente analogica e la componente digitale agiscono in sinergia. I luoghi fisici di scambio e di consultazione sono importanti e arricchenti. La componente digitale integra e completa l’offerta su un perimetro nuovo e più ampio, innovativo e contiguo con la didattica e la ricerca, in modo diverso, più interattivo, quasi contaminante.