Raccontare le vite oggi dimenticate di uomini e donne grazie a libri, riviste, manoscritti di vario genere. E poi disegni e fotografie, oggetti e collezioni tematiche. “Ecoltura. Per un’ecologia della cultura” è un progetto post Covid-19 avviato nel 2020 dall’Ateneo di Trento per valorizzare, promuovere e diffondere la conoscenza del patrimonio materiale e immateriale custodito in Trentino.
Bianca Laura Saibante, Gianfrancesco Malfatti, Giacomo Gotifredo Ferrari, Giacomo Bresadola, Luisa e Marco Anzoletti, Vittore Bona, Mario Kiniger. Nomi di uomini e donne spesso caduti in oblio, ma che dal diciottesimo secolo hanno costruito l’ecosistema culturale del territorio trentino in campo artistico, umanistico, sociale e scientifico, spaziando dalla storia alla micologia, dalla musica alla matematica, dall’architettura alla letteratura. Sono la “vita e le opere” di queste donne e di questi uomini che il progetto Ecoltura vuole raccontare per mezzo della comunicazione digitale e delle scienze della rappresentazione, basate sui metodi geometrici e sugli strumenti grafici della modellazione 3D e del disegno 2D. È una narrazione transdisciplinare che parte da documenti editi e inediti conservati in archivi, biblioteche e musei del Trentino.
«Le biografie e, al cinema, i biopic popolano l’immaginario contemporaneo. Di qui l’idea di raccontare le vite di figure locali che sono oggi dimenticate» osserva Lucia Rodler, docente al Dipartimento di Psicologia e Scienze cognitive. «Con Giovanna Massari abbiamo pensato di valorizzare queste figure “sconosciute” con la rappresentazione grafica e multimediale. Così è nato “Ecoltura”, nome che è la contrazione di “ecologia della cultura”, cioè racconto della cultura del territorio trentino - oikos in greco significa “casa”. Ecoltura pubblica in open access testi inediti e narrazioni disegnate e animate, e organizza mostre e percorsi nei luoghi fisici legati alle biografie raccontate, per consolidare la memoria del territorio. A volte bastano alcune lettere per iniziare a ricostruire una vita. Speriamo di coinvolgere la cittadinanza nella proposta di altre figure da valorizzare e nella ricerca di materiali. Intanto siamo già state contattate da nuove istituzioni e da famiglie che hanno storie da raccontare». E in effetti, grazie alla collaborazione già avviata con la Biblioteca civica Tartarotti di Rovereto, il gruppo di Ecoltura è stato coinvolto anche nell’organizzazione di una mostra di materiali dell’archivio della famiglia Bossi-Fedrigotti.
«Realizzare nuove immagini - statiche, dinamiche, interattive - a partire dai patrimoni documentali ereditati dal passato ci spinge a elaborare nuove idee sulla nostra memoria storica e a cercare i valori che sono il DNA di un territorio. In questo modo, si possono proporre al pubblico esperienze di fruizione culturale valide nella contemporaneità», spiega Giovanna Massari, docente al Dipartimento di Ingegneria Civile Ambientale e Meccanica, e delegata all’Open access, che aggiunge: «Dal punto di vista del metodo, il progetto Ecoltura è in linea con i principi fondamentali della Scienza aperta. Tra questi la conoscenza come bene comune, la collaborazione e l’equità tra e nei gruppi di lavoro, la trasparenza dei processi e delle fonti. I risultati prodotti sono messi a disposizione in rete gratuitamente, per la comunicazione pubblica della ricerca per quello che noi chiamiamo diritto alla "cittadinanza scientifica”».
Gli esiti della prima fase della ricerca sono disponibili nella LibGuide curata da Maria Barbone, responsabile della BUD, la Biblioteca Universitaria Digitale: uno strumento informativo online tramite il quale interi insiemi di informazioni vengono messi a disposizione del pubblico tramite “guide” di facile uso.
“Ecoltura” è stato finanziato dal Dipsco, in accordo con il Laboratorio di analisi, modellazione e rappresentazione dell’architettura e comunicazione (Lamarc) del Dicam, e con un contributo del Comune di Rovereto. Le persone valorizzate da Ecoltura interessano un ampio spettro di discipline: per questo motivo sono promotori del progetto anche docenti dei dipartimenti di Matematica (Marco Andreatta e Claudio Fontanari) e di Lettere e Filosofia (Carla Gubert). Hanno collaborato Vittoria Martinelli, assegnista del Dipartimento di Matematica, Cristiana Volpi, storica dell’architettura del Dicam, Angela Romagnoli, musicologa dell’Università di Pavia, e Maria Giulia Lugaresi, matematica dell’Università di Ferrara. Ecoltura ha contato anche sul lavoro di laureande e tirocinanti, e di studenti e studentesse dell’Associazione teatrale universitaria (Atu) e dell’Alternanza scuola lavoro.
Il materiale sui personaggi da riscoprire è stato messo a disposizione da molti enti del territorio, con cui è attiva una collaborazione: Archivio Diocesano Tridentino, Museo delle Scienze di Trento, Fondazione Museo Storico del Trentino, Biblioteca comunale di Ala, Biblioteca civica Tartarotti di Rovereto e Biblioteca comunale di Trento.
Un assaggio del progetto sarà la presentazione del lavoro svolto da Ecoltura insieme alla Biblioteca comunale di Ala sulla vita del matematico alense Gianfrancesco Malfatti, giovedì 7 Luglio alle 18.30, a Palazzo Pizzini di Ala, in occasione di “Ala città di velluto”. Altri eventi seguiranno nella seconda parte dell'anno.