Aperto alla diversità, sostenibile, accessibile, inclusivo: l'Icom – International Council of Museums ha aggiornato nelle scorse settimane la definizione di museo e l’indicazione sulle sue responsabilità. «Il museo – dice Icom – è un’istituzione permanente senza scopo di lucro e al servizio della società, che effettua ricerche, colleziona, conserva, interpreta ed espone il patrimonio materiale e immateriale». A questa, che è la sua missione tradizionale, si aggiungono però ora nuovi compiti: «I musei promuovono la diversità e la sostenibilità, operano e comunicano eticamente, professionalmente e con la partecipazione delle comunità, offrendo esperienze diversificate per l’educazione, il piacere, la riflessione e la condivisione di conoscenze». Impegni precisi e puntuali, che impongono un cambio di prospettiva anche a chi opera professionalmente in questo ambito.
Per rispondere sempre meglio alle esigenze del sistema museale italiano e internazionale, ma più in generale alla tutela e alla conservazione dei beni culturali, l’Università di Trento ha inaugurato quest’anno una nuova laurea magistrale in Storia dell’arte e studi museali.
La laurea, attivata all’interno del Dipartimento di Lettere e Filosofia, si rivolge proprio a chi vuole approfondire la conoscenza della storia dell’arte e il mondo dei musei. Gli insegnamenti spaziano dall’arte medievale alla contemporanea, fino alla museologia e al diritto dei beni culturali. Studenti e studentesse impareranno ad affrontare la lettura di un’opera, ma anche aspetti più specifici, ad esempio le tecniche di conservazione e la normativa di riferimento per la tutela.
Nei corsi, si studierà inoltre come progettare un percorso espositivo, come organizzare una mostra, come presentarla ai diversi tipi di pubblico, come rendere il museo un luogo aperto, inclusivo, in dialogo con la società.
Qualche domanda a Denis Viva, professore del Dipartimento di Lettere e filosofia.
Come si inserisce il corso di laurea nell’offerta formativa del Dipartimento?
«Il corso è un'originale possibilità – pressoché unica in Italia per il suo taglio specialistico sui musei – di proseguire gli studi dopo la triennale in Beni Culturali, già attiva e consolidata da anni nel nostro Ateneo».
Quali sono gli sbocchi per laureati e laureate?
«Il corso forma laureate e laureati competenti nelle discipline storico-artistiche, con un focus sull'ambito museale, dove sono sempre più richieste le professioni di mediazione didattica e di organizzazione espositiva. Insegnamento, tutela e valorizzazione del patrimonio artistico restano comunque tra gli ambiti professionali accessibili da questo percorso di studi».
Il programma prevede lezioni, esercitazioni, seminari e visite di studio. Tante anche le attività sul campo, con stage, laboratori e tirocini presso musei nazionali e internazionali. I partner locali comprendono il Mart di Rovereto, il Castello del Buonconsiglio di Trento, il Museion di Bolzano, Palazzo Ducale a Mantova, il Museo Nazionale del Bargello, il Museo civico di Palazzo Fulcis a Belluno, il Museo Diocesano di Padova, la Galleria Nazionale di Parma, i Musei civici di Palazzo Farnese a Piacenza, il Museo Poldi Pezzoli di Milano, il Bode Museum e la Gemäldegalerie di Berlino, il Museo Thorvaldsen di Copenaghen.
Professor Viva, qual è il ruolo dei partner locali, nazionali e internazionali?
«Hanno un ruolo fondamentale, poiché diventano una componente attiva e dinamica della formazione attraverso stage, laboratori, seminari, svolti proprio nelle istituzioni museali convenzionate con noi. Considerata l'importanza dell'apprendimento sul campo, il corso prevede ben 18 crediti per i tirocini e questa tipologia di attività. Anche questa è una scelta che definirei unica nel panorama dell'offerta universitaria di settore».
Le informazioni sul corso di laurea magistrale in Storia dell’arte e studi museali sono disponibili nella sezione del sito UniTrento dedicata all'offerta formativa.