L’iniziativa, giunta quest’anno alla nona edizione, punta ad avvicinare la comunità studentesca al settore del volontariato, sensibilizzandola in particolare sul tema delle migrazioni forzate. "SuXr" si affianca a Futura – Formazione universitaria per persone rifugiate e richiedenti asilo – il progetto per l’inserimento in Ateneo di studentesse e studenti richiedenti asilo o titolari di protezione internazionale. Benedetta Rivi ed Elia Coltraro hanno svolto due diversi percorsi di volontariato, accomunati dal tema delle migrazioni.
«Tramite il Centro dei Servizi per il Volontariato abbiamo lavorato a un evento di sensibilizzazione sul fenomeno migratorio che si è svolto a fine maggio 2024 presso HarpoLab», ci dice Benedetta. «All’evento hanno partecipato tre ospiti che hanno affrontato il tema delle migrazioni e di come queste vengano narrate nella società. L’incontro si è concluso con la visione del cortometraggio “The European Dream” che parla della rotta dei Balcani occidentali. Ho anche potuto partecipare ad alcune iniziative organizzate nell’ambito di Trento Capitale europea del Volontariato».
Anche Elia ha preso parte all’incontro presso HarpoLab. La sua esperienza come volontario è poi proseguita all’associazione Il Gioco degli Specchi come insegnante di italiano per migranti e richiedenti asilo: «Ho avuto la possibilità di vedere il volontariato da due prospettive diverse: quella, pratica, quando mi confrontavo con le persone durante le lezioni del corso che tenevo; quella più indiretta, cioè che cosa il mondo del volontariato possa trasmettere ai volontari. Entrambe le esperienze mi hanno aiutato a conoscere meglio il mondo della migrazione e dell’integrazione, a capire le difficoltà che affrontano le persone che arrivano in Italia o in che modo si interfacciano alla nostra cultura, ma anche a riflettere come la comunicazione sull’argomento sia spesso gestita male».
Benedetta ed Elia, mentre ne parlano, lasciano trasparire la soddisfazione per queste esperienze. Per entrambi, il progetto SuXr è stato coerente con il proprio percorso personale e professionale: Benedetta è interessata a lavorare nell’aiuto umanitario e nella cooperazione sociale; Elia sta svolgendo il Servizio civile universale presso un’associazione che si occupa di economia sociale a Bruxelles.
Perché uno studente dovrebbe fare un’esperienza come la vostra? «Perché aiuta ad aprirsi verso gli altri, a non fermarsi all’apparenza e dà un motivo per mettersi in gioco», dice Benedetta. «Per cercare quelle skills pratiche che scarseggiano nel mondo universitario oggi», aggiunge Elia.