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Formazione

Val di Fassa: troviamo casa a chi decide di restare

Idee dal corso di laurea di Management per giovani che vogliono vivere in valle

29 maggio 2025
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Alessandra Saletti
Ufficio Stampa e Relazioni esterne

La Val di Fassa, con le sue vette maestose e il suo paesaggio incantato, nasconde problematiche silenziose ma concrete: scarsità di servizi accessibili, carenza di alloggi per lavoratori stagionali, mancanza di connessioni tra bisogni e risorse disponibili. Studenti e studentesse del corso di laurea in Management propongono di riqualificare Villa Ombretta a Soraga e trovare casa ai giovani che lavorano sul territorio. E lanciano altre proposte per promuovere mobilità sostenibile, alloggi accessibili, servizi puntuali e competenze per il futuro della valle.

In Val di Fassa, trovare casa è diventato un ostacolo quasi insormontabile. Il costo al metro quadro oscilla tra i 4 e i 5mila euro e gli affitti possono superare i 900 euro al mese anche per un bilocale. A segnalare questo, insieme ad altri problemi legati alla convivenza e allo sviluppo della valle, sono alcuni operatori e rappresentanti istituzionali come APT Fassa, FassaCoop, Fassa Village, Scuola Ladina, Federalberghi, Impianti a fune e la cooperativa Kaleidoscopio, interessati ad affrontare la questione con l’aiuto delle idee e delle competenze dell’Università di Trento. A rispondere al loro appello, l’iniziativa lanciata dal Dipartimento di Economia e Management dell’Università di Trento che punta sul coinvolgimento di studentesse e studenti nell’elaborare soluzioni di impatto sociale originali e percorribili per il futuro della valle. Una sfida fra idee studentesche, che ha portato alla vittoria Next Living per Val di Fassa, progetto dedicato specificamente ad affrontare il tema dell’emergenza abitativa che si sente forte in valle. Il progetto prevede l’acquisto e la ristrutturazione di immobili dismessi, offrendo affitti con uno sconto del 35% rispetto al mercato e la possibilità di riscatto dopo 5 anni, garantendo così stabilità abitativa.

Il problema è sentito molto anche dai giovani. Secondi i dati contenuti nell’analisi propedeutica al progetto, l’83% delle persone tra i 18 e i 40 anni non riesce ad accedere a un alloggio stabile in aree turistiche, «soprattutto se sei single, se lavori in valle e se non hai ereditato un appartamento dai nonni» commentano gli studenti che hanno lavorato alla challenge, Maria Lucia Pala, Andrea Contaldo, Daniele Benedetti, Maeva Di Matteo e Lavinia Nardi. «Dai nostri sondaggi è emerso che il 90% dei proprietari di case preferisce affittare solo a turisti che garantiscono una remunerazione più elevata. Questo blocca l’arrivo di nuove persone, impedisce alle aziende di trovare personale. E lentamente svuota la comunità».

Nel progetto è prevista una fase pilota, che si concentra su Villa Ombretta, hotel a Soraga di Fassa della Cooperativa Kaleidoscopio e individuato per sviluppare l’idea di Next Living. Si propone di realizzare dieci alloggi entro il 2027 per ospitare 15 lavoratori e lavoratrici locali. «Un edificio che può diventare un simbolo di rinascita. Con il supporto di investitori, aziende e comunità, Next Living prova a unire innovazione sociale e sostenibilità ambientale per costruire una comunità più forte e inclusiva» commentano gli studenti. L’obiettivo successivo potrebbe essere quello di dare vita a una impresa, in grado di raccogliere capitale da investitori interessati per acquistare immobili dismessi, ristrutturarli e assegnarli a lavoratori e lavoratrici locali. Ma i finanziamenti, secondo l’analisi degli studenti, potrebbero arrivare anche da altre fonti: «Tanti possono essere interessati» spiegano. «Aziende che non trovano personale e cercano il modo di diventare attraenti. Cooperative e associazioni di categoria locali che vogliono generare impatto e valore. Famiglie fassane che desiderano garantire un alloggio futuro ai figli. O semplici investitori che vogliono sentirsi parte di un cambiamento reale e misurabile in territori dove le dinamiche urbane non arrivano».

Il progetto ha incontrato un primo interesse da parte di vari attori del territorio, che hanno incoraggiato gli studenti a sviluppare ulteriormente l’idea. Tra loro la Cassa di Fassa Primiero e Belluno, la Camera di Commercio di Trento, il settore immobiliare di Intesa San Paolo, oltre a varie altre aziende e cooperative. A loro gli studenti presenteranno a breve l'executive summary, passo necessario per concretizzare il progetto.
Oltre al progetto ‘Next Living’, nell’ambito del corso di laurea in Management sono state sviluppate altre idee interessanti che sono state presentate agli stakeholders della Valle di Fassa.
Un altro progetto dedicato ai giovani è la piattaforma formativa Valley Up, pensata per contrastare l’emigrazione giovanile dalla Val di Fassa, offrendo opportunità di crescita professionale senza dover lasciare il territorio. Il progetto propone un’Academy triennale blended e corsi brevi su competenze strategiche, integrati con un servizio innovativo di head hunting.

Ma per i giovani c’è anche Leam (“legame” in ladino), un luogo polifunzionale, spazio di aggregazione nella Scuola Ladina. Un fab-lab aperto a tutti, aule per corsi multidisciplinari e una biblioteca con attività culturali, ludiche e di formazione.
L’app ConTeSto, pensata per facilitare l’aiuto reciproco all’interno delle comunità locali. Dalla baby-sitter dell’ultimo minuto al ritiro di un pacco, fino alla promozione di eventi. Una soluzione adatta a trasformare i piccoli bisogni quotidiani in occasioni di incontro e coesione sociale, valorizzando le risorse già presenti sul territorio.
Sul versante del traffico – altro nodo cruciale per la Valle di Fassa – gli studenti hanno proposto la piattaforma digitale Smen (Smart Mobility and Eco Navigation) che integra trasporti pubblici, skibus, parcheggi, info traffico e tributi locali in un’unica Web App accessibile anche via QR code e che premia le scelte sostenibili.