A cosa serve uno psicologo del lavoro e delle organizzazioni? Con questa provocazione il dottor Franco Favaro, psicologo del lavoro, ha interpellato gli studenti del corso di laurea in Scienze e tecniche di psicologia cognitiva presenti a un incontro del ciclo di seminari “Le professioni dello psicologo. Percorsi, attività ed esperienze di professionisti” che si svolge dal 2 marzo al 18 maggio presso il Dipartimento di Psicologia e Scienze cognitive dell’Ateneo.
Il ciclo di seminari, attivo da più di un quinquennio, è stato ideato da Franco Fraccaroli ed è coordinato da Lorenzo Avanzi. Ha lo scopo di offrire agli studenti alcune testimonianze di psicologi professionisti che operano in diversi ambiti organizzativi e permette di definire un quadro ricco delle possibili professioni di psicologo nelle organizzazioni. Al plurale. Infatti, uno degli scopi dell’iniziativa è aiutare gli studenti a comprendere come esistano tante professioni, alcune più tradizionali, altre emergenti, a cui lo psicologo può accedere.
Il 23 marzo Franco Favaro, con una esperienza professionale quarantennale nel mondo della gestione del personale, ha spiegato agli studenti come i cambiamenti sociali intercorsi negli ultimi trent’anni abbiano cambiato la “domanda di psicologia” nelle organizzazioni.
Da una visione meccanica del lavoro, in cui lo psicologo era visto esclusivamente come specialista, ad una più dinamica, in cui questi può assumere ruoli più complessi di manager, coach e counselor.
Anche gli altri incontri del mese di marzo si sono concentrati su ambiti di intervento legati al mondo del lavoro: l’orientamento e la selezione del personale. Gaetano Martorano, psicologo del lavoro e di comunità, ha introdotto l’area dell’orientamento e del career counselling: in quale modo le persone scelgono un’opzione scolastica o professionale piuttosto che un’altra? Quale contributo può offrire la psicologia in tale fase cruciale per la qualità della vita degli individui? Gli studenti sono sollecitati a ragionare sulla loro esperienza concreta in termini di identità professionale (“Qual è il tuo sogno? Cosa vuoi diventare?”) e di adattabilità (“Cosa potresti fare? Cosa saresti disposto a fare?”).
Giorgio Lorenzi, professionista che è impegnato da tempo nella gestione del personale in una azienda di trasporti, ha affrontato il tema della selezione e valutazione del personale. Attraverso lo studio di casi, l’analisi critica di strumenti (test di personalità e psicoattitudinali, colloquio motivazionale individuale e di gruppo), l’esperto ha presentato diverse pratiche professionali tipiche di un profilo consolidato di psicologo del lavoro e delle organizzazioni.
Non meno importante è la sicurezza e la salute nei luoghi di lavoro. Susanna Mason e Pasquale Indulgenza del Team Psicologi Trenitalia condividono l’esperienza maturata in azienda: modelli di analisi dei rischi, fattori organizzativi che possono costituire un’insidia per il benessere dei lavoratori, interventi di prevenzione per garantire benessere organizzativo e comportamenti sicuri.
L’area della consulenza organizzativa costituisce un ambito in espansione e fortemente differenziato. Olivio Candela, psicologo del lavoro e solution consultant manager, racconta la propria esperienza all’interno di una grande società di consulenza parlando dello “Psicologo 2.0”, cioè del fare psicologia nelle organizzazioni nell’era di Internet, Big Data e Social Media. La psicologa del lavoro e delle organizzazioni Annalisa Rinaldi riporta invece l’attenzione sulle esperienze di consulenza per lo sviluppo delle risorse umane nelle organizzazioni.
Oltre a tali profili di professionisti strettamente legati alle figure dello psicologo del lavoro e delle organizzazioni, il ciclo di seminari offre anche spunti relativi a “professioni emergenti” che applicano il sapere psicologico ai problemi della vita sociale. Due esempi sono affrontati nel ciclo di seminari del 2015. Il primo è la psicologia del traffico: lo psicologo Max Dorfer introduce diversi aspetti di questa area di intervento, sottolineando l’importanza della formazione, della progettazione stradale e di una conoscenza approfondita dei meccanismi cognitivi e sociali alla base del comportamento di guida. Il secondo è una professione psicologica relativamente recente, la psicologia dello sport. Francesca Vitali dell’Università di Verona ci spiega la complessa realtà del mondo dello sport, dalle modalità di preparazione degli atleti (motivazione, consapevolezza di sé, resilienza) alla costruzione dei gruppi (regolazione della coesione interna, gestione dei conflitti) e alle attività di gestione delle società sportive (formazione del personale, relazioni con i vari interlocutori).
Attraverso il racconto di carriere, percorsi formativi, contesti operativi, competenze e strumenti utilizzati, i professionisti interpellati offrono spunti per l’orientamento professionale agli studenti nella fase di passaggio dalla triennale alla magistrale.
Il ciclo di conferenze “Le professioni dello psicologo. Percorsi, attività ed esperienze di professionisti” è organizzato dal Dipartimento di Psicologia e Scienze cognitive dell’Ateneo. Gli incontri si svolgono dal 2 marzo al 18 maggio presso il Palazzo Istruzione a Rovereto. La partecipazione ai singoli seminari è libera e il ciclo costituisce seminario di credito per gli studenti e le studentesse del corso di laurea in Scienze e tecniche di psicologia cognitiva.