Sta raggiungendo la sua fase conclusiva il progetto Jean Monnet ECEIN - Educazione alla Cittadinanza e Integrazione Europea, coordinato dalla professoressa Olga Bombardelli del Dipartimento di Lettere e Filosofia dell’Università di Trento. Si tratta di un impegno triennale (2012-2015) dedicato a promuovere la cittadinanza europea all’università. L’attività Jean Monnet è parte del Programma Erasmus Plus.
Una società può essere democratica se i cittadini sono consapevoli dei loro diritti e dei loro doveri, se sanno impegnarsi per lo sviluppo collettivo e sono in possesso delle conoscenze, delle abilità e delle disposizioni civiche fondamentali. Nel programma ECEIN sono previsti corsi universitari, convegni e altre iniziative per promuovere l’apprendimento in ambito civico, culturale e socio-economico e per potenziare le strategie didattiche in questo trascurato settore.
L’esercizio della cittadinanza ha oggi una dimensione europea, dato che la vita economica e politica assume dimensioni che vanno oltre i confini nazionali, diventati ormai angusti in un contesto di interdipendenza europea e globale. Si considera la cittadinanza europea come esigenza di sviluppare valori civici che sostengano il progresso e la dignità del Paese anche su scala internazionale. Nella nostra società dell’informazione, ad alta complessità, non si può accontentarsi di essere soggetti passivi; non si possono ignorare le nozioni di base per capire il funzionamento della vita sociale, politica ed economica circostante e neppure delegare a scatola chiusa tutte le decisioni a chi detiene il potere.
Il progresso della nostra società è in rapporto a molti fattori; fra di essi anche la consapevolezza e l’impegno dei cittadini nei confronti di forme di sviluppo sostenibili, la capacità di contrastare fenomeni negativi come la corruzione (si vedano il Corruption Perception Index e il Social Progress Index), la scarsa trasparenza amministrativa, le tendenziosità nell’informazione massmediale. Estremismi e populismi, indifferenza di fronte alle ingiustizie nascono anche da una scarsa maturità civica.
Non c’è molto impegno nella vita quotidiana, nella scuola e nell’università per sviluppare un corretto civismo. In Italia è previsto dal 1958 - ed è stato ribadito più volte (ad esempio, nel 2008 con l’introduzione dell’insegnamento di ‘Cittadinanza e Costituzione’) - l’obbligo di fare educazione civica in forma trasversale a scuola, ma nei percorsi di formazione degli insegnanti non se ne parla.
Nel programma ECEIN si organizzano annualmente un convegno (l’ultimo il 20 e 21 aprile scorsi) e alcuni seminari affrontando aspetti legati alla cittadinanza, anche con l’apporto di esperti europei; si conducono inoltre lavori di gruppo durante i quali ha luogo uno scambio diretto di conoscenze e di buone pratiche con contributi da parte di tutti i partecipanti e delle associazioni, in una costante integrazione di teoria e pratica.
Quest’anno è stata allestita una mostra, composta di 40 cartelloni, con estratti dai libri scolastici su tematiche come il rispetto dei diritti umani, le tappe dell’integrazione europea, lo sviluppo sostenibile, la libera circolazione delle persone e delle merci, esaminando così come i libri scolastici preparano alla cittadinanza europea. Da un’analisi dei testi esistenti si notano grandissime disparità: ci sono progressi rispetto al passato, ma c’è un ampio spazio di miglioramento sia nel dare informazioni aggiornate e oggettive sia nello sviluppo di competenze trasversali, quali capacità di raccogliere, selezionare e interpretare dati, spirito critico, documentazione precisa delle affermazioni e giustificazione delle opinioni. Nell’esposizione dei libri si riportano esempi positivi e negativi.
ECEIN mette in atto strategie educative e didattiche per fare in modo che i soggetti coinvolti abbiano un bagaglio di conoscenze di base e siano motivati a ragionare con la propria testa. La sfida è quella di promuovere una cittadinanza attiva, responsabile e competente.