Dalla fine della Guerra Fredda, e ancor più dopo l’11 settembre 2001, le questioni legate alla sicurezza hanno ricevuto grande interesse dentro e fuori la comunità accademica, per le trasformazioni avvenute negli assetti geopolitici e dei conflitti nella cosiddetta guerra al terrore e nella nuova configurazione dell’ordine mondiale.
Se gli anni Novanta hanno creato grandi aspettative rispetto alla riduzione delle tensioni internazionali e a una maggiore stabilità politica, l’inizio del nuovo Millennio è coinciso con l’emergere di nuove radici e cause dei conflitti in diverse aree del mondo e a diverse scale.
La riflessione sulla complessità e la diversità dei conflitti e delle loro motivazioni stimola un ragionamento finalizzato a comprendere meglio sia le cause dei conflitti che le minacce alla sicurezza internazionale.
Le situazioni di guerra, il terrorismo, le ribellioni, le insurrezioni e i fenomeni a queste legate hanno origini sempre più interrelate o sovrapposte.
Le disuguaglianze e le varie forme di vulnerabilità a diversi livelli, ad esempio in relazione ai diritti delle minoranze o a rivalità per l’accesso alle risorse, si mescolano spesso tra loro e coinvolgono fattori economici, ambientali e sociali che contribuiscono a creare antagonismi.
La crescente importanza dei problemi ambientali, ad esempio, definisce nuovi modelli di conflitto e scenari di migrazioni globali, estendendo le conseguenze del cambiamento climatico ben oltre i confini degli stati direttamente colpiti.
Una questione chiave del mondo contemporaneo è che non ci sono solo diversi tipi di conflitti armati, ma anche diversi tipi di cause. Il ruolo dei ricercatori e delle ricercatrici che si occupano dei temi di conflitto e (in)sicurezza risulta quindi sempre più complesso e richiede strumenti teorici e metodologie di ricerca variegati e versatili, oltre che un sempre maggior sforzo interdisciplinare per mettere a fuoco molteplici fattori esplicativi.
Una riflessione su questi temi è stata al centro del seminario Causes of conflict and international security implications organizzato per l’apertura dell’anno accademico del Master’s Degree in International Security Studies (MISS), corso di laurea magistrale promosso dalla Scuola di Studi Internazionali (SSI) dell’Università di Trento e dalla Scuola Universitaria Superiore Sant’Anna di Pisa.
Il MISS Opening Seminar è stato organizzato è per accogliere studenti e studentesse al secondo anno del Master, in ingresso alla Scuola di Studi Internazionali dopo il primo anno svolto alla Scuola Sant’Anna.
Il MISS si caratterizza per la qualità multidisciplinare dei corsi e degli approcci al tema della sicurezza. La giornata di apertura ha offerto contributi di aree disciplinari diverse, focalizzati su aspetti teorici e metodologici, oltre che su casi studio molto variegati.
L’obiettivo era infatti quello di presentare a studenti e studentesse esempi di ricerca nell’ambito della sicurezza internazionale, dell’analisi dei conflitti e delle sfide che si pongono oggi a chi studia e analizza questi temi.
Il programma della giornata ha visto presentazioni sia teoriche che empiriche e un focus sulle cause emergenti di conflitti armati, ambientali, sociali e sugli scenari geopolitici globali.
L’attenzione è stata posta, inoltre, sulle problematiche legate alla risoluzione dei conflitti. Infine, un focus critico sulle migrazioni globali ha permesso di inquadrare questo fenomeno sia come l’esito di problemi di sicurezza nei paesi di origine, sia come una questione strumentalmente costruita come rischio alla sicurezza internazionale.
Domande e commenti hanno animato l’intervento introduttivo di Kaisa Hinkkainen Elliott che ha presentato lo stato dell’arte negli studi di sicurezza internazionale sui conflitti. Il direttore della SSI, professor Andrea Fracasso, e i coordinatori del MISS, il professor Marco Pertile per la sede di Trento e il professor Francesco Strazzari per la sede di Pisa, hanno dato il benvenuto a studenti e studentesse e presentato le attività del Master per l’anno accademico 2019/2020.
Una prima settimana di workshop, con esperti nel campo della cooperazione e della sicurezza, si è svolta nei giorni successivi alla giornata di apertura.