In libreria

Transizione energetica e partecipazione della società civile

a cura di Natalia Magnani, Francesco Vittori, Antonia De Vita

15 dicembre 2023
Versione stampabile

La transizione dei modelli di approvvigionamento di energia è un tema di estrema attualità e punto di snodo imprescindibile per ragionare su quale transizione ecologica ed eco-sociale è possibile immaginare e attuare. Il passaggio da un modello tradizionale di produzione di energia centrato su fonti fossili a uno incentrato sulla produzione diffusa da fonti rinnovabili ed efficienza energetica è al centro del dibattito pubblico poiché strettamente connesso con il cambiamento climatico, la decarbonizzazione, la sostenibilità del modello di sviluppo dominante e non da ultimi la sicurezza degli approvvigionamenti energetici e gli equilibri geopolitici. Da più parti si sottolinea la necessità di concepire una transizione energetica ripensata non solo dai governi e dalle istituzioni ma co-progettata grazie al coinvolgimento della società civile nelle sue differenti forme, allargando le dimensioni della partecipazione democratica. Ciò è stato recentemente riconosciuto anche dalle politiche europee e nazionali in particolare con l’approvazione della direttiva sulle comunità energetiche rinnovabili (Direttiva 2018/2001).  Dal punto di vista sociologico appare quindi cruciale estendere l’analisi della transizione al contributo che la società civile può dare facendosi promotrice di innovazioni sociali. Il presente volume cerca di fare ciò riunendo diversi saggi di esperte/i del mondo accademico, di stakeholder e practitioner, che si interrogano sul concetto e sulle pratiche di democrazia energetica, sulle forme di azione collettiva sull’energia e sui vantaggi e limiti delle comunità energetiche esistenti e future. Punto di partenza è una ricerca-azione intitolata “Energie di gruppo. Il consumo partecipato di energia rinnovabile per un modello innovativo di economia locale”, promossa da Adiconsum Verona, dalle Università di Verona e Trento tra 2019 e 2020 con lo scopo di investigare il ruolo dei consumatori in esperienze di consumo-produzione collettiva e allo stesso tempo di costituire gruppi di acquisto di energia.

Natalia Magnani è professoressa presso il Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale dell'Università degli studi di Trento 
Francesco Vittori è assegnista di ricerca presso il Dipartimento di Scienze umane dell'Università di Verona
Antonia De Vita è professoressa presso il Dipartimento di Scienze umane dell'Università di Verona

Dall'Introduzione (pp. 2-5)

Il volume si apre con il contributo di Gianluca Ruggieri e Giuseppe Palazzo che fa il punto sulle principali sfide tecniche che ci aspettano per decarbonizzare i sistemi energetici e limitare l’aumento di temperatura al di sotto degli 1,5°C. La decarbonizzazione appare ormai come una necessità globale che per essere efficace deve essere attuata da tutti i Paesi e che però prende forme e velocità diverse a seconda delle condizioni di partenza di ciascun Paese. In particolare, il capitolo si sofferma sulle differenze tra Paesi ad economia matura contrassegnate da una importante classe media a elevata disponibilità energetica pro capite, Paesi in rapida espansione, dove la classe media si è consolidata solo negli ultimi 20 anni e infine Paesi dove l’esigenza primaria è quella dell’accesso ai servizi energetici di base. 
Guardando in particolare ai Paesi ad economia matura come l’Italia, Ruggieri e Palazzo individuano i seguenti aspetti tecnici cruciali per decarbonizzare il nostro sistema energetico: il ruolo dell’efficienza e dell’elettrificazione per la riduzione dei consumi energetici; lo sviluppo delle fonti rinnovabili e della loro integrazione nella rete esistente; il ruolo degli incentivi per la riduzione dei costi di produzione e infine la diffusione degli accumuli.
[…]
Proprio sugli aspetti sociali della transizione energetica come analizzati dalla sociologia si focalizza il contributo seguente di Natalia Magnani. In particolare, sono tre i temi su cui gli studi sociologici sulla transizione energetica si sono particolarmente concentrati: i conflitti sull’energia, i consumi e le pratiche sociali e infine le forme di azione collettiva. Attraverso questa analisi la sociologia problematizza la transizione energetica mostrando come sebbene l’energia rinnovabile sia spesso legata nell’immaginario collettivo ad un sistema più sostenibile dal punto di vista ambientale e sociale ciò non avviene automaticamente ma dipende da specifiche relazioni sociali, pratiche e dinamiche di potere. In particolare, la ricerca sociologica che tematizza i conflitti sottolinea come, affinché la transizione sia accettabile socialmente, è necessario prestare particolare attenzione al problema della giustizia distributiva e procedurale. Occorre fare attenzione infatti al modo in cui i vantaggi e i rischi sociotecnici della transizione sono distribuiti tra i gruppi sociali e tra i territori (rurali vs. urbani), e al modo in cui i cittadini sono coinvolti nei processi decisionali che riguardano le nuove tecnologie energetiche. Emerge inoltre la necessità, nella ricerca come nelle politiche, di prestare la dovuta attenzione e dignità ai luoghi della transizione, superando una rappresentazione residuale che li propone come “cortili” dominati da motivazioni egoistiche e riaffermando invece una visione incentrata sui territori, cioè spazi intessuti di elementi simbolici, emozionali e relazionali. [...] Il capitolo di Magnani si chiude con un’analisi delle potenzialità ecologiche e sociali di queste forme di innovazione grassroots che saranno oggetto anche di altri contributi in questo volume.

La dimensione sociale della transizione energetica è al centro anche del contributo di Daniela Patrucco che, a partire da una prospettiva di attivismo ambientale, si focalizza sul dibattito intorno al concetto di democrazia energetica. Nel suo significato principale la democrazia energetica fa riferimento ai movimenti sociali che resistono al dominio dell’agenda energetica dei combustibili fossili, allo stesso tempo contribuendo a ristrutturare democraticamente i regimi dell’energia. [...] Patrucco sottolinea come la nuova direttiva europea sulle Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) pone una sfida importante per la democrazia energetica. In particolare, l’autrice si chiede se i cittadini sapranno organizzarsi per mantenere quegli spazi di autonomia che la direttiva europea sembra garantire loro nella gestione delle CER oppure se saranno ancora una volta le imprese a riproporre l’attuale modello di gestione, continuando ad avere come obiettivo principale, se non unico, la massimizzazione dei profitti. [...]
Patrucco sottolinea come la nuova normativa sulle CER trasforma di fatto gli utenti in attori di mercato che devono competere tra loro. Questo approccio, secondo alcuni, è problematico perché non può che aumentare il potere delle grandi compagnie energetiche e minare le iniziative energetiche minori. Il movimento per la democrazia energetica, quindi, vede un’importante soluzione alternativa nella ri-pubblicizzazione delle società elettriche statali privatizzate. I movimenti di ri-municipalizzazione che si sono diffusi in alcune città del Nord Europa sottolineano come, al fine di perseguire una reale democratizzazione del sistema energetico, è necessario che controllo e proprietà della rete di distribuzione siano fortemente localizzati a livello municipale ed esercitati in maniera condivisa dai cittadini e dagli enti pubblici. Questo è un nodo centrale che rimane però ancora irrisolto nella nuova disciplina sulle comunità energetiche.

Il contributo di Francesco Vittori approfondisce lo studio delle esperienze di creazione di gruppi di acquisto collettivo e Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) analizzando alcune iniziative italiane significative coinvolte nel progetto di ricerca “Energie di Gruppo”. Partendo dal modello analitico dell’ecopreneur, inteso come prototipo imprenditoriale capace di innescare e diffondere processi di innovazione tecnologica e sociale, si approfondiscono le esperienze di costruzione di cittadinanza ecologica. Il frame dell’ecopreneur è un modello imprenditoriale orientato da valori etico-morali legati alla volontà di trasformare il mercato nella direzione di una sua maggiore sostenibilità. L’intento di questo modello è quello di aiutarci a comprendere in che modo l’azione imprenditoriale possa sostenere gli individui, le comunità, le imprese e le istituzioni verso la costruzione di nuove forme di partecipazione. 
[…]
Data la centralità delle esperienze di comunità energetiche sia a livello di ricerca sociologica che di dibattito pubblico particolarmente utile è il contributo di Silvia Caucchioli che a partire da una prospettiva giuridica fa il punto sul quadro normativo riguardante le Comunità Energetiche Rinnovabili (CER). Nel saggio il tema dello sviluppo delle comunità energetiche e dell’autoconsumo collettivo viene visto in relazione alla strategia europea del Green New Deal e dell’Agenda 2030. Il modello economico proposto è quello dell’economia collaborativa, costruito sulla condivisione di beni e servizi. Al centro di questo progetto, che trova espressione nel Clean Energy Package e nella direttiva RED II in esso contenuta (Direttiva UE 2018/2001), c’è il concetto di comunità di edificio (autoconsumo collettivo) e di territorio (Comunità Energetica Rinnovabile). 
Il contributo di Silvia Caucchioli si focalizza in particolare sul Decreto Milleproroghe del febbraio 2020 che definisce per la prima volta in Italia il concetto di comunità energetica e di autoconsumo collettivo di energia rinnovabile, anticipando il recepimento della direttiva RED II. 
[…]
Infine, Davide Cecchinato, in qualità di Presidente di Adiconsum Verona, presenta il progetto di creazione di un gruppo di acquisto di luce e gas denominato “Energie di Gruppo”, che sta alla base della ricerca esplorativa e di questa pubblicazione, e analizza i risultati di un questionario rivolto sia ai soci di Adiconsum che hanno partecipato all’iniziativa sia a quelli che non hanno partecipato. Il gruppo d’acquisto Adiconsum Verona coinvolge una piccola utility locale come provider dell’energia (Società Lupatotina Gas e Luce S.r.l.) e circa 400 famiglie di consumatori proponendosi come iniziativa economico-sociale che, in vista della prevista abolizione del mercato tutelato dell’energia nel 2023, si propone di difendere il singolo dalle pratiche commerciali scorrette e stabilire corretti e consapevoli rapporti commerciali. [...] Dal questionario emerge un quadro caratterizzato innanzitutto da una netta presenza di persone prossime alla terza età con un livello di istruzione medio e con un livello di reddito familiare medio-basso. Questa tipologia di consumatori mostra una chiara propensione a partecipare al gruppo di acquisto per ricercare una maggior tutela, unitamente a maggior trasparenza, che sembra essere offerta sia dall’intermediazione di Adiconsum, sia dal coinvolgimento di un fornitore locale. 

Edizione rilasciata con licenza CC BY 4.0 Internazionale