Il presente volume raccoglie i principali risultati prodotti dal gruppo di ricerca dell’Università di Trento nell’ambito del progetto Uni4Justice, finanziato dal Ministero della Giustizia. Il progetto si inserisce all’interno del “Progetto unitario per la diffusione dell’Ufficio per il Processo e l’implementazione di modelli operativi innovativi negli Uffici giudiziari per lo smaltimento dell’arretrato”, promosso dal Ministero della Giustizia nell’ambito del PON “Governance e Capacità Istituzionale 2014-2020”. Al progetto hanno partecipato, sotto la guida dell’Università di Bologna, diverse Università dell’area nord-est, oltre alle Corti di appello di Ancona, Bologna,Trento, Venezia e Trieste. Obiettivo generale del progetto è stato quello di sostenere la costituzione e l’implementazione dell’ufficio per il processo (UPP), con l’esplicito sotto-obiettivo di elaborare una riflessione più ampia sullo stato della giustizia italiana, utile a indirizzare interventi futuri. Il contesto è quello del sostegno alle fondamentali riforme collegate al PNRR, finalizzate alla riduzione della durata dei procedimenti e all’abbattimento dell’arretrato giurisdizionale.
Gabriella Di Paolo è professoressa presso la Facoltà di Giurisprudenza dell'Università di Trento
Dalla prefazione (pagg. IX-XI)
Il presente volume raccoglie i contributi scientifici di alcuni componenti del gruppo di ricerca dell’Università di Trento nell’ambito del progetto PON “Universitas per la Giustizia. Programma per la qualità del sistema giustizia e per l’effettività del giusto processo” (d’ora in avanti, Uni4Justice), finanziato dal Ministero della Giustizia per il periodo 1° aprile 2022 - 30 settembre 2023, per la Macroarea 2.
Uni4Justice è un progetto complesso di collaborazione fra il mondo scientifico (l’Università) e il sistema della giustizia (gli uffici giudiziari).
Esso trae ispirazione dai principi della programmazione europea, che promuove il cambiamento organizzativo, tecnologico e professionale negli uffici giudiziari sulla base della conoscenza oggettiva e verificabile delle prassi di lavoro, delle modalità di utilizzo delle risorse e degli strumenti di monitoraggio. Inoltre, si inserisce all’interno del “Progetto unitario per la diffusione dell’Ufficio per il Processo e l’implementazione di modelli operativi innovativi negli Uffici giudiziari per lo smaltimento dell’arretrato”, promosso dal Ministero della Giustizia nell’ambito del PON “Governance e Capacità Istituzionale” 2014-2020 e realizzato in sinergia con gli interventi previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) a sostegno della riforma della giustizia.
Hanno partecipato al progetto Uni4Justice – sotto il sapiente coordinamento della capofila, l’Alma Mater Studiorum – Università di Bologna – quattordici Università e cinque Distretti di Corte di appello (Ancona, Bologna, Trento, Venezia e Trieste). L’Università di Trento ha partecipato (sotto il coordinamento della Facoltà di Giurisprudenza e della Responsabile di Progetto, Prof.ssa Gabriella Di Paolo) con un team composto da circa quaranta persone tra assegnisti di ricerca, borsisti junior e senior, nonché docenti strutturati.
La prima fase del progetto è stata dedicata alla raccolta dei bisogni e delle eccellenze per l’Ufficio del Processo (UPP), caratterizzata anzitutto da una ricerca empirica (basata sulla somministrazione di interviste semi-strutturate e lo svolgimento di focus group, per la successiva verifica delle evidenze qualitative), volta a ricostruire lo stato attuale dell’organizzazione e del funzionamento degli uffici giudiziari e dell’UPP nei vari Distretti di Corte d’Appello (routine di lavoro; uso e funzionalità degli spazi di lavoro; prassi organizzative virtuose). In seconda battuta, l’attenzione si è spostata dalle persone ai sistemi informatici in dotazione agli uffici giudiziari, ai fini della c.d. “mappatura informatica” (condotta sulla base di interviste e osservazioni in situ). Tale “fotografia” circa le dotazioni informatiche e il grado di utilizzo degli applicativi ministeriali nel lavoro quotidiano si è rivelata necessaria per comprendere se (e come) tali sistemi vengono impiegati nella realtà nonché le dinamiche del flusso documentale.
Nelle fasi successive, grazie alle felice sinergia fra i vari Atenei, si è lavorato per sviluppare strumenti di supporto degli UPP, con azioni di carattere informatico (ad esempio, mediante la raccolta e il trattamento di sentenze – civili e penali, di merito, di legittimità e delle corti europee – per alimentare un prototipo di banca dati di merito basato sull’impiego dell’intelligenza artificiale), organizzativo (ad esempio, mediante la somministrazione agli addetti UPP di un questionario online, al fine di ricostruire i modelli di UPP esistenti, le mansioni concretamente svolte dagli addetti, eventuali criticità e prassi virtuose, anche nei rapporti con le altre figure istituzionali; nonché per elaborare possibili linee guida/modelli di riferimento), nonché progettando ed erogando una serie di iniziative formative (anche, ma non esclusivamente, sulle riforme della giustizia civile e penale) rivolte agli addetti UPP e al personale (togato o amministrativo) in servizio presso gli uffici giudiziari della Macroarea di riferimento.
Infine, parallelamente a tali linee di azione, non è mancata l’attività di ricerca scientifica in ambito giuridico, che ha spaziato dall’amministrazione di sostegno (Alessio Scaglia e Simone Ariatti) (anche ai fini dell’elaborazione di una brochure informativa, per agevolare l’attività di comunicazione delle cancellerie nei confronti degli utenti), al “Codice Rosso” (Stefania Rossi), con particolare attenzione altresì alle innovazioni introdotte dalla “riforma Cartabia” in tema di procedibilità a querela (Ilaria Marchi), invio in mediazione come tecnica di A.D.R. (Federica Simonelli), processo telematico civile (Kevin Silvestri) e penale (Gabriella Di Paolo, Luca Pressacco e Marianna Biral), tutela dei dati personali e deindicizzazione (Andrea Tigrino), nonché, infine, con riferimento al delicato intreccio tra digitalizzazione, intelligenza artificiale e giustizia (Marta Fasan).
Nel licenziare alle stampe il presente volume desidero ringraziare pubblicamente tutti componenti del team dell’Università di Trento, senza il cui lavoro e supporto non sarebbe stato possibile realizzare un progetto così complesso. Desidero infine rivolgere un ringraziamento particolare al dott. Luca Pressacco, per l’aiuto datomi ai fini della pubblicazione del presente volume, nonché alla dott.ssa Alessandra Bianca (project manager) e alla dott.ssa Monica Cosi (dei servizi amministrativi e contabili), per il prezioso supporto che pazientemente e costantemente hanno saputo darmi nella gestione amministrativa del progetto.
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