La coscienza è l’esperienza soggettiva che un individuo ha del mondo, dei propri pensieri, emozioni e attività mentali. È la consapevolezza di ciò che ci circonda e la capacità di percepire, pensare e rispondere agli stimoli. Lo stato di coscienza si riferisce alla modalità di manifestazione globale della coscienza, variabile nei livelli di vigilanza, responsività comportamentale, processi cognitivi ed esperienze soggettive. Il testo spazia pertanto dalla coscienza ordinaria durante la veglia alla coscienza durante il sonno e il sogno, dalla meditazione all’ipnosi, dagli psichedelici alle tecnologie che modificano gli stati di coscienza, dalle stimolazioni sensoriali estreme all’esperienza di premorte. Infine viene offerto uno sguardo verso il futuro, argomentando a favore dello sviluppo dello studio scientifico di questi stati di coscienza, esplorando le diverse prospettive di ricerca orientate al benessere e alla salute mentale.
Nicola De Pisapia è professore presso il Dipartimento di Psicologia e Scienze cognitive l'Università di Trento.
Dalla Prefazione
In questo libro approfondiamo gli aspetti psicologici e neuroscientifici della coscienza nei suoi diversi stati. La coscienza è qui intesa come l'esperienza soggettiva che un individuo ha del mondo, includendo percezioni, emozioni, ragionamenti e pensieri in genere. È la nostra consapevolezza di ciò che ci circonda e la nostra capacità di percepire, pensare e rispondere agli stimoli.
Lo stato di coscienza si riferisce ai diversi modi globali di consapevolezza e presenza vissuti in momenti diversi e con effetto sui vari costrutti psicologici. Ad esempio, lo stato di coscienza di una persona sveglia e vigile differisce notevolmente da quando sta sognando, nel senso che la qualità delle sue esperienze (percettive, emotive, cognitive) è intrinsecamente diversa nei due stati.
Esistono molti stati di coscienza diversi da quello ordinario di veglia. Questi possono essere indotti attraverso processi spontanei e fisiologici, come i sogni, ma anche attraverso processi volontari, come la meditazione, oppure attraverso stimolazioni chimiche o ambientali, come le sostanze psicoattive, la deprivazione sensoriale e altri fattori comportamentali o fisici.
Questi stati di coscienza vengono chiamati appunto stati non ordinari, oppure talvolta stati modificati, o anche stati alterati. In questo libro adottiamo preferenzialmente l’espressione stati alterati di coscienza, preferita anche nella lingua inglese (altered states of consciousness, ASC), e che in questo libro per brevità denoteremo ASC, sia per il singolare (stato alterato di coscienza) che il plurale (stati alterati di coscienza). In italiano la parola alterati ha anche un’accezione potenzialmente negativa, che però in questo contesto non deve essere pregiudizialmente attribuita a tali stati. Vedremo infatti che, se è pur vero che molti di essi presentano potenzialmente dei rischi, nelle giuste condizioni gli ASC possono essere il viatico di processi psicoterapeutici o di sviluppo personale.
Discutere di stati di coscienza implica inevitabilmente discutere di cosa è reale. Ciò è dovuto al fatto che ogni stato di coscienza produce una certa visione della realtà, e dunque potremmo asserire che gli ASC possono cambiare la nostra comprensione di ciò che è reale, fornendo nuove intuizioni e punti di vista. Così come possiamo parlare di una realtà ordinaria, oggetto della rappresentazione che ci facciamo del mondo quando siamo nello stato ordinario di coscienza, allo stesso modo possiamo parlare di una realtà onirica o una realtà psichedelica se siamo rispettivamente in uno stato di sogno oppure in uno stato indotto da una sostanza psichedelica.
Gli ultimi anni hanno assistito a un cambiamento paradigmatico nell’approccio scientifico allo studio della coscienza, guidato da un crescente riconoscimento della sua centralità negli studi psicologici e neuroscientifici. Storicamente, la comunità scientifica ha spesso trascurato o addirittura liquidato gli ASC come mere fantasie o anomalie, indegne di uno studio serio. La riluttanza a impegnarsi nella ricerca sulla coscienza è un residuo dell’era dominata dal comportamentismo e dai primi paradigmi delle scienze cognitive. Tuttavia, liberando questo settore da stigma e pregiudizi ormai superati, oggi per la ricerca scientifica si apre uno scenario di fenomeni mentali di enorme interesse, che spaziano da percezioni alterate del tempo, ad alterazioni del senso dello spazio, ad allucinazioni e a trasformazioni del senso del sé, come ad esempio viene riferito durante le esperienze mistiche, meditative avanzate o di trance ipnotica.
A nostro avviso, un segnale chiave di questo cambiamento è stata la rivalutazione della meditazione e dei suoi effetti sulla coscienza avvenuta negli ultimi 15-20 anni. La rivalutazione dell’indagine empirica sulla meditazione, uno stato di coscienza considerato non ordinario, utilizzando metodi all’avanguardia e considerati oggettivi, come le tecniche di neuroimmagine, ha permesso di cominciare ad esaminare cosa accade all’attenzione, alla memoria, alla regolazione emotiva, alla percezione durante gli stati di meditazione, sfidando così i precedenti limiti nell’esplorazione scientifica ed in taluni casi persino evidenziando il potenziale di alcuni di queste esperienze di coscienza in ambito clinico o lavorativo.
Lo spostamento verso una metodologia scientifica più inclusiva ed esplorativa di questi stati riflette non solo i progressi nelle tecniche di ricerca, ma anche un’apertura culturale e generazionale alla comprensione dell’intero spettro dell’esperienza umana. L’ampiamento della ricerca scientifica agli ASC evidenzia la necessità di un approccio scientifico che sia empirico e speculativo, ma anche disposto a esplorare oltre i confini abitudinari e convenzionali della coscienza per svelare le sue complessità.
Questo libro è rivolto a chi voglia introdursi alla comprensione di cosa la ricerca sta esplorando sulla coscienza e i suoi stati, e dunque principalmente alle studentesse e agli studenti universitari di psicologia, neuroscienze, sociologia e medicina, nonché a psicologi, sociologi, neuroscienziati e professionisti della salute mentale e del benessere, ma anche – essendo il linguaggio utilizzato semplice e introduttivo - al più vasto pubblico generalmente curioso di queste tematiche.
Il libro è articolato in nove capitoli principali. Il primo capitolo offre un'introduzione alla coscienza, esaminando le teorie fondamentali finora sviluppate. Nel secondo capitolo, si analizzano le caratteristiche degli stati di coscienza ordinari e alterati, e i modi in cui questi si differenziano tra loro. Il terzo capitolo si dedica allo studio delle esperienze nel sonno e nei sogni, mentre il quarto discute la meditazione e le pratiche contemplative. Il quinto capitolo tratta l'ipnosi, seguito dal sesto che esplora la stimolazione sensoriale e le pratiche comportamentali capaci di indurre ASC. Il settimo capitolo discute gli psichedelici classici, i loro effetti principali e le teorie scientifiche per interpretarli. L'ottavo esamina gli induttori ambientali e tecnologici, spaziando dall’effetto della musica fino ai videogiochi e le neurotecnologie. Il nono capitolo conclude il volume, enfatizzando la rilevanza dello studio degli stati di coscienza. Infine una bibliografia dettagliata, composta dei riferimenti utilizzati del libro, rinvia a revisioni della letteratura, esperimenti scientifici più influenti, importanti pubblicazioni recenti, e opere con valore storico nel campo.
L'auspicio dell'autore è che la ricerca scientifica sugli ASC acquisti una posizione sempre più centrale, e diventi argomento ancora più diffuso nel dialogo accademico e sociale di quanto sia oggi, riconoscendo l'importanza cruciale che questi stati rivestono per gli individui e le società attraverso diverse culture ed epoche storiche. La speranza è che, attraverso un'esplorazione approfondita e sistematica, la cultura occidentale possa rinnovare e arricchire la sua percezione dei modi ordinari e non ordinari di funzionamento della coscienza e del cervello, rafforzando un cambiamento di prospettiva che accetti e valorizzi la pluralità delle esperienze umane e dei conseguenti modi di interpretare la realtà.
La coscienza di Nicola De Pisapia, Il Mulino, 2024, pp.264