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Sociologia 1962-1963. Il primo biennio dell'Istituto universitario di scienze sociali di Trento. Catalogo della biblioteca

a cura di Vittorio Carrara, Marianna Malfatti, Sara Retrosi. Contributi di Luigi Blanco, Thomas Cammilleri, Giuseppe Sciortino

31 ottobre 2025
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Il volume ricostruisce il catalogo della Biblioteca dell’Istituto universitario di scienze sociali, aggiornato al 31 dicembre 1963. Contiene 4.067 schede relative ad altrettante opere, ripartite secondo dieci rubriche tematiche. L’opera è di genere bibliografico, ma in qualche modo si presta anche ad essere letta, come dimostrano i saggi introduttivi, dedicati alla storia del nostro ateneo e della sociologia come disciplina accademica, che fece il suo primo ingresso in Italia proprio attraverso Trento.

Vittorio Carrara, Marianna Malfatti e Sara Retrosi,  BUC - Biblioteca Universitaria Centrale, Biblioteche UniTrento

Da La biblioteca, il presente futuro della sociologia (di Giuseppe Sciortino, pagg. 12, 14)

Comprare libri per una biblioteca universitaria è sempre collegato a quello che Niklas Luhmann chiamerebbe «presente futuro» (present future l’ambigua espressione nel testo originale), l’anticipazione del futuro dal punto di vista del presente. Si compra un libro oggi perché si anticipa che questo sarà rilevante per studenti e ricercatori negli anni successivi, perché qualcuno, in un momento indeterminato del futuro, lo troverà sullo scaffale e lo leggerà (si spera avidamente). Leggere questo catalogo consente di chiedersi quale fosse il presente futuro di chi quei libri li ha comprati. Quale era l’idea di sociologia quando la sociologia, come realtà accademica, non esisteva ancora? Quali testi, quali riviste erano ritenuti utili, se non addirittura necessari, per la formazione della prima coorte di sociologi italiani? Che tipo di studente si pensava avrebbe fatto uso di quei libri? Cosa avrebbero dovuto leggere coloro che, finalmente, si preparavano a fregiarsi – in un Paese mesmerizzato dal «pezzo di carta» – del titolo di laureati in sociologia?
[...]
Il catalogo qui ricostruito [...] è una fonte centrata sul progetto culturale di quell’iniziativa [...] ed è la traccia di un complesso di scelte compiute allora, e non più alterate. Consente di capire, dal punto di vista di chi quei libri li scelse, cosa fosse ritenuto essenziale, o quantomeno rilevante, per la formazione e la ricerca di questa nuova sociologia che Trento avrebbe dovuto tenere a battesimo. Una piccola macchina del tempo, una Delorean che non richiede 1,21 gigawatt di energia per funzionare. 

Da Il corpo docente e la nascita della biblioteca (di Luigi Blanco, pagg. 34, 38) 

L’assestamento sia organizzativo che di dotazione finanziaria è illustrato con dovizia di particolari in una relazione sullo stato della biblioteca [...] risalente al 12 novembre 1964. A quella data per l’incremento del materiale bibliografico della biblioteca erano stati spesi più di trenta milioni di lire e per l’anno accademico 1964-1965 si prevedeva di spenderne ben 15, così ripartiti: 5 milioni per acquisizioni nei settori di sociologia, psicologia ed economia; 4.500.000 per acquisto di libri nei settori di matematica, statistica, storia, diritto e per le opere di consultazione; 1.200.000 per il rinnovo degli abbonamenti delle riviste; e ben 4.300.000 per il recupero degli arretrati dei periodici in abbonamento. L’organigramma della biblioteca era composto, oltre che dal direttore, da quattro impiegati (la richiesta del direttore era stata evidentemente accolta), dei quali venivano elencate le mansioni, ed era ritenuto «sufficiente». 
[...]
Già a partire dal secondo anno accademico si registra un deciso ampliamento del corpo docente: i professori incaricati sono più che raddoppiati (quindici contro sei) rispetto all’inaugurazione del corso di studi e tra le loro fila compaiono studiosi destinati a brillanti carriere accademiche oltre che protagonisti della storia successiva dell’Istituto universitario, poi superiore, di scienze sociali (Beniamino Andreatta, Filippo Barbano, Franco Ferrarotti, Beppino Disertori). 

Da Le origini della biblioteca dell'Istituto universitario di scienze sociali (di Thomas Camilleri, pag 43-44)

[Per la biblioteca] era prevista la dotazione di 60 milioni, da destinare alle attrezzature , al personale e all’acquisto dei primi volumi. Si tratta di un importo consistente, calcolando che il bilancio preventivo per l’esercizio 1962 prevedeva un totale generale delle uscite di poco inferiore ai 100 milioni di lire. Contestualmente Braga suggeriva di trovare un bibliotecario all’interno dell’ambiente trentino, in modo da creare un contatto diretto con le varie biblioteche già operanti sul territorio. La scelta cadde su don Franco Demarchi [...]

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