Il team vincitore con alcuni componenti della giuria ©UniTrento - Ph. Pierluigi Cattani Faggion

Innovazione

Start Up Threpsy!

Le migliori idee di start up studentesca si sfidano a Start-Up Lab. Ecco chi ha vinto

3 giugno 2024
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di Alessandra Saletti
Ufficio Stampa e Relazioni esterne

Si chiama Threpsy. Nel suo nome si ispira all’antica nozione greca di 'nutrizione'. Ma l’idea è decisamente moderna: sfruttare l'intelligenza artificiale per rivoluzionare la gestione della propria dieta e sviluppare piani alimentari personalizzati. Threpsy è il progetto vincitore dell’edizione 2024 del Demo Day Start Up Lab. La sfida finale del percorso promosso dal Contamination Lab dell’Università di Trento in collaborazione con Hit-Hub Innovazione Trentino ha visto trionfare un’idea innovativa, che è stata giudicata adatta a intraprendere possibili sviluppi imprenditoriali. Un primo passo, di successo.

Start-Up lab si conferma un trampolino per idee imprenditoriali in erba. E l’edizione 2024, che si è conclusa lo scorso 30 maggio alla School of Innovation dell’Università di Trento, non ha fatto eccezione. Ben 15 i progetti che si sono sfidati nella serata finale: idee innovative per migliorare la vita, dalla salute alla sicurezza, dalla socialità all’alimentazione. Del resto, Start-Up Lab parte con un format ormai collaudato: poche lezioni teoriche e ampie sessioni di gruppo. Obiettivo, fornire le conoscenze di base per poter sperimentare e affrontare l’innovazione con un approccio imprenditoriale. Non si vuole solo preparare la nuova generazione di imprenditori e imprenditrici, ma anche formare nuovi manager che abbiano un atteggiamento proattivo, critico e innovativo nei confronti delle sfide proposte dalla contemporaneità.

Oltre mille studenti e studentesse hanno partecipato finora nelle 12 edizioni, promosse in collaborazione con vari partner territoriali, per favorire lo sviluppo di idee innovative e imprenditoriali. Da più edizioni Start-Up Lab è anche adottato come unità formativa sui temi di innovazione e imprenditorialità nel programma della Eit Digital Master School: gli studenti e le studentesse che frequentano il Business Development Lab di Marco Formentini si mescolano a quelli dello Start-Up Lab nella formazione dei team e nello sviluppo delle idee imprenditoriali.

Durante il Demo Day i team finalisti, composti da studenti e studentesse dell’ateneo trentino, presentano la loro idea innovativa, sviluppata all’interno dei tre mesi di corso. Vengono giudicati da una giuria composta da esperti ed esperte del settore dell’innovazione e dell’imprenditoria locale e internazionale. In soli quattro minuti la loro sfida è di convincere la giuria per aggiudicarsi il podio. Ma quali sono stati i progetti in gara in questa edizione?

Far incontrare domanda e offerta è il presupposto di molti dei progetti presentati. È il caso di Artsapp, una piattaforma innovativa di matchmaking progettata per far incontrare artisti con curatori di mostre d’arte; Tiro, una piattaforma all-in-one dedicata al processo di matchmaking degli stage tra studenti e aziende; Dresst, un marketplace con un sistema di misurazione della taglia in 3D che mette in contatto i consumatori con le aziende italiane della moda.

Alcune altre proposte invece hanno puntato l’attenzione sullo sviluppo di device o strumenti per migliorare la qualità della vita. Off-Sound progetta un dispositivo indossabile che consente alle persone di avere una maggiore privacy mentre parlano al telefono in spazi pubblici; Awakening, un coprisedile che tramite sensori rileva e previene la sonnolenza e che può essere installato in ogni auto; SoSafe un pulsante, portatile e personalizzabile, che consente agli utenti di cercare aiuto immediatamente in caso di minaccia; Rideguard, un dispositivo airbag intelligente autonomo, riutilizzabile e privo di movimento per la protezione del collo dei motociclisti.

L’applicazione dell’intelligenza artificiale alle attività quotidiane domina invece nelle idee proposte da Autoway, che progetta sistemi di guida autonoma sui macchinari agricoli per la raccolta delle nocciole; Wander, una guida turistica affidabile, subito disponibile ed economica; Sentimate, app che punta a migliorare il benessere dei dipendenti in un’azienda; Bellabite, app che semplifica la gestione degli alimenti che si hanno nel frigo per la preparazione di ricette. E appunto il progetto vincitore Threpsy, che sfrutta l'IA per rivoluzionare la gestione della nutrizione personalizzata.

Si appoggiano a sistemi per l’internet delle cose i progetti: Pas, soluzione avanzata di psicoterapia in realtà virtuale; NoPanic, dispositivo basato su un sistema di sensori di campo magnetico e un magnete che previene i borseggi; SafeYou, sistema che tramite una microstation e un'applicazione mobile permette di monitorare lo stato di salute strutturale della propria abitazione.

«Rispetto alle precedenti edizioni, quella di quest'anno ha visto un collegamento ancora più stretto con l'ecosistema trentino che supporta la nascita e lo sviluppo delle idee imprenditoriali» ha commentato Alessandro Rossi, delegato del rettore al supporto al sistema produttivo. «Il nostro obiettivo è portare le idee dei giovani dallo stadio zero ad un livello di pre-accelerazione. Per questo mettiamo a loro disposizione Business Design, il programma UniTrento che consente ai loro progetti di essere pronti per affrontare gli stadi successivi, i programmi di accelerazione. Come ad esempio il programma Trentino Startup Valley oppure iNest, il programma di avvio all’imprenditorialità delle università del Nord-Est».

«Certo gli inizi non sono sempre facili – ammette –. Raramente il primo progetto riesce a conquistare il successo. Costruire un'impresa, infatti, è un percorso lungo e a volte tortuoso. Eppure alcuni ce la fanno. È il caso dei due invited speaker al Demo Day di quest'anno, Samuele Dassatti (Igloo) e Carlo Bertelli (Wolico). Abbiamo voluto invitarli per portare la loro testimonianza perché, come alumni dell'Università di Trento, ad un certo punto della loro carriera universitaria anche loro hanno affrontato lo stesso percorso. Oggi le loro start up sono diventate progetti di successo. Sono venuti a spiegarci come».

Varie altre startup, oggi ancora attive e promettenti, sono nate proprio qui, dal programma dello Start up lab. Yore, ad esempio, è la start up in continua crescita che al Dipartimento Cibio lavora a un cerotto biotecnologico per rimuovere un tatuaggio senza dolore e che si è appena aggiudicata l’accesso al bootcamp di H-Farm del settembre prossimo.

Il team Threpsy che ha vinto questa edizione è composto da Alberto Giovannetti, Elisabetta Florio, Stefano Tonini e Aadhithya Sankaranarayanan. Vincono una partecipazione al prossimo Websummit di Lisbona. Il team si è aggiudicato anche il premio speciale di FoolFarm che assegna la possibilità di frequentare il programma di Venture Building Acceleration a Milano per accelerare il concept e lo sviluppo del prodotto oltre alla possibilità di essere selezionati per il loro Programma investimenti.
Il secondo premio, una partecipazione all'Italian Tech Week, è andato invece al team Autoway, composto da Giorgi Matcharashvili, Irene Rossi, Federico Brancasi, Comfort Zhou e Nicolò Rossi. Il terzo al team Wander, composto da Giorgia Foglietti, Matteo Mariotti, Stefano Mariano, Patrick Pastorelli e Vladimir Ivashkevich che potrà partecipare all’evento Slush'd a Bolzano.
Quest’anno la giuria era composta da: Giuseppe Caputo (UniTrento), Oksana Tokarchuk (UniTrento School of Innovation), Luca Lucchese (Spreentech), Daniele De Cia (NiEW Design), Andrea Cinelli (FoolFarm) e Gloria Cannone (Fondazione HIT).