Palazzo Justus Lipsius ©Lorenzo Manzini

Internazionale

Una full immersion nelle istituzioni europee

Lorenzo Manzini ha svolto tre mesi di tirocinio alla Rappresentanza permanente italiana presso l’Unione europea

6 giugno 2024
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di Linda Varanzano
Studentessa collaboratrice Ufficio stampa e Relazioni esterne

Ogni anno, il bando Maeci-Mur-Crui offre ad alcune centinaia di studentesse e studenti italiani la possibilità di vivere un'esperienza nel mondo della diplomazia attraverso un tirocinio nelle ambasciate, nei consolati, nelle rappresentanze permanenti o negli istituti di cultura all’estero. L’Università di Trento è tra gli atenei che aderiscono a questa proposta e nel corso degli anni sono stati tanti gli iscritti e le iscritte a specifici corsi di laurea che, grazie al bando, hanno potuto partecipare a progetti di mobilità internazionale. Tra loro, Lorenzo Manzini, iscritto al corso di laurea in Giurisprudenza, che a inizio anno ha svolto un tirocinio di tre mesi alla Rappresentanza permanente italiana presso l’Unione europea a Bruxelles, nel settore delle Politiche sociali e del Lavoro. Abbiamo chiesto a Lorenzo di raccontarci la sua esperienza.

Lorenzo, come si svolgevano le tue giornate a Bruxelles?

Lorenzo Manzini«Il lavoro era vario. In vista di nuove direttive europee partecipavamo ai gruppi del Consiglio dell’Unione e della Commissione che formulava le proposte. Il nostro compito era redigere il report con le posizioni di tutti gli stati membri che sarebbe poi stato trasmesso ai ministeri competenti in Italia. Ad esempio, ci siamo occupati della direttiva che disciplina il lavoro tramite piattaforme digitali – come Deliveroo, Glovo o Just Eat – interfacciandoci con il Ministero del Lavoro.
Ma la rappresentanza non è una scatola con canali chiusi, quindi ho avuto anche la possibilità di seguire dossier di mio interesse, come quelli sugli affari interni, la protezione dei consumatori o la proprietà intellettuale».

Cosa ti ha spinto a candidarti?

«Volevo entrare dentro la macchina che produce i testi che studiamo a lezione. Mi ha stupito quanto, a volte, il risultato finale della direttiva sia molto diverso dalle proposte originali.
Poi, la rappresentanza non è una normale ambasciata, ma è dentro un organo che fa parte della macchina legislativa che cura gli interessi dell’Italia nell’Unione Europea. Per questo motivo ha anche una vocazione politica»
Che sostegno hai ricevuto dall’Università?
«L’ufficio Job Guidance mi ha affiancato in ogni passaggio e non mi ha mai fatto sentire solo. Ho apprezzato come l’Università garantisse un sostegno aggiuntivo rispetto alla borsa di studio fornita dal bando Maeci-Crui».

Quali sono stati gli aspetti più interessanti di questa esperienza?

«Sicuramente, il luogo di lavoro mi ha stimolato. In ambasciata ci sono persone con alte competenze professionali – professori, avvocati, magistrati – che collaboravano a dossier tecnici. Vivere in quell’ambiente di lavoro è utile a comprendere il funzionamento di una rappresentanza diplomatica. Personalmente, ho imparato a ottimizzare il tempo e lo spazio di lavoro: su negoziati durati tre o quattro mesi dovevamo redigere documenti tecnici da una o due pagine da inviare al Ministero. In Università scriviamo per dimostrare di aver appreso, lì dovevamo scrivere affinché qualcun altro potesse capirci. È diverso».

Quali progetti hai per il futuro?

«Penso che un’esperienza di questo tipo possa essere molto utile per chi vuole lavorare nel mondo delle organizzazioni internazionali. Per quanto mi riguarda, al momento non credo di voler intraprendere la carriera diplomatica. È affascinante, ma richiede una vera e propria vocazione. Ora vorrei iniziare un dottorato e magari in futuro lavorare nelle istituzioni europee. L’esperienza Maeci-Crui mi ha fatto però capire quanto mi piaccia vivere in Europa».

C’è tempo fino al 14 giugno per candidarsi al nuovo bando di selezione per 314 tirocini curriculari presso le rappresentanze diplomatiche, gli uffici consolari e gli Istituti italiani di cultura del Ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale. Il bando Maeci nasce dalla collaborazione tra Ministero degli Affari esteri, Ministero dell’Università e della Ricerca e università italiane, con il supporto organizzativo della Fondazione Crui. Possono candidarsi le studentesse e gli studenti di tutte gli atenei che aderiscono all’iniziativa, purché iscritti a specifici corsi di laurea magistrale o a ciclo unico. Tutte le informazioni sono sul sito web dedicato ai tirocini della Crui.