Prosegue l’approfondimento di UniTrentoMag delle opportunità che offre il tirocinio Maeci-Mur-Crui. Studentesse e studenti italiani hanno la possibilità di vivere un'esperienza nel mondo della diplomazia. Chi ha specifiche lauree magistrali può svolgere il tirocinio in ambasciate, consolati, rappresentanze permanenti o istituti di cultura all’estero. Luca Cerutti, laureando di Giurisprudenza all’Università di Trento, ne ha preso parte. Ha svolto, da settembre a dicembre 2023, un tirocinio al Consolato generale d’Italia a Curitiba, la capitale dello stato del Paranà, a sud del Brasile
Luca, cosa si fa in un Consolato?
«C’erano giorni in cui affiancavamo il personale del Consolato. Abbiamo lavorato sui passaporti, le cittadinanze, i visti e tutto quello che concerne l’assistenza dei connazionali. A volte svolgevamo attività logistiche in assistenza alla Console generale, partecipando alle riunioni oppure accompagnandola nelle sue attività diplomatiche, per incontri con la cittadinanza o con le scuole.
Poi, il Consolato generale di Curitiba è particolare perché ha giurisdizione in due Stati: in quello del Paranà e nel sottostante Stato di Santa Catarina».
Tra queste, quale esperienza hai preferito?
«Sicuramente le occasioni che abbiamo avuto per relazionarci con il territorio, incontrando persone, associazioni o istituzioni. Avere un contatto diretto con la realtà mi ha aperto gli occhi su quanto abbiano impattato le migrazioni italiane in Brasile, perché lì la nostra cultura è molto presente».
Cosa ti ha portato in Brasile?
«Ero al quinto anno di Giurisprudenza, avevo finito tutti gli esami e stavo finendo di scrivere la tesi in diritto penitenziario. Ero appena tornato dall’Erasmus e desideravo spendere la mia carriera universitaria nel mondo lavorativo. Cercavo la mia strada. Poi, guardandomi intorno, ho scoperto il tirocinio Maeci-Mur-Crui e mi sono candidato. Anche se partire significava posticipare la laurea da settembre a marzo. Ma oggi posso confermare che ne è valsa la pena».
Quindi pensi che la carriera diplomatica sia la tua strada?
«Si. Dopo l’esperienza di tirocinio ho deciso di intraprenderla. Ora mi sono laureato e farò gli esami di ammissioni per entrare nelle scuole che preparano al concorso diplomatico. L’anno prossimo proverò il concorso pubblico per la diplomazia. Mi piacerebbe tornare in America latina».
Hai detto che stavi scrivendo la tesi. Quindi avevi già progetti in mente prima di iniziare il tirocinio?
«La mia tesi era in diritto penitenziario. Prima pensavo alla magistratura, poi durante l’Erasmus ho approfondito il diritto internazionale. Mi ispirava la carriera diplomatica ma non pensavo che tre mesi a Curitiba mi avrebbero portato a scegliere di proseguire la mia strada professionale nell’ambito diplomatico».