Dall’1 al 14 luglio, il Centro linguistico di Ateneo (Cla), in collaborazione con il Dipartimento di Lettere e Filosofia e con il Centro di ricerca interuniversitario "Line - Language in Education”, organizza una summer school per potenziare le competenze sulla lingua e cultura italiana attraverso l’analisi dei linguaggi verbali e non verbali della comunicazione pubblicitaria. Il project work si concentrerà sulla creazione di uno spot audiovisivo promozionale del territorio trentino.
«I contenuti saranno di tipo linguistico e culturale, naturalmente incentrati sulla lingua italiana. Abbiamo pensato però di dare all’iniziativa un taglio specifico sulla comunicazione pubblicitaria, in particolare sulla promozione del territorio trentino», racconta Fabiana Rosi, ordinaria di Didattica delle lingue moderne all’Università di Trento e responsabile scientifica della summer school. «Il Trentino è particolarmente interessante da questo punto di vista – prosegue Rosi – perché dalla fine dell’Ottocento ha proposto campagne pubblicitarie per incentivare il turismo».
Il corso è articolato in lezioni online, lezioni in presenza, laboratori, escursioni sul territorio e incontri con le imprese e le realtà produttive. I temi spaziano dall’analisi della comunicazione pubblicitaria – anche in prospettiva storica – agli approfondimenti sulla variazione linguistica nella pubblicità, compresi gli aspetti grammaticali, lessicali e pragmatici. «Ai partecipanti, suddivisi in gruppi da tre, sarà poi chiesto di realizzare un video promozionale del territorio. Dovranno scrivere uno storyboard con testo e slogan e potranno inserire le immagini, le foto e i video realizzati sul momento. Non sono necessarie particolari competenze tecniche, ma valuteremo quelle linguistiche e culturali», spiega Rosi.
Tante le escursioni programmate alla scoperta di Trento e del Trentino. Oltre al capoluogo, i partecipanti potranno visitare Rovereto, Cavalese e la Val di Fiemme, Riva del Garda e Arco. Palazzo Prodi ospiterà invece gli incontri: «Incontreremo Trentino Marketing, Sat, Fondazione Museo Storico del Trentino, Apt Trento e Monte Bondone, Agraria Riva, Strada del vino e dei sapori, Aquila basket, La Foresta - Accademia di comunità e Trentino Film Commission. Abbiamo individuato i soggetti più importanti per la promozione del territorio, ma anche per le politiche culturali, oltre naturalmente ai soggetti con una competenza specifica nella produzione di video», aggiunge Juri Bottura, che con Sara Bertucci seguirà i partecipanti come tutor. Gli iscritti alla summer school sono 45: la metà è formata da studentesse e studenti dell’Università di Trento – in mobilità internazionale oppure ordinari – che potranno sviluppare le proprie competenze linguistiche in italiano e conoscenze sulla cultura italiana, ma anche ottenere 6 crediti formativi; l’altra metà è composta invece da persone provenienti da quattro atenei partner di UniTrento all’interno di un accordo Erasmus+ Bip, vale a dire le università austriache di Innsbruck, Klagenfurt e Salisburgo e quella francese di Grenoble. Li incontriamo nel loro secondo giorno a Trento durante una visita al Castello del Buonconsiglio mentre si guardano intorno pieni di curiosità. Tutti hanno accolto con entusiasmo questa opportunità. Eva, Anna e Selma hanno deciso di venire insieme da Innsbruck. Nonostante la vicinanza, è la prima volta che visitano Trento. «È una grande occasione per scoprire questo territorio». È lo stesso anche per Julia, Cristina e Clara, studentesse di Scienze dell’educazione a Klagenfurt, incoraggiate dalla loro professoressa a migliorare la conoscenza dell’italiano. «Già ci piace la città, il Castello del Buonconsiglio» commenta Bettina, compagna di corsi a Klagenfurt di Stefan che studia per diventare istruttore sportivo e vuole imparare l’italiano a Trento. Elisa, che studia a Grenoble è affascinata dall’idea di vedere le Dolomiti: «Trovo molte affinità con il luogo in cui vivo, anch’esso in mezzo ai monti e mi piace l’idea di raccontarlo». Joel e Dante invece vengono da più lontano. Il primo viene dalla Bolivia ma studia all’università del Magdeburgo, l’altro dal Canada. Loro già sono all’Università di Trento da sei mesi grazie a un programma Erasmus e studiano Economia e Psicologia. Anche per loro è forte il desiderio di parlare bene l’italiano.
In che modo aumentare la conoscenza della lingua e della cultura italiane può aiutare nella promozione del territorio? Risponde Sara Bertucci: «Studiare una lingua è studiare una cultura. Per noi sarà interessante indagare l’occhio straniero verso l’Italia, cioè cosa una persona non madrelingua vede in una comunicazione pubblicitaria in italiano. In particolare, l’aspetto più interessante del linguaggio pubblicitario è la doppia codifica, quella testuale e quella visuale, elementi che possono aiutare nell’acquisizione di una lingua. La comunicazione pubblicitaria è un concentrato di linguaggi, di multimodalità». «C’è anche un aspetto fondamentale di creatività linguistica», aggiunge Rosi. «La pubblicità spesso gioca con la lingua e inventa nuove parole. Lo fa però sfruttando le regole esistenti e questo aiuta a sviluppare una riflessione profonda proprio sulla grammatica».