Scienze naturali e umanistiche: un dialogo possibile
a cura di Maria Micaela Coppola
La PsyHuman Summer School, che si è svolta a Rovereto lo scorso luglio, si è inserita in un panorama internazionale dell’alta formazione che vede la sempre maggiore integrazione fra scienze umanistiche e STEMM (scienze, tecnologia, ingegneria, matematica e medicina).
Sono ormai numerosi gli studi che dimostrano come il confronto con le discipline umanistiche e l’arte contribuisca a sviluppare abilità fondamentali per chi si sta preparando alle professioni psicologiche, mediche e sanitarie, quali empatia e capacità di gestire lo stress, ascoltare e comunicare. D’altronde, la pandemia di Covid-19 sta dimostrando come queste capacità trasversali giochino un ruolo chiave nell’educazione socio-culturale per la promozione del benessere e della salute a livello individuale e comunitario.
Le medical humanities e health humanities, al crocevia tra la cultura umanistica e le discipline medico-sanitarie, si stanno muovendo in questa direzione, come illustrato nella sua lezione da Paul Crawford (Università di Nottingham, GB), il cui lavoro pioneristico in questo campo ha contribuito a definire quanto le arti e le scienze umanistiche possano trasformare il sistema sanitario e il concetto di cura in senso inclusivo e democratico.
In tempi più recenti, le psychological humanities stanno rafforzando il dialogo fra scienze naturali e umanistiche allo scopo di comprendere la mente e le malattie mentali nella loro complessità. Di questa tendenza innovativa si sta facendo promotrice anche l’Università di Trento con progetti quali lo PsyHuman Lab e la PsyHuman Summer School e con le offerte formative del Dipartimento di Psicologia e Scienze Cognitive (DiPSCo) e del corso di laurea in Medicina e Chirurgia.
Il seminario che ha aperto la scuola estiva (Maria Micaela Coppola e Sara Dellantonio) ha permesso di inquadrare il campo delle psychological humanities. La domanda se non sia ridondante parlare di psychological humanities ha innescato riflessioni su cosa le discipline umanistiche possano dire in campi di tradizionale pertinenza della psicologia (e viceversa), con applicazioni nell’ambito della formazione, dell’educazione e della ricerca. Il confronto interdisciplinare così avviato ha caratterizzato la proposta formativa della scuola.
Colleghi e colleghe del DiPSCo e del Dipartimento di Lettere e Filosofia si sono alternati a ospiti delle Università di Trieste (Mara Sanfelici), Rio Grande do Sul (Angelo Brandelli Costa) e San Diego (Caryn Rubanovich), che hanno tenuto seminari su una vasta gamma di temi, metodologie e approcci: pratiche contemplative, arte e benessere; studi cognitivi e letterari; medicina narrativa, empatia, emozioni e il rapporto fra emozioni e musica, psicologia e letteratura. Si è parlato anche di deumanizzazione nelle prospettive della psicologia sociale e della cultura popolare; neurodiversità e demenza in psicologia, prosa, cinema e stand-up comedy; cultura LGBTQI e pregiudizi in ambito medico e nei fumetti; genitorialità nella ricerca e nel lavoro sociale; percezioni, creatività e storytelling dai punti di vista di linguistica, psicologia e letteratura postcoloniale.
Il collante che ha composto queste diverse tessere è stato il contributo attivo di chi ha partecipato, che ha messo in gioco competenze e saperi e condiviso riflessioni, curiosità e passione per la conoscenza. Così, collettivamente, abbiamo potuto costruire un percorso interdisciplinare che ha aperto nuove prospettive di ricerca e formazione.
L’entusiasmo di studenti e studentesse: un’esperienza internazionale straordinaria
a cura di Chiara Lombardo
Dal 5 al 16 luglio si è tenuta a Rovereto la summer school in Psychological Humanities and Cognitive Science, organizzata dalla Divisione Relazioni Internazionali in collaborazione con lo PsyHuman Lab, sotto la responsabilità scientifica di Maria Micaela Coppola, docente di letteratura inglese presso il Dipartimento di Psicologia e Scienze Cognitive.
Il taglio interdisciplinare del programma ha consentito la partecipazione di 12 studenti e studentesse non solo delle materie affini (psicologia e scienze cognitive), ma anche di psicobiologia, teologia e in studi internazionali, provenienti da sei università – Freiberg, Osnabrűck, Oldenburg (Germania), Tilburg (Paesi Bassi), Padova e Trento – e di diverse nazionalità: Ecuador, Germania, Italia, Olanda, Sri Lanka, Stati Uniti, Uzbekistan, Venezuela.
La PsyHuman summer school, la cui scorsa edizione era stata annullata a causa della pandemia, ha potuto essere riprogrammata quest’anno grazie al ridimensionamento del numero di posti disponibili e all’adozione di specifiche misure di sicurezza che, se da un lato hanno sicuramente richiesto un maggiore sforzo organizzativo, dall’altro hanno permesso di realizzare alcune delle attività in modo originale e sicuramente più gradevole per il gruppo di partecipanti. È il caso ad esempio delle attività iniziali per rompere il ghiaccio e di alcuni dibattiti, che si sono svolti nella frescura del pittoresco giardino di Palazzo Fedrigotti.
Oltre alle attività accademiche, il gruppo è stato coinvolto in un intenso programma di attività socio-culturali che lo ha impegnato in una visita guidata della città, in un workshop di neuroestetica del professor Alessandro Grecucci (DiPSCo, UniTrento) nelle sale del MART, con le mostre su Botticelli e Boldini, e in tre uscite didattiche di approfondimento degli argomenti affrontati: la Passeggiata Freud sul Renon, la visita all’ex manicomio di Pergine (chiuso oltre vent’anni fa, nei cui locali ha ora sede l’Istituto d’istruzione Marie Curie) e il percorso naturalistico di Arte Sella.
Il gruppo ha lasciato Rovereto estremamente soddisfatto e arricchito da nuovi spunti e amicizie, come si può leggere in queste testimonianze che sono state tratte dai questionari anonimi somministrati alla fine del corso.
“Un ambito di studi innovativo e pionieristico, tutto da esplorare. Sento di essere cresciuta come studentessa, come persona, e come futura professionista.”
“Siamo stati invitati a interagire di frequente, al punto che, in alcune lezioni, sento di avere imparato tanto dai docenti quanto dai miei compagni di corso.”
“Il profondo scambio di idee ha arricchito la mia personalità e mi ha restituito la curiosità che credevo sopita da anni di lezioni frontali e di studio bulimico.”
“Ho ricevuto molti spunti di riflessione che approfondirò sicuramente, un nuovo modo di prendere in considerazione uno stesso tema da più punti di vista.”
“Un'esperienza straordinaria, ricca e varia nei contenuti che mi ha aperto gli occhi su tante cose e che avrei voluto non finisse così presto.”
“Ora, quando discuto di un problema, alzo l’indice e dico: 'Aspetta, probabilmente qui c’è bisogno di un approccio interdisciplinare!'"
“Un corso ben organizzato e pieno di tante attività. Inoltre, gli studenti hanno ricevuto ampio sostegno da parte degli organizzatori ed è stato facile sentirsi a casa a UniTrento.”
“Una delle migliori decisioni che ho preso! Consiglio gli short-term programs internazionali di UniTrento a chiunque voglia il meglio, non solo per lo staff che li organizza e il personale docente, ma anche per quello che offrono la città e l'Italia. #justdoit”
"Dopo il coronavirus, questo corso è stato una benedizione!"
Programma, materiale di approfondimento e foto gallery completa sono disponibili alla pagina web dedicata.
International short-term programs a UniTrento
Nell’ambito del Piano Strategico 2017–2021 l’Ateneo ha organizzato e promosso 7 Summer School e 3 Winter School, di cui due in programma a gennaio 2022 come recupero dell’edizione annullata.
Sono oltre 120 gli studenti e le studentesse che vi hanno preso parte e che hanno avuto così modo di conoscere l’Ateneo e il territorio, e di approfondire tematiche attuali a livello globale in un contesto dinamico e interdisciplinare, consentendo a UniTrento di consolidare i rapporti con le università partner e di meglio equilibrare i flussi di mobilità studentesca.
Per dettagli sulle prossime e passate edizioni: summer and winter schools.
Psychology, the humanities and the study of the mind
The PsyHuman Summer School in Rovereto
by Maria Micaela Coppola and Chiara Lombardo
Coppola is a professor of the Department of Psychology and Cognitive Sciences of the University of Trento; Lombardo works at the International Relations Division of the University of Trento.
Natural sciences and humanities: a dialogue is possible
by Maria Micaela Coppola
The PsyHuman Summer School, which took place in Rovereto in July, is part of an international higher education system which increasingly integrates humanities and STEMM disciplines (science, technology, engineering, mathematics and medicine).
There are now many studies that show that the arts and humanities contribute to the development of fundamental skills in those who are preparing for psychological, medical and health professions, like empathy and the ability to manage stress, listen and communicate. Besides, the Covid-19 pandemic is demonstrating how these cross-sector skills play a key role in social and cultural education to promote personal and community health and well-being.
The medical humanities and the health humanities, at the crossroads of liberal arts education and medical disciplines, are evolving in this direction, as illustrated in his lecture by Paul Crawford (University of Nottingham, UK), whose pioneering work in this field has helped define the importance of arts and the humanities in transforming the health sector and the concept of care in an inclusive and democratic sense.
The psychological humanities are strengthening the dialogue between natural sciences and the humanities and contributing to a better understanding of the complexity of the mind and mental illnesses. The University of Trento is promoting this innovative trend with projects such as the PsyHuman Lab and the PsyHuman Summer School and with the programmes offered by the Department of Psychology and Cognitive Science (DiPSCo) and the master's degree in Medicine and Surgery.
The seminar that opened the summer school (by Maria Micaela Coppola and Sara Dellantonio) provided an overview of the field of the psychological humanities. The redundancy of the expression 'psychological humanities' triggered a reflection on the contribution of the humanities in sectors that have traditionally been relevant to psychology (and vice versa), with applications in the areas of education, training and research. This interdisciplinarity informed the educational approach of the school.
Colleagues from DiPSCo and the Department of Humanities addressed the participants with guests from the Universities of Trieste (Mara Sanfelici), Rio Grande do Sul (Angelo Brandelli Costa) and San Diego (Caryn Rubanovich), who held seminars on a wide range of themes, methodologies and approaches: contemplative practices, art and well-being; cognitive and literary studies; narrative medicine, empathy, emotions and the relationship between emotions and music, psychology, literature. Other topics included dehumanization from the perspective of social psychology and popular culture; neurodiversity and dementia in psychology, prose, cinema and stand-up comedy; LGBTQI culture and prejudices in medicine and in comic art; parenting in research and social work; perceptions, creativity and storytelling from the point of view of linguistics, psychology and postcolonial literature.
The participants of the school put together the pieces of this puzzle with their knowledge and skills, and shared their reflections, curiosity and passions. In this way, together, we have been able to build an interdisciplinary programme that has opened up new perspectives for research and education.
An extraordinary international experience for students
by Chiara Lombardo
The Summer School in Psychological Humanities and Cognitive Science was held in Rovereto from 5 to 16 July, organized by the International Relations Division in collaboration with the PsyHuman Lab, with Maria Micaela Coppola, professor of English literature at the Department of Psychology and Cognitive Science, as scientific coordinator.
With a highly interdisciplinary programme, the School welcomed 12 students of psychology and cognitive sciences, but also from other courses, like psychobiology, theology and international studies, coming from six universities – Freiberg, Osnabrück, Oldenburg (Germany), Tilburg (the Netherlands), Padova and Trento – and of different nationalities: Ecuador, Germany, Italy, Holland, Sri Lanka, United States, Uzbekistan, Venezuela.
The PsyHuman summer school, which had to be cancelled last year because of the pandemic, could be rescheduled this year with a reduction of available places and the adoption of safety measures which, on the one hand, certainly demanded a greater organizational effort but, on the other, made it possible to carry out some of the activities in an original and more pleasant way. This is the case, for example, of the initial ice-breaking activities and some lectures, which took place in the cool of the garden of Palazzo Fedrigotti.
In addition to academic activities, the group also enjoyed an intense programme of social and cultural activities that included a guided tour of the city, a neuroesthetics workshop with professor Alessandro Grecucci (DiPSCo, UniTrento) in the halls of the MART, with the exhibitions on Botticelli and Boldini, and three educational trips for a more in-depth view of the topics addressed: the Freud promenade on Renon, a visit to the former asylum of Pergine (which was closed more than twenty years ago and now hosts the Marie Curie High School) and the Arte Sella nature trail.
When the participants left Rovereto they were very happy with the experience, as you can read in these testimonies which were drawn from the anonymous questionnaires administered at the end of the course.
"An innovative and pioneering field of study to explore. I feel I have grown as a student, as a person, and as a future professional."
"We were often invited to participate in lectures, to the point that I feel I have learned from the speakers as much as I have from my classmates."
"The fruitful exchange of ideas made me richer and restored my curiosity, which I thought I had lost after years of face to face lectures and crazy study."
"I have learned a lot and will certainly explore certain topics more in depth, a new way of approaching the same theme from multiple points of view."
"An extraordinary experience, rich and varied in content, that opened my eyes to many things and that I wish had lasted longer."
"Now, when I discuss a problem, I raise my index and say, 'Wait, we probably need an interdisciplinary approach here!'"
"A well-organized course with many activities. Besides, the students received extensive support from the organizers and it has been easy to feel at home at UniTrento."
"One of the best decisions I've made! I recommend the international short-term programmes of UniTrento to anyone who wants the best, for the staff who organize them and the teachers, but also for the many things that the city and Italy offer. #justdoit"
"After Covid-19, this course was a blessing!"
For the programme, further information and the complete photo gallery visit the dedicated web page.
International short-term programs at UniTrento
As part of the 2017-2021 Strategic Plan, the University of Trento organized and promoted 7 Summer Schools and 3 Winter Schools, two of which are scheduled for January 2022.
Over 120 students participated in the schools and thus had the opportunity to get to know the University and the region, and to learn about current global issues in a dynamic and interdisciplinary way. The University, through these programmes, consolidated its relationships with partner institutions and improved its ability to balance student mobility.
For details on upcoming and past editions: summer and winter schools.
[Traduzione Paola Bonadiman]