Non solo ricerca, non solo didattica: la sostenibilità e la gestione del cambiamento climatico sono argomenti che possono riguardare anche l’orientamento universitario. Nello speciale di UniTrentoMag, spazio all’iniziativa Pensa trasversale che si è svolta a inizio dicembre a Palazzo Prodi. Un’edizione dedicata alla riflessione su “Clima, ambiente, energia e sostenibilità” raccontati attraverso la lente di discipline diverse. Proprio questa è la particolarità dell’evento, rivolto alla prossima generazione di universitari: mostrare il comune interesse tra discipline che, se fatte dialogare insieme, sono in grado di affrontare i grandi problemi di oggi. Ma anche l’importanza di scegliere e coltivare, nella scelta degli studi universitari, la propria angolazione per vedere i grandi problemi di oggi, farsi un’idea e contribuire a cambiare le cose.
Ogni giorno, ormai, si parla dell’urgenza con cui si deve affrontare il cambiamento climatico e le conseguenze che comporta sulla vita dell’umanità. Ma si avverte la necessità di maggiore accuratezza e consapevolezza. Stefano Oss, professore di Fisica e delegato del rettore per l’orientamento scuola-università e appassionato della visione più universale del sapere, della cultura e della scienza ci racconta la scelta del tema di quest’anno: «Il cambiamento climatico e la sfida di uno sviluppo sostenibile sono argomenti di estrema complessità che non possono avere una risposta banale, né superficiale. “Pensa Trasversale” sposa questa idea perché spiega che non esistono ricette pronte e facili da seguire per risolvere un problema. Con questa iniziativa l’Università di Trento si assume così l’impegno di rendere consapevoli le giovani generazioni, prossime al mondo del lavoro ma ancora disposte a dedicare tempo, impegno e sacrificio alla ricerca, allo studio, alla scoperta di soluzioni».
Con un’impostazione ormai consolidata e apprezzata dai giovani partecipanti, “Pensa Trasversale” ha offerto anche in questa edizione quattordici visioni di esperti ed esperte appartenenti ad ambiti di studi molto diversi ma estremamente legati tra loro. Il termine ‘trasversale’, del resto, non è scelto a caso. «Il problema va analizzato in più ambiti possibili - commenta Oss – proprio come si fa seguendo il metodo scientifico: la raccolta dati e l’osservazione del fenomeno, le procedure di realizzazione e la valutazione di fattibilità economica e tecnica. Servono strumenti diversi, da ambiti scientifici, sociologici, letterari, economici e tecnici che si incontrano e scompongono il tema per comprenderlo meglio».
Un esempio di questo è stato offerto alle studentesse e agli studenti dalle discipline coinvolte nel dibattito durante questa edizione. Le prove inconfutabili dell’esistenza dei cambiamenti climatici e della rapidità con cui le temperature sono aumentate negli ultimi 200 anni arrivano da discipline come la fisica, l’informatica e la matematica attraverso serie storiche, modelli di raccolta ed elaborazione delle informazioni. Biologia e ingegneria industriale presentano le cause dell’eccessivo consumo di risorse, dello spreco di energia e delle emissioni di gas serra legate all’attuale attività antropica. L’ingegneria civile, ambientale e meccanica propone invece forme di efficientamento nella produzione e nell’utilizzo dell’energia e strumenti per la ‘raccolta’ di energia direttamente dall’ambiente. La biologia mostra l’opportunità della carne coltivata che, con le dovute implementazioni tecnologiche e i chiarimenti regolamentativi, porterebbe alla riduzione dell’allevamento di bestiame su larga scala e dei suoi effetti sul consumo di suolo, di risorse idriche e di emissione di gas serra.
Come è emerso durante il Pensa Trasversale di quest’anno, si parla molto anche di energie rinnovabili. «La priorità però è anche l’inversione nel trend energetico – spiega Oss. Nuove tecniche come la CCS (Cattura e sequestro di carbonio) per esempio, consentono persino di ridurre la concentrazione di CO2 nell’aria. Ma per affrontare il cambiamento climatico il solo approccio scientifico e tecnologico non basta. Serve ampliare anche alle discipline economico sociali e umanistiche per cogliere in pieno gli effetti sulla società e sul nostro modo di pensare».
E Pensa Trasversale ha offerto varie opportunità di riflessione. Anche l’economia, per esempio, è coinvolta nel diffondere il più possibile il paradigma della sostenibilità. A partire dalla promozione del modello di una green economy, in cui le attività economiche sfruttano le nuove tecnologie per avviare nuovi approcci economici, politiche aziendali e processi produttivi più sostenibili.
Centrale in questa visione trasversale di problema e soluzione è anche il ruolo dell’individuo. La storia e la letteratura ne studiano i comportamenti del passato e mostrano come sia stato in grado di sopravvivere ai cambiamenti dell’ambiente circostante. Una lezione utile anche oggi che siamo chiamati a ripensare il nostro modo di abitare il pianeta. E oggi un aiuto serve anche dalla psicologia che può intervenire su atteggiamenti poco responsabili. A studenti e studentesse è stata spiegata la tecnica del 'nudging' che, applicata alle politiche pubbliche, può aiutare a influenzare le persone e a indurle a preferire comportamenti più consapevoli e sostenibili.
Il ruolo di discipline come la giurisprudenza e la sociologia sta nell’osservare e studiare in chiave comparativa le politiche nazionali e internazionali, le strategie di partecipazione condivisa a progetti di interesse comune e azioni di investimenti e incentivazione, alla ricerca delle migliori pratiche per perseguire la diffusione del benessere collettivo attraverso il lavoro di istituzioni ed organizzazioni.
Pensa Trasversale ha poi messo al centro loro, i partecipanti dell’iniziativa di orientamento, con i desideri e le aspettative che animano la scelta dell’università e con i vari punti di vista su come affrontare il cambiamento climatico. «Le diverse soluzioni relative al problema del cambiamento climatico e quindi del riscaldamento globale devono essere di interesse dei politici e industrie – commenta Laura di Bari – ma anche noi, nel nostro piccolo, dobbiamo fare scelte consapevoli e dare il nostro contributo. Avere maggiori conoscenze relative al tema dell'ambiente e dell'energia sostenibile può aiutarmi anche nella scelta del percorso universitario da intraprendere. D’accordo anche Lara di Trento: «Solo approfondendo molti temi e non limitandosi strettamente al proprio campo possiamo avere una visione d'insieme sulla realtà e sviluppare la capacità del pensiero critico».
«Mi stimola poter entrare nello specifico di alcune tematiche quali lo sviluppo nel rispetto dell’ambiente» aggiunge Giacomo di Milano. «E come il cambiamento climatico (che tanto mi appassiona) possa essere trattato da materie diverse, come ad esempio l’archeologia preistorica. Interessante come ciascuna possa dare un contributo nel trovare soluzioni». Infine un plauso per l’argomento scelto: «Credo che la tematica ambientale sia una delle più importanti da affrontare al giorno d’oggi, soprattutto tra i giovani, poiché il futuro è nelle nostre mani» sottolinea Vanessa di Trento.