Il programma Mentoring dell’Università di Trento è un’esperienza di conoscenza e maturazione che abbina persone esperte – nella veste di mentor – a giovani che devono prendere una decisione che riguarda il proprio percorso universitario o lavorativo. Chi fa da mentor svolge il ruolo di guida e facilitatore di cambiamento; chi si propone come mentee accetta di essere affiancato per esplorare le proprie attitudini e interessi.
Ma cos’è il mentoring? Lo spiega bene Annalisa Fabbri, mentor di MentorLab e testimonial di UniTrento per questa iniziativa. «Il mentoring – racconta Fabbri – è un percorso che due persone, mentor e mentee, fanno insieme per raggiungere un obiettivo concordato. L’obiettivo è dare vita a una relazione di apprendimento, una condivisione di competenze, conoscenze ed esperienze per aumentare la consapevolezza del mentee».
Alla base di tutto c’è la fiducia: «Occorre rispetto e autenticità – spiega Fabbri – per fa sì che chi fa da mentor possa diventare una guida e un modello a cui ispirarsi. Il percorso è fianco a fianco, una partnership, una collaborazione in cui mentee e mentor si mettono reciprocamente a disposizione e danno vita a uno spazio per la co-creazione e il confronto».
Un percorso che impone di valorizzare e mettere a fattor comune similitudini e differenze, elementi imprescindibili in una relazione di crescita e maturazione.
Fra chi ha scelto di cogliere l’opportunità offerta dall’Università di Trento c’è Giulia Paludo, oggi impegnata al Disi nel dottorato in Learning Sciences and Digital Technologies.
«Mi sono iscritta per la prima volta al programma Mentoring alla fine del corso triennale in Scienze e Tecniche di Psicologia cognitiva», ci racconta. Si trovava in un momento particolare della propria vita: «durante la pandemia, ero riuscita ad anticipare gli esami e il conseguimento della laurea. Nel frattempo, avevo iniziato un tirocinio, ma i dubbi erano tanti: cosa fare dopo la laurea? Continuare a studiare, entrare nel mondo del lavoro o che altro?».
In suo aiuto arriva Giovanni Vezzoli, giovane psicologo del lavoro di Brescia con un passato di studi al Dipartimento di Psicologia e Scienze cognitive: «Con lui, ho potuto approfondire le prospettive di ogni possibile decisione. È stato lui a suggerirmi di intraprendere una carriera nel mondo della ricerca. Un’idea che avevo accarezzato in passato, ma senza mai prenderla davvero in considerazione».
La scelta di Giulia è stata quindi quella di proseguire il proprio percorso in ambito accademico, sempre all’Università di Trento, ma questa volta con la magistrale in Human-Computer Interaction.
Di nuovo, verso la fine di questo secondo step, la necessità di prendere una decisione: «La laurea magistrale è stata molto gratificante, pur con qualche piccolo neo, ad esempio un’esperienza all’estero non in linea con le mia aspettative».
Questa volta, a coprire il ruolo di mentor c’è Giulia Ferraro, UX Designer a Milano con alle spalle un percorso di studio molto simile a quello che stava concludendo Giulia Paludo.
«Con Giulia, ho potuto approfondire i vari aspetti del suo lavoro, ma anche le motivazioni che potevano spingermi in una direzione o in un’altra. Un approccio un po’ diverso dalla precedente esperienza di mentoring, più introspettiva la prima, più operativa la seconda».
Quello che emerge da questa seconda volta è il solido interesse di Giulia per il mondo della ricerca. Una consapevolezza che la spingerà poi a scegliere di intraprendere questa strada, a partire dal dottorato di ricerca che sta frequentando.
Consiglierebbe quest’esperienza? «Assolutamente sì, soprattutto in momenti strategici del proprio percorso di studi, ad esempio quando si sta scrivendo la tesi e non si hanno le idee chiare sul dopo».
Per chi volesse seguire l’esempio di Giulia e approfittare dell’opportunità offerta dall’Università di Trento, segnaliamo che fino a giovedì 29 febbraio è possibile partecipare al bando di selezione 2024 per mentee. Possono partecipare alumni e alumnae, studenti e studentesse dell’Università di Trento che rispettano i requisiti indicati sul bando.
Altre testimonianze video del percorso di Mentoring sono sul canale YouTube Alumni UniTrento.
Mentoring e lavoro, una ricerca UniTrento
Quali sono i benefici del mentoring per la transizione tra mondo accademico e mondo del lavoro? Quali aspetti della relazione tra mentor e mentee favoriscono il successo di questo percorso? A queste domande sta cercando di rispondere un progetto di ricerca attivato dall'area di Psicologia delle Risorse umane e delle Organizzazioni del Dipartimento di Psicologia e Scienze cognitive condotto da Michela Vignoli e Lorenzo Avanzi, docenti in Psicologia del lavoro. L’obiettivo è indagare nel percorso di mentoring come variabili individuali e dinamiche relazionali possano favorire l’occupabilità e il successo di carriera, specialmente dei mentee. Possono partecipare alla ricerca mentor e mentee che hanno preso parte al programma Mentoring dell'Università di Trento.