Pietro Nervi come studioso, docente e appassionato di scienze agrarie negli anni ha dato un contributo decisivo al Trentino. Ligure di nascita (classe 1932), ha insegnato Economia e politica montana e forestale all’Università di Trento dal 1982 al 2005. Ha partecipato alla redazione del Piano urbanistico provinciale (1962-1964) e ha legato il suo nome anche alla legge 168 del 2017 sui domini collettivi.
Incurante delle obiezioni di chi li considerava una realtà antiquata, Pietro Nervi ha sempre portato avanti i suoi studi sulle proprietà collettive con tenacia e determinazione. È riuscito così a traghettarle dal passato al presente e a dischiuderne le potenzialità di fronte alle istanze più attuali.
Non è un caso che nelle ultime edizioni della riunione scientifica del Centro studi e documentazione sui demani civici e le proprietà collettive, che da 29 anni porta a Trento il dibattito più aggiornato in materia, si sia parlato di cambiamenti climatici e di sostenibilità dell’ambiente. L’anno scorso di “nuova stagione delle proprietà collettive, scrigni di risorse culturali nelle collettività titolari e di risorse naturali, antropiche ed ambientali nella base territoriale”, mentre nella prossima conferenza del 16 e 17 novembre 2023 si rifletterà su domini collettivi e transizione ecologica.
Pietro Nervi venerdì 15 settembre 2023 a Palazzo Geremia ha ricevuto il riconoscimento dell’Aquila ardente di San Venceslao, antico sigillo della città di Trento, quale segno di gratitudine per il suo appassionato impegno nella formazione, nello studio e nella regolamentazione delle proprietà collettive, di cui è diventato autorità indiscussa.