laboratorio Dipartimento Cibio ©UniTrento - Ph. Alessio Coser

Ricerca

Biotecnologie, dal laboratorio all'impresa

L’Università di Trento entra in Extend, polo nazionale di trasferimento tecnologico dedicato al settore biofarmaceutico

7 settembre 2023
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Paola Siano
Ufficio Stampa e Relazioni esterne

In Italia si stima che oltre 1 milione di persone soffra di una malattia rara. Sono oltre 2 milioni i pazienti con una diagnosi di tumore (il 4% dell'intera popolazione). Nel mondo 50 milioni di uomini e donne sono affette da demenza o morbo di Alzheimer. Ogni anno si registrano 7 milioni di nuovi casi del morbo di Parkinson, mentre 2,8 milioni di individui vivono con la sclerosi multipla. Numeri che fanno impressione, dietro i quali si celano storie e volti di chi è in attesa di cure. Parliamo di malattie spesso invalidanti, molte delle quali ancora poco conosciute o prive di percorsi terapeutici definiti. La ricerca ha i suoi tempi, certo, e necessita di sostegni e risorse finanziarie, per poter dare risposte a queste persone. L’Università di Trento da tempo è impegnata in indagini e analisi in ambito biotecnologico e medico, grazie agli studiosi e alle studiose del Dipartimento Cibio, del Cimec, del Cismed, del Dipartimento di Psicologia e Scienze cognitive e del Dipartimento di Fisica, solo per citarne alcuni. Adesso c’è un’opportunità in più per poter trasferire le scoperte dai laboratori alle imprese.

L’Ateneo entra a far parte di Extend, il polo nazionale di trasferimento tecnologico dedicato interamente al settore biofarmaceutico e che ha come scopo la ricerca in ambito oncologico e genetico e lo sviluppo di nuovi approcci terapeutici. Si tratta di un’iniziativa promossa da CDP Venture Capital, il Fondo Nazionale Innovazione che sostiene lo sviluppo economico, imprenditoriale e dell’innovazione in Italia. L’università diventa così nodo di una vera e propria rete formata da altri importanti atenei e centri di ricerca (l’Università San Raffaele, le Università degli Studi di Milano, Firenze, Modena e Reggio Emilia, Padova, l’Università degli Studi di Roma - La Sapienza, il distretto di ricerca regionale della Puglia attraverso H-Bio e lo Human Technopole), che grazie ad un investimento di 55 milioni di euro stanziato attraverso il Fondo di trasferimento tecnologico, potrà dare il proprio contributo nel colmare quel gap esistente tra mondo della ricerca e mondo industriale. Come? Con il finanziamento alla ricerca e la creazione di nuove imprese che portino sul mercato le innovazioni progettate e brevettate.
«Un accordo come questo rappresenta un’opportunità ulteriore per accorciare la distanza tra le idee, i brevetti e le tecnologie sviluppate dai nostri ricercatori e ricercatrici, e la loro commercializzazione sul mercato», sottolinea Alessandro Rossi, delegato del Rettore al supporto al sistema produttivo.
Partner finanziari dell’iniziativa sono Evotec (società tedesca che opera nel campo farmaceutico) e Angelini Ventures (società del Gruppo Angelini Industries impegnata nella telemedicina, nella sanità digitale e nella biotecnologia), due realtà consolidate nel settore che affiancheranno i gruppi di ricerca nel percorso di studio scientifico fino alla costituzione di start up. Le idee più promettenti saranno finanziate e potranno avviare la fase clinica per accertare la sicurezza e l’efficacia dei farmaci e delle terapie realizzate. Si cerca così di superare e innovare i tradizionali approcci terapeutici e paradigmi di cura e assistenza al paziente e rendere il sistema sanitario italiano più competitivo a livello internazionale.
L’Università di Trento - anche grazie al significativo supporto che la Fondazione HIT ha dato nella prima fase negoziale e che potrà offrire nelle fasi successive riguardo alla ricerca, alla presentazione e alla valorizzazione delle tecnologie che potranno essere sviluppate e finanziate nell’ambito di questa iniziativa - per aderire al fondo ha sottoscritto un accordo di collaborazione con CDP Venture Capital che è stato approvato dagli organi dell’Ateneo.
L’accordo verrà presentato ufficialmente alla comunità universitaria il 12 settembre nella sede del Dipartimento Cibio alle 14:30.
Sarà l’occasione per il personale scientifico dell’ateneo che si occupa di biotecnologie, di studi in area medica e terapeutica e di tematiche legate al progetto, per conoscere nel dettaglio le opportunità che si aprono con l’adesione a Extend.
Le aree di ricerca e intervento di questo innovativo polo di trasferimento tecnologico si concentrano in particolare su quegli aspetti della medicina applicata che ad oggi non hanno un riscontro sufficientemente adeguato tra “domanda e offerta” in chiave terapeutica, in primis l’oncologia, il sistema nervoso centrale, le malattie rare. Si punterà dunque allo sviluppo delle biotecnologie per soddisfare questo gap, quali per esempio la terapia genica e cellulare, l’RNA e gli anticorpi monoclonali. Ambiti di studio già portati avanti dall’ateneo trentino. L’ambizione è di creare una filiera nazionale di competenze e investitori dedicato allo sviluppo competitivo del settore in Italia, favorendo l’accesso sul mercato di nuovi farmaci e terapie che possano contribuire a migliorare la vita delle persone.
«Sappiamo che il percorso che porta una tecnologia dalla fase di ricerca al mercato è complesso e lungo - sottolinea ancora Alessandro Rossi. Questo è particolarmente vero per le tecnologie con un basso livello di maturità tecnologica, che spesso attraversano una fase critica conosciuta come "valle della morte”. In questa fase innovazioni che hanno mostrato potenziale in laboratorio richiedono sforzi di validazione aggiuntivi che necessitano di un considerevole impegno finanziario. Tali attività, tuttavia, presentano un grado di rischio elevato, rendendole una scelta spesso impraticabile per un'istituzione pubblica e anche per le nuove startup a causa delle limitate risorse finanziarie disponibili. Qui entra in gioco l'importanza di aderire a una rete come Extend, che facilita l'accesso a fonti di finanziamento dedicate proprio a questa fase cruciale di validazione e che offre a ricercatori e ricercatrici l'opportunità di portare a termine il processo di sviluppo per arrivare alla commercializzazione dei risultati della loro ricerca».


Biotechnology: from the laboratory to the industry
The University of Trento joins Extend, the National Technology Transfer Biotech Hub

It is estimated that over 1 million people have a rare disease in Italy. More than 2 million people have been diagnosed with cancer (4% of the population). Worldwide, 50 million men and women have dementia or Alzheimer's disease. Every year there are 7 million new cases of Parkinson's disease, while 2.8 million people live with multiple sclerosis globally. These numbers are impressive, and they hide the stories and faces of those who are waiting for new treatments. These diseases often lead to disabilities, many of them are still poorly known and lack treatment options. Research requires time and financial resources to find solutions for these people. The University of Trento has long been conducting research in medicine and biotechnology thanks to the scientists of Cibio, Cimec, Cismed, the Department of Psychology and Cognitive Science and the Department of Physics, just to name a few. Now these scientists have an additional opportunity to transfer their discoveries from the laboratories to the industry: the University in fact has joined Extend, the National Technology Transfer Biotech Hub for research in oncology and genetics and the development of new therapeutic approaches. The hub is funded through CDP Venture Capital, the National Innovation Fund that supports innovation and economic and business development in Italy. The university thus becomes part of a network that includes other important universities and research centres (San Raffaele Hospital in Milan, the universities of Milan, Firenze, Modena and Reggio Emilia, Padova, Rome - La Sapienza, the regional research district of Puglia through H-Bio and Human Technopole) that, with a 55 million euro investment allocated through the Technology Transfer Fund, will be able to make a significant contribution to bridge the gap between research and industry. How will that happen? With funding for research and the creation of new companies that bring designed and patented innovations to the market.
"This agreement is a further opportunity to shorten the distance between the ideas, patents and technologies developed by our researchers, and their launch on the market", underlines Alessandro Rossi, Rector's delegate for Support to the business sector.
The financial partners of the project are Evotec (a German company of the pharmaceutical sector) and Angelini Ventures (a company of Angelini Industries Group engaged in telemedicine, digital health and biotechnology), two solid companies that will support the research groups in their work until the establishment of start-ups. The most promising ideas will receive funding and will be able to start the clinical phase to verify the safety and efficacy of the new drugs and therapies. The goal is to renew the traditional therapeutic approaches and the paradigms of care and assistance and make the Italian healthcare system more competitive at international level. Fondazione HIT has helped the University of Trento in the identification and presentation of the technologies that may be developed and financed as part of the initiative, and the University then signed a collaboration agreement with CDP Venture Capital, which has been approved by the university bodies, to participate in the fund. The agreement will be officially presented to the university community on 12 September, at 2.30 pm, at the headquarters of the Cibio Department. The presentation will also provide the opportunity for the university's staff of the biotechnology area to conduct studies in the medical and therapeutic sector and in other fields covered by the project, to learn about the opportunities made available by participating in Extend. Research in this innovative technology transfer hub is focused in particular on those areas of applied medicine that so far have not created much interest in terms of supply and demand for therapeutic treatments, such as oncology, the central nervous system, and rare diseases. The researchers will try to develop biotechnologies, for example in gene and cell therapy, RNA and monoclonal antibodies, to fill this gap. The University of Trento already has some experience in these areas. The hub aims to create a national repository of skills and investors that will stimulate the development of the sector in Italy, hopefully making new drugs and treatments available on the market that can help improve people's lives. "We know that it takes a lot of time and effort to bring a new technology from the research phase to the market - emphasizes Alessandro Rossi. This is especially true for technologies with a low level of technological maturity, which often go through a critical phase known as the “valley of death”. At this stage, innovations that have shown potential in the laboratory require additional efforts to be validated, which require considerable funding. Besides, such activities present a high risk of failure, and that is why public organizations and new start-ups, which have limited financial resources, often cannot afford the investment. This is where participating in a network such as Extend makes a difference: it makes it easier to access funding dedicated to this crucial validation phase and gives researchers the opportunity to complete the development process in order to market the results of their research".