Si è svolto nei giorni 8 e 9 aprile 2015 l’evento di celebrazione del primo decennale di attività di COSBI, società di bioinformatica nata nel 2005 dalla partnership tra Università di Trento e Microsoft Research.
Lo scorso 8 aprile si è tenuta la conferenza stampa “COSBI: un successo scientifico e di trasferimento tecnologico” alla presenza del presidente e amministratore delegato di COSBI Corrado Priami, del presidente dell’Università di Trento Innocenzo Cipolletta, del rettore dell’Università di Trento Paolo Collini, dell’amministratore delegato di Microsoft Italia Carlo Purassanta, del senior director di Microsoft Research Daron Green, del direttore area Ricerca e Innovazione di Confindustria Andrea Bairati e dell’assessora provinciale Sara Ferrari. È intervenuto anche il presidente di Confindustria Trento Paolo Mazzalai con parole di apprezzamento per il lavoro che COSBI ha svolto nella promozione di logiche di sinergia tra pubblico e privato a livello sia nazionale che locale.
Il giorno successivo ha avuto luogo il workshop internazionale “Converging Sciences 2015: systems nutrition and systems pharmacology” che ha visto la partecipazione di una settantina di persone tra ricercatori del settore in cui opera COSBI e partner industriali della società. Sono stati illustrati i risultati ottenuti in questi primi dieci anni di attività e sono state delineate le prospettive per il futuro. Sara Sigismund, ricercatrice dell’IFOM-IEO di Milano è intervenuta sul tema dell’internalizzazione dei recettori EGF che controllano la crescita dei tumori e sull’importanza dei modelli analitici sviluppati assieme a COSBI per la comprensione dei meccanismi biologici correlati. Michael Müller della University of East Anglia si è focalizzato sulle prospettive della systems nutrition e Leroy Hood dell’Institute of Systems Biology di Seattle ha trattato il tema della medicina predittiva, preventiva, personalizzata e partecipativa. Il professor Corrado Priami e alcuni ricercatori di COSBI, tra cui Mario Lauria, Laura Caberlotto e Marie-Pier Scott-Boyer, hanno illustrato i risultati e le linee di ricerca nei tre ambiti principali di cui si occupa COSBI: modellazione e simulazione, farmacologia dei sistemi e nutrizione dei sistemi in relazione alle malattie metaboliche e neurodegenerative quali diabete e Alzheimer.
Le collaborazioni con grandi realtà industriali (come Nestlé, Sanofi, GlaxoSmithKline, Purina), con prestigiosi organismi internazionali (quali Food and Drug Administration) e con realtà accademiche (tra cui la Cornell University, University College Dublin, IEO-IFOM Milano, KTH Stoccolma, Wageningen University, Università di Bologna, Institute for Systems Biology Seattle) sono la dimostrazione concreta della qualità della ricerca e del capitale umano di COSBI, che ha saputo trasformare i risultati della ricerca in prodotti intellettuali oggetto di trasferimento tecnologico per intercettare l’interesse di questi partner. COSBI ha affiancato negli anni aziende multinazionali dei settori food e pharma nei loro studi di ricerca e innovazione, volti alla comprensione dei meccanismi biologici alla base di molte malattie metaboliche e neurodegenerative al fine di poterne controllare mediante cibo o farmaci i processi di insorgenza e progressione.
L’unicità e la forza di COSBI sono date dalla forte multidisciplinarità del gruppo di ricercatori che compongono il team, giovani studiosi italiani e stranieri provenienti da tutto il mondo (attualmente 13 nazioni rappresentate) selezionati mediante procedure molto competitive. I ricercatori di COSBI (circa il 45% sono donne) hanno una preparazione accademica multidisciplinare tra biologia e informatica unita ad una solida produzione scientifica nelle aree di interesse delle nostre ricerche. È grazie a loro che COSBI è diventato un rilevante punto di riferimento nella bioinformatica, capace di inventare e utilizzare specifici linguaggi e meccanismi di modellazione, analisi e simulazione all’intersezione tra scienze della vita e discipline computazionali.
COSBI e le sue collaborazioni con aziende di tutto il mondo, che garantiscono alla società un autofinanziamento per oltre l’85%, testimoniano come sia possibile concretizzare opportunità di cross-fertilizzazione e spillover industriale anche in contesti di nicchia.