Negli ultimi anni abbiamo assistito ad un aumento della gamma di piattaforme di approvvigionamento alimentare disponibili per i consumatori. In particolare accanto a piattaforme fisiche si segnala l’emergere di piattaforme digitali. Ciò è il risultato sia dello sviluppo dell'e-commerce sia della domanda alimentare guidata dai consumatori.
Poco si sa dell'impatto di queste nuove piattaforme sulle scelte alimentari in generale e nello specifico sulla promozione di pratiche alimentari più sostenibili in grado di favorire quella transizione che è ormai riconosciuta da più parti come necessaria. Basti pensare che il sistema alimentare globale contribuisce per circa il 25% alle emissioni globali di CO2.
Il progetto SUSFOOD2 ERA-NET PLATEFORMS mira ad acquisire una conoscenza approfondita su come le pratiche alimentari sono influenzate dalle innovazioni socio-tecniche. Ciò viene realizzato attraverso lo studio sia di piattaforme fisiche che digitali e l’analisi sia di piattaforme business-driven (ad esempio supermercati, negozi online) che di piattaforme guidate dal consumatore (ad esempio i gruppi di acquisto solidale, le cooperative alimentari, le varie forme di Community Supported Agricolture).
Dal punto di vista metodologico e teorico, il progetto si colloca in una posizione intermedia tra approcci individualistici e approcci sistemici, dove il primo si concentra sul cambiamento del comportamento dei singoli consumatori, e il secondo ignora i consumatori a favore di altri attori e soluzioni "macro". Più specificamente, la ricerca adotta un approccio focalizzato sulle pratiche alimentari quotidiane, in quanto strutturate dagli apparati socio-tecnici entro cui prendono forma e si riproducono. Lo studio quindi considera il consumo alimentare in tutte le sue fasi (pianificazione, approvvigionamento, conservazione, cucina, alimentazione e smaltimento) come guidato da nessi di saperi, regole, abitudini e tecnologie, più che da semplici scelte individuali.
Oltre all’Università di Trento, il progetto vede la partecipazione di altri quattro partner internazionali – l’Oslo Metropolitan University (gruppo di ricerca SIFO - Consumption Reserch Norway, coordinatore del progetto), l’Università di Gothenbrug (Svezia), l’Humboldt University di Berlino (Germania) e la Cork University Business School (Irlanda).
Il gruppo di ricerca dell’Università di Trento, formato da Francesca Forno, Natalia Magnani, Emanuela Bozzini, Filippo Oncini e Alice Dal Gobbo, del Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale (DSRS), ha coordinato la prima fase del progetto, che ha previsto la mappatura e l’analisi delle principali piattaforme fisiche e digitali esistenti per l’approvvigionamento alimentare. Particolare attenzione è stata prestata alla loro struttura organizzativa e alla capacità di veicolare obiettivi di sostenibilità legati al consumo: per esempio territorialità, stagionalità, equità, attenzione agli sprechi.
In una seconda fase verranno reclutate 40 famiglie. Innanzitutto verranno studiate le abitudini alimentari attraverso l’uso di metodologie qualitative, dalle interviste in profondità all’uso di diari fotografici e kitchenscapes. Inoltre alcune di esse verranno coinvolte in un esperimento sociale in cui si chiederà di cambiare modalità di approvvigionamento, con l’obiettivo di investigare in che misura questo incide sulla sostenibilità delle pratiche alimentari.
Il progetto, oltre ad acquisire conoscenze, mira anche a promuovere pratiche alimentari sostenibili attraverso il coinvolgimento dei proprietari delle piattaforme e la diffusione dei risultati ai cittadini. Storie di successo sostenibili saranno così comunicate in tutti i paesi aderenti al consorzio di ricerca e daranno la possibilità di rinforzare le esperienze virtuose, nell’interesse della più ampia transizione verso modi di vita più ecocompatibili che le nostre società devono intraprendere.
Il progetto verrà presentato durante la Trento Smart City Week che si terrà nella settimana dal 16 al 22 settembre 2019. Altre informazioni sono disponibili alla pagina web del progetto.