la professoressa Katia Bertoldi ©Eliza Grinnell

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Andata e ritorno

L’alumna Katia Bertoldi, professor of Applied Mechanics alla Harvard University, al Dicam. Tra metamateriali e Trump

18 giugno 2025
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Elisabetta Brunelli
Ufficio Stampa e Relazioni esterne

Torna in Italia. Ma solo per trascorrere qualche settimana nel suo Trentino, come ogni estate. E per tenere un seminario sui metamateriali nel Dipartimento di Ingegneria civile ambientale e meccanica da cui ha mosso i passi verso la comunità scientifica internazionale. Katia Bertoldi, laurea e dottorato di ricerca a UniTrento, professor of Applied Mechanics alla Harvard University dal 2010, esprime preoccupazione per le attuali politiche statunitensi. L’ateneo del Massachusetts ha assunto il ruolo guida nella reazione alle decisioni del governo Trump e ha fatto causa all’amministrazione repubblicana per la revoca dei programmi dedicati a studenti e studentesse internazionali.

«Era il gennaio 2010. Alla Harvard University c’era un opening, ho presentato domanda, ho fatto l’interview e mi hanno presa».
Così Katia Bertoldi, alumna UniTrento, racconta come è entrata a far parte di una delle realtà accademiche più prestigiose del mondo, in testa a diverse classifiche internazionali, dove ha studiato un folto gruppo di premi Nobel.

Esprime preoccupazione per l’impatto delle attuali politiche universitarie di Trump: «Abbiamo visto tempi migliori». Riguardo alla battuta di arresto su clima, salute pubblica e ricerca scientifica commenta: «Di sicuro nessuno qui festeggia».
Ma quanto ha visto cambiare la società americana negli anni? «È difficile seguire l’evoluzione della società americana da Cambridge, una sorta di bolla nell'area metropolitana di Boston», dice.
A chi accusa le università più esclusive di aver favorito polarizzazioni e divario sociale, replica: «Ognuno ha le proprie opinioni, ma abbiamo fatto anche molto per creare opportunità per tutti con politiche attente a garantire il diritto allo studio a giovani di talento con limitate possibilità economiche».

La Harvard University è, e per ora resta, un ambiente cosmopolita, dove Bertoldi è approdata dopo essersi formata all’Università di Trento. Il Dipartimento di Ingegneria civile ambientale e meccanica (Dicam) è un pezzo importante della sua vita, della sua storia. Cresciuta a Civezzano, studi al liceo classico Prati di Trento, poi la decisione di diventare ingegnera. «Gli studi classici non erano il mio forte. Mi piaceva invece l’idea di riuscire a progettare un ponte e una casa», confida. Così Katia Bertoldi ha frequentato le lezioni e dato esami al Polo di Mesiano, dove nel 2002 si è laureata e nel 2006 ha conseguito il dottorato di ricerca.

Già da studentessa ha iniziato a girare il mondo: Erasmus a Chalmers (Svezia) e, durante il dottorato, tre mesi in Giappone e sei mesi in Wisconsin (Usa). Il suo percorso accademico è proseguito al Massachusetts Institute of Technology e alla Twente University (Olanda).
Da 15 anni ad Harvard, marito trentino e figlio e figlie nati a Boston (Diego nel 2015, Giulia nel 2018 e Marta nel 2021), Katia Bertoldi torna in Trentino ogni estate per qualche settimana.
Ma questa volta torna anche nella sua Università. Lei, che ha creato e guida il Bertoldi Group. Materials and Structures by Design ad Harvard, è stata invitata a tenere un seminario organizzato dal gruppo che l’ha vista studentessa e dottoranda, il Solid and Structural Mechanics Group di Trento, fondato e coordinato da Davide Bigoni e che annovera anche altri nomi che si sono affermati nella comunità scientifica internazionale.

«Il mio ambito di ricerca – spiega Bertoldi - sono i metamateriali, la loro geometria, le instabilità elastiche, i modelli di deformazione complessi. Gli studi si concentrano sulle architetture di progettazione capaci di eseguire una sequenza programmabile di movimenti con un singolo input. L’obiettivo è creare metamateriali meccanici flessibili in grado di adattarsi a molteplici compiti, sviluppare tecnologie innovative come robot morbidi, dispositivi indossabili e sistemi per la gestione dell'energia».

Mercoledì 25 giugno Katia Bertoldi porterà la sua esperienza e competenza di alumna d’Ateneo e di professoressa della Harvard University al seminario “Programming and Reprogramming the Nonlinear Response of Structures”. L’ambito di ricerca sono i metamateriali. L’appuntamento si terrà alle 16 nell’aula 2R del Polo di Mesiano.