“Punti di vista. Catturare le memorie di un luogo”, è un percorso espositivo sulla val di Peio che racconta una comunità attraverso gli sguardi della popolazione, le vedute dei paesaggi e gli elementi del patrimonio culturale. Le immagini documentarie dell’Archivio della Soprintendenza ai monumenti e alle gallerie di Trento dialogano con due progetti contemporanei della fotografa Claudia Marini alla Biblioteca universitaria centrale di Trento.
La forza evocativa è quella delle foto in bianco nero, in cui profili e dettagli si stagliano con nitidezza e incisività. L’effetto è aumentato dal connubio tra immagini di un fondo archivistico e foto contemporanee, tra paesaggi e volti. È per questo che il percorso espositivo “Punti di vista. Catturare le memorie di un luogo”, può essere definito un libro fotografico che si sfoglia camminando per le sale della Biblioteca universitaria centrale. Tra sedici leggii e due grandi dittici che sollecitano a leggere l’immagine fotografica come un testo visivo che nelle regole delle linee, delle inquadrature, delle prospettive e dei punti di fuga suscita la riflessione sul tempo. Un tempo che scorre plasmando la vita delle persone, delle comunità, del territorio. Mentre il pensiero può attraversare punti di vista e memorie, una piccola biblioteca temporanea a tema regala suggestioni che spaziano dal romanzo al fumetto, dalla saggistica alla divulgazione per accentuare il valore narrativo della fotografia e le potenzialità della parola scritta.
Le fotografie contemporanee di Claudia Marini, relative ai progetti “Ritratto di mio padre” e “Ritratti dal Pianeta”, si trovano accostate a quelle storiche dell’Archivio della Soprintendenza ai monumenti e alle gallerie di Trento, da cui ha avuto origine l’Archivio fotografico storico provinciale dell’Unità di Missione strategica soprintendenza per i beni e le attività culturali della Provincia autonoma di Trento e che oggi è uno dei cinquantacinque fondi fotografici in esso conservati.
Il percorso nasce dalla collaborazione con la Biblioteca universitaria centrale di Trento, il Dipartimento di Lettere e Filosofia dell’Università di Trento e il Sistema bibliotecario Trentino.
La curatela della mostra è stata seguita da Roberta Opassi dell’Archivio fotografico storico provinciale, e da Alice Acquadro, Elena Capobianco ed Emanuela Gasparro, tre studentesse della laurea magistrale in Storia dell’arte e studi museali nel programma di tirocinio con l’Officina espositiva, coordinato dal loro docente Denis Viva.
Per tante ragioni questa mostra costituisce un’esperienza inedita. Roberta Opassi osserva: «È una prima volta per tanti aspetti. Innanzitutto perché delle fotografie storiche vengono viste come parte integrante di un progetto artistico. Poi perché il fondo documentale, che contiene fotografie d’autore finalizzate a mappare il territorio, viene accostato a delle immagini contemporanee. Inoltre è nuova anche la collaborazione dell’Archivio fotografico storico provinciale con la laurea magistrale in Storia dell’arte e studi museali attraverso il programma di tirocinio con l’Officina espositiva».
Anche Denis Viva, professore dell’Università di Trento, sottolinea il valore di questa nuova collaborazione: «La laurea magistrale in Storia dell’arte e studi museali con tre delle sue studentesse qui ha avuto occasione di sperimentare una comunione d’intenti e un lavoro d’equipe che ha portato a un risultato di qualità. Il tutto nell’ambito del programma di tirocinio con l’Officina espositiva. Vogliamo proseguire su questa strada».
Il progetto unisce immagini storiche a ritratti e paesaggi contemporanei in coppie che danno vita alle diciotto installazioni. La prospettiva documentarista del fondo si fa allestimento espositivo in dialogo con i due progetti della fotografa di origini trentine Claudia Marini: “Ritratti di mio padre” e “Ritratti dal Pianeta”.
“Ritratto di mio padre” è una collezione di volti, caratterizzati da toni scuri ed effetti luminosi, scattati da Claudia Marini a più di ottanta persone della val di Peio con la volontà di recuperare lo stretto rapporto che ha unito la sua famiglia a quelle montagne. In mostra si trovano undici di questi visi accostati ad altrettanti elementi del paesaggio tratti dal nucleo originario dell’Archivio fotografico storico provinciale in cerca di assonanze tra memoria storica collettiva e individuale.
Dall’altro progetto di Claudia Marini, “Ritratti dal Pianeta”, incentrato sul paesaggio naturale, sono stati poi selezionati per la mostra solo quelli dedicati alla Val di Peio, che viene indagata nella sua varietà di forme e peculiarità.
L’esposizione sarà inaugurata sabato 6 maggio alle 11 alla Biblioteca universitaria centrale di Trento (Via Adalberto Libera, 3). Qui si potrà visitare fino al 6 giugno negli orari di apertura della Buc (dal lunedì al sabato 8-23.45 e domenica 14-20.45).
Previsto anche un ampio programma di attività collegate a ingresso libero. Come le visite alla mostra, guidate da Alice Acquadro, Elena Capobianco ed Emanuela Gasparro: domenica 7 maggio alle 15, mercoledì 10 maggio alle 18, martedì 16 maggio alle 18.30, domenica 28 maggio alle 15.30 e sabato 3 giugno alle 11.
La fotografa Claudia Marini terrà un laboratorio per conoscere e provare il banco ottico domenica 21 maggio alle 15.
Inoltre ci saranno le conversazioni intrecciate tra libri e fotografie “FotoParole” con le curatrici Roberta Opassi, Alice Acquadro, Elena Capobianco ed Emanuela Gasparro sabato 13 maggio alle 10, giovedì 25 maggio alle 17 e martedì 30 maggio alle 20.30.