Uno scorcio della Buc ©UniTrento - Ph. Alessio Coser

Vita universitaria

Una University Press per Trento

Conversazione con Gianna Adami, responsabile dell’Ufficio editoria scientifica di Ateneo

14 novembre 2023
Versione stampabile
di Lorenzo Perin
Studente collaboratore Ufficio stampa e relazioni esterne

Oxford, Cambridge, Mit, ma anche Milano, Firenze e Trieste: le più grandi e prestigiose università del mondo posseggono proprie University Press, case editrici che negli anni hanno ospitato gli scritti più importanti della scienza e della cultura dell’ultimo secolo. Wittgenstein, Turing, Chomsky, Hawking e chiunque abbia inscritto il proprio nome a lettere cubitali nella storia della conoscenza ha visto passare i suoi testi per le redazioni e le tipografie di queste università. Anche l’Università di Trento è dotata, dal 1992, di una propria casa editrice, che negli ultimi anni ha moltiplicato gli sforzi per sostenere la scienza aperta e rendere accessibili i risultati della ricerca. UniTrentoMag ha intervistato Gianna Adami, responsabile dell’Ufficio editoria scientifica di Ateneo.

Ci presenta la casa editrice dell’Università di Trento?

«La casa editrice è nata nel 1992 e la sua denominazione è "Università degli Studi di Trento". L’attività editoriale risale già agli anni Ottanta, quando sono stati pubblicati i primi volumi delle collane storiche di Sociologia e Giurisprudenza. Siamo però ancora distanti da un modello "University Press". Sono stati i singoli dipartimenti a far nascere le prime collane. Anche le successive iniziative sono state proposte da piccoli gruppi, più sensibili e interessati a pubblicare con l’Ateneo. Dal 2012 si è tentato di accentrare le risorse dedicate all’editoria con l’obiettivo di coordinarle. Nel 2021 è stato creato il nostro ufficio che è proprio di supporto a tutta l’attività editoriale dell’Ateneo, in particolare di quella ad accesso aperto. Questo anche in linea con il nostro piano strategico che indica la Scienza aperta come priorità collettiva e che punta a consolidare la casa editrice attraverso principi di qualità scientifica, sostenibilità e accessibilità. Nell’ultimo anno, nella Commissione per la Scienza aperta è stato creato un tavolo di lavoro sull’editoria che sta lavorando al nuovo regolamento della casa editrice, andando a definirla a tutti gli effetti come tale. Per esempio si pensa a un Comitato scientifico editoriale che stabilisca un rapporto sinergico con i comitati delle singole iniziative. Il focus è sulla qualità editoriale e dei contenuti che saranno il risultato della ricerca, ma anche della didattica e della terza missione».

In che modo la casa editrice promuove la Scienza aperta e perché è così importante?

«I principi dell’accesso aperto alle pubblicazioni scientifiche sono la nuova frontiera per la circolazione della conoscenza. La ricerca può essere condivisa e mirare alla massima efficacia dei risultati raggiunti per chiunque solo attraverso la visibilità e la disponibilità gratuita. Per questo si è deciso di puntare sulla creazione di una piattaforma di riviste ad accesso aperto, Teseo (Trento Editions Service for Open Science). All’interno abbiamo riviste inserite in banche dati prestigiose, sia per il settore sia a livello internazionale. I processi di revisione sono accurati e trasparenti. Questa modalità editoriale, diventata fondamentale se non necessaria per tante case editrici accademiche, costituisce un’alternativa alle riviste degli editori commerciali che pubblicano sì in accesso aperto, ma a pagamento. Anche per gli studiosi e le studiose si aprono nuove opportunità. L’Europa stessa infatti promuove numerosi bandi che richiedono l’accesso aperto. In altre parole, pubblicare con delle restrizioni di accessibilità può chiudere le porte ai finanziamenti».

Come sono distribuite le pubblicazioni della casa editrice?

«Come dicevamo, su Teseo vengono pubblicate le riviste. La piattaforma è quella di Open Journal Systems, dove sono presenti eccezionalmente anche tre collane. Teseo ospita anche la Trento Student Law Review, una rivista scientifica gestita e curata interamente da studenti. Per quanto riguarda le monografie, che siano in o fuori collana, non abbiamo una specifica piattaforma editoriale. Per questo le pubblichiamo su Iris, il nostro archivio istituzionale, che consente comunque la loro diffusione ad accesso aperto. Questo però non permette di avere il catalogo completo dei libri pubblicati dalla nostra casa editrice. Al momento la visualizzazione dei nuovi titoli e la possibilità di acquistarli è demandata alle pagine delle singole strutture».

Cosa viene stampato e cosa viene pubblicato solo in formato digitale?

«Le riviste sono unicamente online. Per quanto riguarda i libri, le collane storiche di Giurisprudenza e Lettere e Filosofia sono pubblicate anche in edizione cartacea. Un’esperienza particolare è quella della “coedizione” che abbiamo stabilito per due collane del Dicam, I libri digitali di XY e I libri di XY. In questo caso, l’editore con cui collaboriamo, Il Poligrafo, cura la distribuzione e la vendita dei volumi della collana cartacea, mentre la casa editrice dell’università mette a disposizione su Teseo l’edizione digitale ad accesso aperto che può essere integrata con contenuti aggiuntivi rispetto al cartaceo».

Qual è la situazione di UniTrento rispetto alle altre case editrici d’ateneo?

«Le case editrici più strutturate – prendo l’esempio di Firenze, ma anche di Trieste – sono costituite come soggetti autonomi e gestiscono in modo completo l’attività editoriale sia per le edizioni digitali, sia per quelle cartacee. Queste sono visibili e ricercabili in un catalogo digitale e acquistabili online. In tal senso, la strada che dobbiamo fare come casa editrice è ancora lunga. Fra gli orizzonti futuri, vediamo la necessità di poter pubblicare anche i nostri libri su una piattaforma editoriale ad accesso aperto e di acquistare un software antiplagio per le nostre pubblicazioni scientifiche. Le frontiere per una University Press sono aperte. UniTrento ha messo le basi per investire in un percorso che offra alla comunità accademica un'alternativa qualitativamente valida alle case editrici commerciali».