Da tempo, UniTrento ha scelto di intraprendere la strada della sostenibilità: da un punto di vista energetico, con investimenti importanti nell’efficientamento e nell’autogenerazione; dal punto di vista della mobilità, con l’acquisto di una piccola flotta di veicoli elettrici; dal punto di vista della raccolta differenziata, con policy che riguardano persino i mozziconi di sigaretta; dal punto di vista della cultura, con la promozione di stili di vita e comportamenti responsabili. L’ultimo tassello di questo percorso sono le nuovissime linee guida in materia di eventi. Ne parliamo con Alessandra Montresor, dirigente alla Comunicazione e alle Relazioni esterne, e con Georgia Gabrielli, responsabile dell’Ufficio Eventi dell’Ateneo.
Dottoressa Montresor, perché l’università ha deciso di impegnarsi su questo fronte?
«UniTrento lavora da anni sulla sostenibilità: sostenibilità ambientale – anche in considerazione del contesto in cui viviamo – ma anche sostenibilità di governance ed economica. Arrivare agli eventi è stato quindi un passaggio naturale. Da tempo, prestiamo attenzione, ad esempio, ai materiali con cui vengono realizzati gadget e merchandising. Abbiamo anche cercato di razionalizzare l’utilizzo della carta, riducendo le stampe e le pubblicazioni e promuovendo l’impiego di carta riciclata. Da qui, è venuto naturale lavorare sulla sostenibilità degli eventi. Ad aiutarci sono arrivati i Cam – Criteri ambientali minimi – introdotti dal ministero per le gare d’appalto in ambito eventi. Questo ha dato un supporto per la redazione delle linee guida d’Ateneo. Il documento è stato approvato dal Green Office e ora manca solo la pubblicazione sul sito. Le linee guida riguarderanno però non solo le dimensioni ecologica e ambientale, ma anche l’inclusività, per eventi sostenibili sotto tutti i punti di vista».
Quali sono le linee guida dell’Ateneo per iniziative di questo tipo?
«Il documento contiene indicazioni di vario tipo. Ad esempio, per quanto riguarda le location degli eventi, il suggerimento è individuare quelle più accessibili e raggiungibili attraverso i mezzi pubblici. C’è una forte attenzione al consumo di energia, con una preferenza agli spazi che godono di illuminazione naturale. Per quanto riguarda gli arredi, l’indicazione è quella di usare arredi già presenti o usati in precedenti occasioni. Niente gadget, o comunque ridotti al minimo. I programmi cartacei sono sostituiti da Qr code che portano al programma online. Molta attenzione è stata data al bando per la selezione dei fornitori per il catering, con l’indicazione di usare prodotti stagionali, locali e sostenibili. Niente bottiglie di plastica, l’acqua sarà quella del rubinetto oppure in vetro».
Dottoressa Gabrielli, che lavoro c’è dietro un evento ecologico e sostenibile?
«Gli aspetti da presidiare sono molto simili a quelli degli eventi tradizionali. Il grande sforzo, soprattutto all’inizio, è quello di lavorare sui dettagli. E poi bisogna adottare una prospettiva nuova, guardare agli stessi passaggi ma con occhi diversi. Ma la cosa davvero difficile è cambiare la mentalità delle persone. Spesso è complicato abituare gli interlocutori al valore della sostenibilità. In passato, purtroppo, si è posta poca attenzione su questi aspetti. Ci accorgiamo invece che le nuove generazioni, ad esempio le studentesse e gli studenti che partecipano agli eventi che organizziamo, hanno un approccio molto diverso, sono più sensibili».
Un altro punto su cui porre l’attenzione è la gestione dei rifiuti. Ancora Gabrielli:
«Ogni location è attrezzata con contenitori per la raccolta differenziata. Cerchiamo poi di ridurre al minimo la quantità di rifiuti, ad esempio usando per il catering quasi esclusivamente stoviglie lavabili. Ciò che non è riutilizzabile deve essere comunque compostabile e può essere smaltito nei rifiuti organici. Per evitare sprechi, la quantità di cibo preparato è calcolata in maniera quasi chirurgica sul numero delle persone attese. Su questo, i nostri fornitori sono molto attenti e precisi».
Dottoressa Montresor, come verranno condivise le linee guida?
«Nelle prossime settimane, le linee guida saranno messe a disposizione in un’area riservata del sito d’Ateneo. Inviteremo quindi dipartimenti e centri ad adottarle. Pensiamo che questo documento possa iniziare a creare una cultura della sostenibilità anche nell’ambito degli eventi».
Evento eco-certificato
L’11 e 12 giugno l’Università di Trento ha ospitato alla School Of Innovation il suo primo evento certificato "eco-eventi Trentino", l’International Scientific Workshop on Challenges of Sustainable Education, organizzato dall’Ufficio Eventi d’Ateneo e con la coordinazione scientifica di Stefano Oss e Pasquale Onorato. "Eco-eventi Trentino" è la label concessa dall’Agenzia per la protezione dell’ambiente della Provincia autonoma di Trento (Appa) alle iniziative che rispettano parametri molto rigorosi per quanto riguarda: l’eliminazione della carta stampata e dei gadget; la sostituzione dell’acqua in bottiglia con quella di rubinetto; il catering con prodotti locali, biologici ed equosolidali, con opzioni vegetariane sempre disponibili; la riduzione degli sprechi alimentari con la possibilità di asporto del cibo avanzato; la raccolta differenziata. Tutto il lavoro di organizzazione deve essere documentato e rendicontato all’Appa che solo a quel punto conferma la certificazione.