il gheppio nel nido di Mesiano (©UniTrento ph. Marco Ciolli)

Vita universitaria

Vita in diretta dei gheppi

Al Polo di Mesiano gli occhi discreti di una telecamera sul nido per seguire schiusa delle uova e imbeccate

16 giugno 2025
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di Elisabetta Brunelli
Ufficio Stampa e Relazioni esterne

Una finestra come nido. Una coppia di rapaci ha scelto gli oblò del Polo di Mesiano per riprodursi. Dopo la schiusa delle uova, femmina e maschio si alternano nel prendersi cura della famigliola. Si procurano il cibo, nutrono i piccoli ancora incapaci di beccare da sé, fanno le pulizie. Momenti di vita che si possono seguire in diretta grazie alla telecamera installata dal Laboratorio di Ecologia del Dipartimento di Ingegneria civile, ambientale e meccanica.

I pulli sono piccoli, sembrano dei pulcini, ma voraci e impazienti di ricevere le imbeccate di cibo. La femmina del gheppio si distingue dal maschio per dimensioni e colore. Lei è un po’ più grande, ha testa e coda marrone scuro. Lui, invece, ha testa e coda grigie.

Della famiglia dei falconiformi, il gheppio (Falco tinnunculus) è un rapace diurno che si nutre di topi e altri roditori, di rettili, di piccoli uccelli, di insetti e lombrichi.

La femmina depone 4-6 uova alla volta e per la cova sceglie nidi abbandonati, crepe dei muri e cornicioni. Come è accaduto al Polo di Mesiano. Per circa quattro settimane femmina e maschio si sono alternati nella cova. Dopo la schiusa, ora sono affaccendati nel nutrire i piccoli. Sarà così per circa un mese, fino all’involo. Dopo aver lasciato il nido i piccoli staranno ancora con i genitori per imparare a cacciare da soli.

Con la telecamera, installata nelle scorse settimane, si può entrare nella quotidianità del gruppetto di rapaci, seguire la vita che si svolge intorno al nido. Lo streaming video e audio racconta le loro attività, le loro giornate, le loro notti. Dà conto della schiusa di due uova, della nascita dei primi due pulli e poi di altri due. Descrive maschio e femmina che escono per la caccia e poi tornano con la preda con cui nutrire la prole.

Se si vuole che i gheppi non abbandonino per sempre quell’oblò del Polo di Mesiano, è necessario che non vengano disturbati. La videocamera è stata installata proprio per rendere fruibile a distanza lo spettacolo di questo scorcio di vita naturale in città, dalla cova allo svezzamento, senza doversi avvicinare.

La pagina web sul nido dei gheppi a Mesiano offre inoltre contenuti informativi sulla specie, video e foto registrati. L'obiettivo è sensibilizzare il pubblico sull’importanza della conservazione e dell’osservazione non invasiva della fauna urbana.

Infatti, il monitoraggio dei rapaci rientra nelle attività che il Laboratorio di Ecologia svolge come partner di Transwild Biodiversa+, progetto che approfondisce le interazioni tra persona e fauna in diversi paesi nel momento in cui l’Europa è chiamata ad affrontare le sfide poste dal recupero e dalla conservazione di popolazioni di animali selvatici che erano diventate rare (come gru, lupi, castori e altri). E che a volte possono creare tensioni, danni alle colture e al bestiame, paura per l’incolumità delle persone, conseguenti conflitti sociali.

L’approccio di Transwild Biodiversa+ è osservare la natura tramite ricerche scientifiche e scienza partecipativa (citizen science) con il coinvolgimento diretto della cittadinanza nella raccolta e nell’analisi dei dati. «Una maggiore conoscenza e condivisione delle informazioni può servire a ridurre i conflitti uomo/fauna e aiutarci a condividere i nostri spazi con gli animali selvatici per portarci a un futuro più sostenibile», commentano Marco Ciolli e Clara Tattoni, professore e ricercatrice del Laboratorio di Ecologia del Dicam,

«Questa iniziativa rappresenta un’opportunità unica per avvicinarsi alla natura e apprezzare la biodiversità anche in contesti urbani, contribuendo a una cultura di rispetto e attenzione che ci porti a dare valore agli animali ed agli ecosistemi che ci circondano», aggiunge Ciolli.