Molti dei miei coetanei che hanno scelto di studiare Medicina erano almeno in parte motivati dalla serie televisiva del Dottor Kildare. E penso che ER o Grey's Anatomy abbiano svolto lo stesso ruolo in tempi più recenti. Per quel che riguarda le scienze della natura, probabilmente lo stesso ruolo lo ha svolto la fantascienza, a partire da Urania e da Le Meraviglie del Possibile che ci aprirono gli occhi su un mondo di potenzialità, di possibilità quasi illimitate, a cui un aspirante scienziato poteva puntare a contribuire.
Naturalmente la realtà di ricerca di tutti i giorni non comprende viaggi nel tempo o edifici ripiegati in quattro dimensioni, ma l'idea che attrae è sempre quella di poter immaginare liberamente, fuori dagli schemi. Poi ci sono i role model, le grandi scienziate e i grandi scienziati che riescono a contagiarci, dal vivo o nella fiction, quell'entusiasmo che fa sì che un lavoro come quello di ricerca sia sempre un piacere, anche quando i conti o gli esperimenti non tornano.
Nella serie MATHS-movies abbiamo presentato ad esempio il film biografico di Ramanujan (L'uomo che vide l'infinito) e Ipazia (Agorà). Ramanujan testimonia, tramite il suo genio e i suoi risultati, la bellezza della matematica: la ricerca di una formula per lui diventava una vera e propria forma d’arte. Ipazia è simbolo della lotta per la libertà di pensiero: una scienziata per cui la ricerca della verità era un valore, anche morale. In The Cube e Oxford Murders si viene coinvolti in pericolose situazioni da cui si esce solo risolvendo enigmi matematici. In Pi Greco si intrecciano matematica, cabbala e teologia. I protagonisti hanno spesso delle personalità complesse e presentano diverse visioni della matematica e del suo ruolo nella vita “reale”, ma sono comunque accomunati da una passione che ha catturato anche gli spettatori.
Il Dipartimento di Matematica e la Biblioteca di Scienze hanno proposto, nelle scorse settimane, la rassegna cinematografica MATHS-movies. La matematica va al cinema, un ciclo di film sulla matematica spaziando in diversi generi cinematografici: dal thriller allo storico-biografico passando per il cinema alternativo. L’iniziativa è stata un’occasione per avvicinarsi alla matematica mediante l’immaginario cinematografico e al contempo un modo per utilizzare diversamente gli spazi della biblioteca del Polo scientifico e tecnologico “Ferrari” (Povo).
Durante la rassegna sono stati proiettati alcuni film particolarmente significativi:
L’uomo che vide l’infinito di Matt Brown, 2016
Agorà di Alejandro Amenábar, 2009
Oxford murders di Álex De La Iglesia, 2008
PiGreco – Il teorema del delirio di Darren Aronofsky, 1997
Cube – Il cubo di Vincenzo Natali, 1998
Un’analoga rassegna potrebbe venire proposta nei prossimi mesi.