La prima edizione della UX Challenge ha visto impegnati per due giorni gruppi di studenti e professionisti dell’interazione digitale che hanno lavorato su software e applicazioni sviluppati da imprese trentine per innovarne la User eXperience (UX), testando prodotti e servizi esistenti, creando nuovi prototipi e validando nuove idee.
L’iniziativa, che si è svolta a Trento lo scorso dicembre, è stata organizzata da Hub Innovazione Trentino (HIT) e realizzata in collaborazione con l’Università di Trento, la Fondazione Bruno Kessler (FBK), Trentino Sviluppo, l’Istituto Pavoniano Artigianelli per le Arti Grafiche e Confindustria Trento e si è svolta nei funzionali ambienti del CLab Trento (Contamination Lab Trento) del nostro Ateneo.
Durante l'hackathon, il format scelto per la sfida, trentasei solver, tutti studenti provenienti da diversi dipartimenti dell'Università di Trento e dell'Istituto Artigianelli, hanno lavorato in piccoli gruppi insieme a professionisti del settore e docenti dell’università. Per 48 ore hanno cercato di trovare soluzioni funzionali e usabili in relazione all’uso di prodotti e servizi già presenti sul mercato, appartenenti a sei imprese trentine preventivamente selezionate.
L’obiettivo era quello di misurare e migliorare la User eXperience di prodotti e servizi proposti in tempi molto brevi, con il metodo Sprint di Google, ma riorganizzato in due giorni anziché nei cinque previsti. Dalla definizione del problema alla validazione della soluzione: si è trattato di una vera e propria maratona collaborativa, dove i team si sono messi in gioco per arrivare a un risultato (possibilmente) originale e condiviso da tutti. Al termine della fase di prototipazione, si è passati alla fase di testing, con cinquantacinque cittadini selezionati tramite la piattaforma SmartCrowds di HIT.
Gli studenti, opportunamente formati, hanno avuto la possibilità di mettere in pratica le metodologie del design con approccio cosiddetto user centered (un processo che mette al centro le caratteristiche e i bisogni degli utenti), focalizzandosi sul loro contesto d’uso, volto ad aumentare la soddisfazione, la facilità di utilizzo e il piacere fornito nell'interazione tra le persone e i prodotti, sia fisici che digitali.
Al termine della sfida, in cui le fasi di design si sono svolte a “circuito chiuso” per tutelare la proprietà intellettuale delle idee scaturite, si è aperta al pubblico la presentazione dei progetti, inaugurata dal rettore vicario dell’Università di Trento Flavio Deflorian, durante la quale ciascuna delle squadre ha potuto presentare, in tre minuti, il proprio lavoro.
I criteri di valutazione per stabilire il team vincitore sono stati definiti da aziende, mentori ed esperti: le aziende partecipanti hanno misurato il potenziale impatto di business e la fattibilità dei risultati proposti; i mentori hanno valutato l'abilità nell'utilizzo delle metodologie e l'efficacia del team-work; gli esperti (Massimo Zancanaro, head unit di FBK e docente Unitrento, e Alessandro Ligabò, fondatore di Spark Reply) hanno quantificato l'innovatività e la qualità dei risultati proposti. Come premio simbolico sono stati messi in palio dei buoni spesa.
A vincere l’edizione 2017 della UX Challenge è stata la squadra denominata Family G.U.I. (Graphical User Interface), composta da Afsara Hossain, Davide Giovanni Steccanella e Giulio Gabrieli del Dipartimento di Psicologia e Scienze cognitive di Rovereto, che ha ridefinito un prodotto di tele-assistenza basato su realtà aumentata destinato al supporto della manutenzione di impianti industriali. Visto il successo dell’iniziativa, gli organizzatori hanno dato a tutti i presenti l’appuntamento per la seconda edizione dell’hackathon, che si terrà nel 2018.