Il Rapporto del Comitato Unico di Garanzia (CUG) sulle pari opportunità, pubblicato nell’aprile 2016, ha preso in considerazione tutte le componenti dell’Ateneo: studenti e studentesse, personale tecnico amministrativo, dottorandi e dottorande, assegnisti e assegniste, ricercatori e ricercatrici e docenti. All’analisi dei dati per genere si è voluto aggiungere un approfondimento relativo alla composizione per età, nella convinzione che una tale analisi possa costituire un utile strumento per elaborare future politiche di gestione delle risorse umane (processi di reclutamento e selezione, strategie di formazione e aggiornamento delle competenze, organizzazione del lavoro per il personale di età più avanzata ecc.).
La distribuzione di uomini e donne nelle varie tappe del percorso di carriera scientifica mostra la progressiva evaporazione della presenza femminile al crescere delle posizioni di carriera; un andamento riscontrabile anche a livello nazionale, ma con dati più squilibrati per l’Ateneo trentino. Permane inoltre una distribuzione non omogenea tra l’area di ricerca umanistica e quella scientifica: Ingegneria industriale e Ingegneria e Scienza dell’Informazione si confermano roccaforti maschili; in quattro dipartimenti non figura neppure una donna tra i docenti di I fascia (Ingegneria civile, ambientale e meccanica, Ingegneria e Scienza dell’Informazione, Ingegneria industriale, Matematica). Ne consegue la necessità di intervenire con una certa urgenza sul piano della costruzione delle carriere scientifiche in ottica di genere. I dati raccolti confermano inoltre che la maggiore difficoltà delle donne all’accesso alla carriera universitaria si riverbera, come è ovvio, anche sulla presenza femminile negli organismi di governo di Ateneo.
Per quanto riguarda il personale tecnico-amministrativo, il dato complessivo presenta un consistente grado di femminilizzazione (62,2%). Vi sono comunque fenomeni di segregazione verticale: le donne si concentrano nelle categorie di inquadramento intermedio (70,8% nella categoria C e 61,3% nella D), tendono a diminuire nella categoria a elevata professionalità (33,3%), per ridursi ulteriormente nella categoria dirigenziale (1 dirigente donna su 7).
Nella popolazione studentesca si rileva una leggera prevalenza femminile tra le iscritte e gli iscritti (50,7% vs. 49,3%), che cresce tra le laureate e i laureati (52,9 % vs. 47,1%). Ancora consistenti rimangono, tuttavia, gli squilibri di genere tra i diversi dipartimenti.
Nel personale tecnico-amministrativo (PTA) la distribuzione per fasce d’età registra una forma simmetrica con il vertice nella fascia compresa tra i 40 e i 50 anni in cui si trova il 41% dei dipendenti, due fasce d’età numericamente equivalenti (31-40 anni e 51-60 anni) e due “code” a bassa frequenza (sotto i 30 anni e sopra i 60 anni). Si tratta di una distribuzione nella quale, pur risultando evidenti i processi di invecchiamento delle forze lavoro, la situazione demografica appare comunque “temperata” dalla presenza di un numero significativo di under-40 (quasi il 30% del personale). La componente femminile del PTA risulta nettamente più giovane di quella maschile.
La distribuzione per età del corpo docente mostra un più consistente invecchiamento della forza lavoro, in linea con quanto avviene a livello nazionale.
Il grafico che segue, basato su dati MIUR, confronta la distribuzione per età di personale docente e ricercatore al 31/12/2014 a livello nazionale e nell’Ateneo di Trento. Come si può notare le differenze sono minime.
Grafico 1. Distribuzione per età di personale docente e ricercatore a livello nazionale e nell’Ateneo di Trento (dati 31/12/2014)
Nell’Ateneo di Trento, anche tra il personale docente e ricercatore la fascia d’età con maggiore numerosità è quella compresa tra i 41 e i 50 anni (37%), ma gli e le under-40 sono complessivamente solo il 15,1% del totale; una percentuale più bassa rispetto a quella degli over-60 (16,6%), nonostante il numero consistente di cessazioni di servizio negli ultimi anni.
Un ultimo dato presentato nel rapporto riguarda una proiezione delle cessazioni di servizio tra il 2016 e il 2040, messa a disposizione dall’Ufficio Previdenza dell’Ateneo. La proiezione prefigura un livello di cessazioni piuttosto ridotto per il PTA nel quinquennio 2016-2021. La situazione sembra invece modificarsi nel PTA nel quinquennio 2021-2026, quando le coorti in uscita raggiungeranno le 20-25 unità per anno. Consistente invece la proiezione sulle cessazioni di servizio per il personale docente e ricercatore già nel quinquennio 2017-2021: circa 60 cessazioni (oltre il 10% dell’attuale contingente totale).
È stato pubblicato nei giorni scorsi il Rapporto sulle pari opportunità di Ateneo 2015 elaborato dal Comitato Unico di Garanzia per le pari opportunità, la valorizzazione del benessere di chi lavora e contro le discriminazioni dell’Università di Trento (CUG).
Attraverso il Rapporto il CUG intende offrire un quadro di alcune delle principali differenze che caratterizzano il personale e gli studenti dell’Ateneo, quest’anno con particolare attenzione alla composizione per genere e per età. Il rapporto è uno degli strumenti di conoscenza e di stimolo per sviluppare e consolidare interventi e iniziative mirate a promuovere effettive condizioni di parità e pari opportunità in Ateneo.
Il rapporto è scaricabile alla pagina http://www.unitn.it/ateneo/50338/comitato-unico-di-garanzia